Fabio Capello tra scelte e indagini

Questa proprio non ci voleva! Nemmeno il tempo di ambientarsi nella nuova realtà che già si ritrova coinvolto in un fattaccio che rischia di mettere a dura prova la sua professionalità.

Fabio Capello non si aspettava certo di cominciare così in salita la sua nuova avventura alla guida della nazionale inglese ed ora, oltre a rispondere alla procura di Torino, dovrà dar conto della situazione anche alla FA, che su di lui ha puntato molto. L’accusa è di evasione fiscale e rischia di mettere a repentaglio la sua posizione di tecnico, visto lo spirito inglese poco propenso al perdono in merito a vicende di carattere giudiziario.

I fatti risalirebbero al periodo 2004-2006, quando Capello allenava la Juventus, e riguarderebbero alcuni proventi mai dichiarati al fisco e spostati su società estere. Non si esclude che le indagini possano allargarsi anche al periodo precedente (Milan e Roma) e a quello più recente in cui il tecnico allenava il Real Madrid, tirando fuori scheletri molto scomodi per un personaggio che si è sempre dichiarato pulito.

Zinedine Zidane e la voglia di tornare

L’ultima immagine che abbiamo di lui è quella che lo ritrae mentre passa vicino alla Coppa del Mondo, in quel di Berlino. Zidane china la testa e passa oltre, quasi a salutare un sogno cullato a lungo. Materazzi a terra dolorante, l’arbitro accerchiato dai giocatori, il pubblico che fischia e che non riesce a spiegarsi come mai quel campione possa essersi macchiato di una colpa così grande.

L’Italia alzerà la sua Coppa nella notte dell’Olympiastadion , mentre molti ancora oggi si chiedono che cosa sarebbe cambiato se Zizou non avesse lasciato anzitempo il terreno di gioco. Fantacalcio, discorsi privi di logica, perché la storia non si fa con i “ma” e con i “se”, ma certo lui avrebbe sperato di concludere in modo diverso la sua carriera di calciatore.

Una vita sui campi ad incantare il pubblico con mirabolanti giochi di prestigio, dagli esordi nel Bordeaux alle grandi vetrine internazionali che gli offrirono prima la Juventus e poi il Real. Palmares ricco per il trasalpino che può vantare la conquista di tre campionati (due in Italia ed uno in Spagna), due Supercoppe Spagnole ed una Supercppa Italiana, un Campionato del Mondo, un Campionato d’Europa e due Confederation Cup, oltre ai riconoscimenti a livello individuale (tre Fifa World Player ed un Pallone d’Oro).

Gli italiani all’estero e la nostalgia di casa

Per anni il campionato italiano è stato considerato il più bello del mondo, tanto che, per capire se un giocatore era forte o meno, bisognava testarlo sui nostri verdi campi. Di italiani all’estero nemmeno l’ombra, se si esclude qualche rara apparizione di calciatori a fine carriera, attirati dagli ingaggi stratosferici (vedi Chinaglia e Bettega negli anni ’80).

Poi il mercato cominciò ad allargarsi ed era sempre più facile vedere i nostri eroi vestire maglie di squadre straniere: da Vialli a Zola, da Panucci a Vieri, da Ravanelli a Carboni, la lista di italiani emigrati all’estero è infinitamente lunga. Evidentemente la nostalgia di casa si sente meno quando il portafogli è colmo e le squadre straniere sono molto più disposte ad investire per assicurarsi i campioni nostrani.

Nel 2006 la Spagna riuscì a sottrarci persino due campioni del mondo del calibro di Cannavaro e Zambrotta, per niente allettati dall’idea di scendere in B con la Juventus. Esperienze più o meno fortunate nelle squadre (Real e Barcellona) più blasonate della penisola iberica, ma nel cuore sempre il Bel Paese e la voglia di tornare, dimostrata con continue dichiarazione d’amore verso il nostro campionato.

Ruud Van Nistlerooy si esibisce nel gesto dell’ombrello

C’è chi festeggia un gol allargando le braccia, chi correndo sotto la curva, chi ancora buttandosi a terra sommerso dai compagni, chi bacia la fede e chi alza le braccia al cielo, per ringraziare qualcuno lassù.

E c’è anche chi come Ruud Van Nistlerooy sfoga tutta la sua rabbia esibendosi nel gesto dell’ombrello. A sua parziale discolpa diciamo che non è il suo modo abituale di festeggiare una rete, ma è comunque una scena che non si vorrebbe vedere su un campo di calcio.

Il fattaccio risale all’ultima giornata di campionato, quando il Real Madrid ha battuto il Saragozza per 2-0 in una gara sofferta, quanto opaca. Interrogato sul motivo di tale gesto offensivo, Ruud si è difeso, affermando che gli è venuto naturale e che non voleva offendere nessuno.

Banega: il “nuovo Maradona” al Valencia

Uno dei talenti più promettenti del panorama calcistico internazionale, considerato in patria il “nuovo Maradona” e a soli 19 anni già campione del Mondo under 20 con la maglia dell’Argentina.

Si chiama Ever Banega ed era da tempo nel mirino di grandi squadre, prime fra tutte la Juventus ed il Real Madrid, pronte a fare consistenti sacrifici economici pur di assicurarsi il gioiellino del Boca Junior. Ce ne siamo occupati qualche giorno fa, stilando una classifica di giovani promesse da tenere d’occhio per il prossimo futuro.

Consigli per gli acquisti seguiti alla lettera dal Valencia, che si è assicurato il talento argentino, strappandolo alla dirette concorrenti, con un’offerta che supera di 18 milioni di dollari.