Calciomercato: Milan e Real Madrid le più scatenate

Sono sicuramente le due squadre più deluse dell’anno. Il Milan, per dirla alla Mourinho, chiuderà con “zero titoli”, visto che sarà già un’impresa agganciare il secondo posto, a cui si aggiunge l’umiliante eliminazione dalla coppa Uefa. Il Real ha fatto la stessa fine. La distanza dal Barcellona è incolmabile e l’eliminazione dalla Champions è venuta in maniera piuttosto brusca visti i 5 gol in due partite subiti dal Liverpool.

Per questo serve una rifondazione, che deve partire necessariamente dal prossimo mercato estivo. Cominciamo con gli spagnoli, che vista l’imminente elezione del presidente del club, promette già di spendere montagne di soldi. Si sa già che il sogno dei tifosi blancos è Cristiano Ronaldo, e vista la volontà del calciatore, potrebbe essere esaudito. Ma se Perez dovesse essere eletto, la tratta che collega Madrid e Milano sarebbe molto trafficata.

Mourinho verso il Real Madrid

Era arrivato in Italia con l’obiettivo di conquistare quella Coppa che manca ormai  nella bacheca dell’Inter da ben 44 anni. E invece eccolo qui lo Special One, deluso e deludente, incapace di far meglio del suo predecessore e, dunque, fallito. A chi dare la colpa?

Inutile perdersi in esercizi di critica, dando addosso ad una squadra costruita ottimamente per la supremazia in campionato, ma che mostra falle incolmabili allorché l’avversaria di turno parla un idioma straniero. Il buon Mancio aveva i medesimi problemi ed ora si sta godendo un periodo di ferie lautamente retribuite, alla faccia di chi pensava che il problema dell’Inter fosse lui.

Mourinho non è riuscito a far meglio di Mancini ed ora in casa Inter cominciano a chiedersi cosa occorra fare per poter arrivare sul tetto d’Europa, “Comprare”: questa è la ricetta dello Special One, convinto che il patron apra i lacci della borsa e gli metta a disposizione quanto di meglio ci sia sulla piazza. Già, ma in quel caso la sua presenza non sarebbe così necessaria e basterebbe un Mancini qualunque per vincere. E allora? E allora c’è già chi sussurra che stavolta il presidente non si lascerà incantare dalle promesse, “costringendo” Mourinho a voltarsi verso altri lidi per appagare la sua fame di successo. Tempo fa si era parlato di un ritorno in Inghilterra (Liverpool o Manchester), ma stamattina dalla Spagna arriva un’ipotesi ancor più clamorosa: Mourinho potrebbe finire al Real Madrid!

Rafa Benitez non si muove da Liverpool

Della serie: come far cambiare idea ai detrattori dalla sera alla mattina. In questa frase potrebbe essere riassunto il recente passato di Rafa Benitez, un tempo idolo dell’Anfield Road ed ora trattato alla stregua dell’ultimo arrivato. Nei giorni scorsi i bookmakers inglesi accettavano scommesse sul suo esonero, salvo poi chiudere le stesse per eccesso di ribasso.

Il destino dello spagnolo sembrava ormai segnato, tanto che la gara di Champions contro il Real Madrid veniva indicata come una sorta di ultima spiaggia.

Ma il calcio ci ha abituati a non dare nulla per scontato, specie se in panca c’è uno che più volte è stato messo sulla graticola, riuscendo poi a sorprendere tutti e a condurre il suo Liverpool verso le vette più alte. Gli si può rimproverare di non essere riuscito a costruire una squadra competitiva per la Premier, ma appena sente odore di Champions, Rafa non si smentisce, riuscendo in un modo o nell’altro a portare i Reds tra le regine del continente.

Major League: Beckham quasi via, si pensa a Raul

Se Beckham non ha alcuna intenzione di tornare in America per giocare (si fa per dire) al pallone, pare che nella Major League siano in pochi a rimanerci male. L’ultima bomba arriva dalla Spagna, e non dalla bocca di qualche giornalista o tifoso, ma addirittura da quella di Raul Gonzales Blanco, il mito del Real Madrid.

Al quotidiano madrileno Marca il capitano del Real ha rilasciato nei giorni scorsi un’intervista che non sarà piaciuta molto ai tifosi della casa blanca:

Sarebbe una bella esperienza, non solo per me, ma anche per la mia famiglia. Potrei giocare una stagione negli Usa. Nel caso non dovessi farlo, chiaramente terminerei la mia carriera nel Real.

As è sicura: C. Ronaldo al Real in estate

Ormai non ci sono più dubbi. Ve lo avevamo anticipato ieri, ed oggi è arrivata la conferma: Cristiano Ronaldo passerà al Real Madrid durante la sessione estiva del prossimo calciomercato. E si parla anche di cifre. Per il suo cartellino il prossimo presidente madrileno, chiunque sarà, sborserà 95 milioni di euro, leggermente in più di quello che si aspettava nei giorni scorsi, leggermente in meno di quello che avrebbe sborsato la scorsa estate.

A dare la certezza della trattativa è il presidente del Manchester United, Malcolm Glazer. La crisi economica ha colpito in maniera pesantissima gli imprenditori americani come lui e come la società che attualmente rappresenta i Red Devils, lo sponsor ufficiale AIG che rischia il fallimento. La cessione di Cristiano Ronaldo dovrebbe avvenire in quanto il club inglese rischia di concludere l’anno con un passivo pesantissimo, e per questo i 95 milioni offerti dal Real sarebbero una manna dal cielo.

