Liga: assolo Barça, 5 gol rifilati al Deportivo Lacoruna

Oramai il campionato spagnolo è bell’e chiuso da un paio di mesi. Non sono solo i 12 punti di distacco tra Barça e il resto del mondo a fare la differenza, ma soprattutto la solidità di una squadra che non sembra avere alcuna intenzione di fermarsi. Nemmeno quando contro ha un avversario tosto ed insidioso come il Deportivo Lacoruna. La gara dura soltanto 21 minuti. Giusto il tempo di far apprezzare le doti del portiere ospite e poi cominciare a fare sul serio.

Sblocca il risultato Messi (che novità), e da lì in poi arriva la solita vagonata di reti, tutte nella porta dell’ex Super-Depo, per una serata solo Depor. Finisce 5-0 al Camp Nou, con la consapevolezza di avere la squadra che segna di più e subisce di meno dell’intera Liga, e che tutte le altre possono soltanto spartirsi gli avanzi.

Liga: nella 14a giornata accade di tutto, rimonte e controsorpassi, ma il Barça è indistruttibile

La parola che può meglio riassumere questa giornata di Liga è “incredibile“. Succede veramente di tutto nel campionato spagnolo, tutto tranne novità sulla testa della classifica. La giornata si apre con il big match già nell’anticipo di sabato tra Barcellona e Valencia. Si capisce da subito che non sarà una giornata come tutte le altre, perchè in una gara in cui il Barça avrebbe dovuto almeno rallentare contro una delle squadre più in forma del momento, il tabellino alla fine dice 4-0 per i blaugrana.

Mancava Eto’o, motivo in più per andare cauti sul pronostico, ma il tridente con l’inserimento a sorpresa di Hleb non ha deluso le aspettative, e uno strepitoso Henry non fa rimpiangere il camerunense, segnando tre gol. Ma è nelle altre gare che accadono le cose più assurde.

Adriano c’è: l’Imperatore non abdica!

Continua inarrestabile la marcia trionfale dell’Inter in tutte le competizioni in cui è impegnata: prima in campionato con sette punti di distacco dalla Roma e ormai proiettata verso un tricolore che ha il sapore della rivincita, dopo le voci maligne che la volevano vincente solo in virtù delle altrui disgrazie; ai quarti di Coppa Italia, dopo aver battuto la Reggina nel ritorno di giovedì a San Siro; qualificata da tempo per i quarti di Champions League che la vedranno impegnata contro il Liverpool. Il tutto grazie alla ampia rosa di campioni che il patron Massimo Moratti ha messo nelle mani di Mancini, per tentare il Grande Slam.

Può permettersi tutto lo squadrone nerazzurro, persino di perdere un nome di prestigio come quello di Adriano, ceduto in prestito al San Paolo in un’operazione che sapeva molto di “purché si tolga dalle scatole!”. E lo sapeva bene l’ex Imperatore quando è salito sull’aereo per Rio De Janeiro, in un viaggio che poteva significare l’addio al calcio europeo ed alle vetrine che contano veramente.

I primi tempi in Brasile non sono stati del tutto positivi: dopo le dichiarazioni di voglia di riscatto, aveva occupato le pagine dei giornali più per le sue vicende fuori dal campo che per le dimostrazioni di impegno a ritrovare la forma. I dirigenti del San Paolo continuavano a difenderlo, dichiarando che il giocatore era in vacanza e che avrebbe dovuto dimostrare il suo valore nel momento in cui sarebbe sceso in campo.

Festa per Zico al Maracanà

Brasile! Terra del carnevale, del caffè, del calcio spettacolo. Nell’immaginario collettivo un gruppo di ragazzi che gioca a pallone su una strada sterrata, in una terra che sforna campioni a