Liga: si ferma il treno Barça, ora il Real è a -10

Un’altra giornata memorabile si è conclusa nella Liga spagnola. In questa giornata si potranno registrare il record di Raul, che con la rete che ha sbloccato la partita contro il Gijon diventa il calciatore della squadra blanca ad aver segnato più reti nella storia. Dall’altra parte invece c’è Samuel Eto’o, che con la rete su rigore contro il Betis mette a segno il suo gol numero 100 con la maglia blaugrana.

Eppure non sono tutte e due le squadre ad esultare oggi. A farlo è soltanto il Real Madrid, che strapazza il povero Gijon 4-0, nonostante le mille assenze nella squadra più sfortunata d’Europa. Meno male che c’è il solito Raul che aggiusta le cose, e che contro non c’è stata alcuna resistenza. Ma soprattutto meno male, almeno per lo spettacolo, che 24 ore prima il Barça abbia pareggiato.

Liga: Raul entra nella storia, gol numero 307 ed agganciato Di Stefano

Giornata storica la ventunesima di serie A. In una sola giornata Raul riesce a raggiungere Alfredo Di Stefano in vetta alla classifica dei marcatori più prolifici con la maglia del Real Madrid (307 reti), mentre il Barça segna il suo gol numero 5000 nei campionati spagnoli. E chi poteva segnarlo se non il suo uomo più rappresentativo, Lionel Messi?

Ma andiamo con ordine. Il Real poteva sperare in qualche punto rosicchiato nella giornata di domenica. I blancos infatti giocavano contro il Numancia, una delle squadre più in crisi della Liga, i blaugrana invece contro un ottimo Santander, che si trovava al limite della zona europea e che in casa aveva perso soltanto un’altra volta dall’inizio del campionato.

Liga: imprendibile Barça, risorgono le piccole

La Liga spagnola è diventata un teatro in cui l’unica compagnia ad esibirsi è il Barcellona, e come Etoile ha un certo Lionel Messi. In tutto il campionato di quest’anno soltanto una squadra era riuscita a battere i catalani, ed era stata il Numancia nella prima giornata. Ora che le due squadre si sono reincontrate, tre quarti della Spagna sperava che il miracolo si ripetesse, almeno per dare un pò di pepe al resto del campionato.

Ed invece, dopo un buon primo tempo concluso sullo 0-0, nella ripresa gli uomini di Guardiola escono carichi dagli spogliatoi e in 3 minuti chiudono la gara. Prima Messi e poi Eto’o mettono a segno due gol spezza-gambe. Tentano di accorciare le distanze gli avversari, ma sul 2-1 i blaugrana riprendono a correre e segnano altri due gol. Ormai l’epilogo dello spettacolo è chiaro.

Liga: grande rimonta di Villareal e Barcellona

Quando il Barça gioca male, 9 volte su 10 vince. Quando sta bene, si potrebbe anche non scendere proprio in campo. I blaugrana, con tutte le stelle a disposizione, incontrava l’ultima in classifica Osasuna. Una gara molto facile, ma che si rivela più insidiosa del previsto. Gli avversari decidono di non darsi per vinti dall’inizio, e vanno anche vicini all’impresa, dato che fino a 10 minuti dalla fine vincevano 2-1.

Ma prima Xavi, e poi la firma immancabile di Messi consegnano la vittoria numero 15 su 18 incontri a Guardiola, nonchè il distacco invariato dal Real che rimane il solito abisso di 12 punti. E a poco serve che i blancos ritornino a giocare come sanno, e a convincere di essere ancora galattici. Se il Barça non rallenta c’è poco da fare. Intanto Ramos conquista la terza vittoria di fila sulla panchina blanca grazie alla rete lampo di Robben che decide la gara già dopo 3 minuti. Una volta passati in vantaggio contro un avversario di gran lunga inferiore, il Maiorca, Raul e compagni fanno solo accademia e vanno in gol altre due volte senza creare imbarazzi a Casillas.