Florentino Perez promette tre regali: Ronaldo, Kakà e Ancelotti

Le dimissioni di Calderon in seguito allo scandalo dei voti comprati, gli hanno aperto le porte verso un clamoroso ritorno alla presidenza del Real Madrid. E’ presto per parlare di vittoria assicurata, ma stavolta Florentino Perez vuole indovinare tutte le mosse e sta lavorando nell’ombra per preparare la sua grande campagna elettorale.

Cosa serve al Real Madrid per tornare grande in Spagna e in Europa? Prima di tutto occorre un grande tecnico, perché è evidente che Juande Ramos sia solo un traghettatore, in attesa di una guida più sicura e meno conservatrice. Di nomi sul taccuino dell’aspirante presidente ce ne sono parecchi (Wenger, Benitez, Mourinho), ma il favorito sembra essere il nostro Carletto Ancelotti, reduce da anni di successi con il Milan.

Per averlo, il Real dovrebbe battere la concorrenza del Chelsea, anch’esso alla ricerca di un mister capace di portare la squadra tra le grandi d’Europa, possibilmente senza fermarsi davanti all’ultimo ostacolo. Staremo a vedere. Intanto a Madrid si lavora anche per rinforzare un undici che è già forte di per sé, ma che evidentemente ha bisogno di un uomo o due in grado di fare la differenza. Chi sono i papabili? I soliti noti, Kakà e Cristiano Ronaldo.

Ancelotti come Figaro: tutti lo cercano, tutti lo vogliono

Ricordate quando il giovane Ancelotti arrivava a Torino con il suo piccolo bagaglio di esperienza? E ricordate l’accoglienza che gli riservò una parte del popolo juventino? Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti, il piccolo allenatore è cresciuto ed ha dimostrato ampiamente di essere in grado di allenare un grande club, attirando l’attenzione delle dirigenze di mezza Europa, che ora farebbero carte false per portarlo alla propria corte.

L’interessato sta alla finestra e si gode lo spettacolo con la speranza di lasciare a Milano l’ultimo grande regalo prima dell’addio. Non fa mistero delle sue preferenze, ammettendo tra il serio e il faceto di ambire alla panchina giallorossa, l’unica in Italia che riscuote le simpatie del suo fondoschiena. Ma il feeling tra la Roma e Spalletti è tale da non lasciare presagire cambi imminenti, ragion per cui il tecnico di Reggiolo dovrà “accontentarsi” di un’altra sistemazione. Dove finirà?

La rivoluzione in casa Chelsea ha aperto le porte ad una soluzione interessante, perché è chiaro che Hiddink non sarà il tecnico dei Blues per troppo tempo (a meno di una vittoria clamorosa in Champions o in Premier). Il tecnico olandese, pur essendo nelle simpatie di Abramovich, non convince pienamente i manager Peter Kenyon  e Pini Zahavi, che già la scorsa estate avevano tentato un corteggiamento nei confronti dell’italiano.

Per un Kakà che va, c’è un Beckham che viene

Ieri pomeriggio alcuni giornalisti di As hanno atteso Kakà sotto casa sua per un’intervista sul suo possibile futuro con la maglia del Real Madrid. Nonostante questa invasione poco opportuna nella sua vita privata, dopo un primo momento di disappunto il calciatore brasiliano ha preferito rimanere sul vago. Alla domanda se c’erano possibilità che a fine stagione possa trasferirsi al Real, Kakà ha preferito non rispondere, ma lasciare la questione in sospeso.

Quando si era trattato del Manchester City, sin da subito il calciatore si affrettò a smentire il suo interessamento e disse che non avrebbe mai firmato per gli inglesi. Adesso questa sua incertezza aggiunge un altro capitolo alla sua vicenda, che pare lo debba portare lontano da Milano. Ma se Kakà andrà via, forse i milanisti potranno consolarsi con un’altra stella: David Beckham.

Altro che City, la squadra del futuro si chiama ancora Real

Alla storia dell’attaccamento alla maglia di Kakà ormai non ci crede più nessuno. Ogni minuto che passa le voci che lo vorrebbero a fine stagione al Real Madrid si fanno sempre più insistenti. Ieri pomeriggio sulle pagine on-line di As, quotidiano molto vicino alla dirigenza madrilena, il centrocampista del Milan Emerson ha affermato chiaro e tondo che il suo compagno di squadra non poteva andare al City perché non è un grande club, ma che sta pensando di trasferirsi al Real Madrid.

Le parole di Emerson si aggiungono a quelle di Beckham di qualche giorno fa, quando lo Spice Boy dichiarò che Kakà avrebbe rifiutato la Premier per vestire la camiseta blanca. Viste le polemiche subito seguite alla sua intervista, Emerson si è affrettato a smentire quelle frasi, ma non crediamo che già due suoi compagni si siano sbagliati allo stesso modo. Senza contare che anche il padre-agente, Bosco Leite, pare abbia detto che suo figlio gli ha confessato, durante la trattativa con gli inglesi “O resto al Milan o vado al Real Madrid”. Intanto però, con le nuove elezioni presidenziali in vista, il candidato principale Florentino Perez ha già fatto la lista della spesa, e si sa che lì le promesse sono spesso mantenute.

Sfumato Kakà, ora le grandi d’Europa tremano

 MILANO, 21 gennaio– Ora le big d’Europa hanno paura. Ma soprattutto provano a blindare anzitempo i loro gioielli. L’affare Kakà sfumato all’ultimo sospiro, potrebbe portare a conseguenze devastanti nel panorama del mercato internazionale: lo sceicco Mansour, proprietario del Manchester City, ha il portafoglio pieno e una gran voglia di rifarsi andando a prendere un campione, uno di quelli con la C maiuscola. Anche se, a dirla proprio tutta, per far sì che la sua squadra entri a far parte dell’elitè del calcio mondiale, non basterà comprare campioni su campioni: il Chelsea di Roman Abramovič, ne è un esempio lampante.