Liga: Barça troppo più forte del Real, il primato è irraggiungibile

In questo weekend non c’è stato soltanto Juve-Milan come big match, ma c’era anche un Barcellona-Real Madrid da brividi. I blaugrana erano chiamati a confermare il loro ottimo momento, il Real a tentare di ridurre lo svantaggio dagli eterni rivali, e soprattutto a regalare la prima vittoria a Juande Ramos. Ci mette molta buona volontà il Real, ma la terza sconfitta di fila è inevitabile, troppo forte questo Barça, e i punti di distacco ormai sono 12, un abisso.

Peccato perchè i blancos non erano partiti male. Faceva un pò impressione vedere il Real Madrid giocare con il catenaccio. Solo Guti in avanti, in 10 dietro la linea della palla, interventi duri su Messi ed Henry e ripartenze in contropiede. E dire che all’inizio sembrava anche funzionare questa tattica. Il Barcellona praticamente non si è mai reso pericoloso nel primo tempo, e anzi in contropiede quasi quasi il Real sfiorava anche il vantaggio.

Liga: Barça in testa da solo, risorto definitivamente il Gijon

Si ferma il Real, perde il Valencia, ringrazia il Barcellona. Dopo 9 giornate finalmente i blaugrana ritornano nella posizione di loro competenza, il primo posto, e lo fanno ancora una volta vincendo e convincendo. Stavolta la malcapitata si chiama Malaga, che nel posticipo, davanti al proprio pubblico, è costretta a subire ben 4 gol (è la terza goleada in 4 partite del Barça, che ha segnato 5 gol domenica scorsa e addirittura 6 all’Atletico tre giornate fa).

L’uomo chiave di questo Barcellona non è, come tutti si aspettano, Messi, ma Xavi, un autentico uomo squadra. Dai suoi piedi passano praticamente tutte le azioni dei blaugrana, sblocca sempre lui le gare, e alla fine segna anche la doppietta che lo consacra migliore in campo.

Liga: il Barça balla, il Real traballa

Buone notizie per la Juventus, cattivissime notizie per tutte le altre squadre di Champions. La sesta giornata di Liga consegna un Real in piena crisi difensiva, ma un Barcellona degno dei tempi migliori. La squadra di Cannavaro subisce altri due gol dall’Espanyol, “vantando” una delle difese peggiori del campionato, seconda solo al disastroso Gijon e ad un altro paio di squadre.

Tant’è che, due volte sotto, i Blancos si sono dovuti affidare al talento del solito Raul per venirne fuori, e ora, nonostante la vittoria, sono ancora fermi al quinto posto, troppo lontani, se non per i punti, almeno per il gioco espresso, dalla coppia di vertice formata da Villareal e Valencia.

Liga: il Real risponde al Barça con 7 gol

Non si è giocato solo in Italia in questo fine settimana, ma anche in Spagna la Liga ha visto un turno infrasettimanale, spezzettato nelle giornate di mercoledì e giovedì. Qui hanno avuto la meglio le ragioni delle televisioni (ed è un brutto precedente che potrebbe presto ripetersi in Italia), mentre da noi non sono ancora a riuscire a distruggere anche il turno infrasettimanale; e poi le ragioni delle grandi squadre, impegnate nelle coppe europee, e quindi che hanno voluto una giornata in più di riposo.

E così i big match si sono giocati tutti mercoledì, e naturalmente le squadre meglio attrezzate, in grado di compiere maggior turn over, hanno avuto la meglio. Il risultato più clamoroso è il 7-1 del Real Madrid rifilato allo Sporting Gijon, che subisce così il suo tredicesimo gol nel giro di tre giorni.

Liga: Barça ancora giù, il Real risorge

Una squadra di Barcellona al primo posto dopo due giornate di campionato era facilmente prevedibile. Ma che questa squadra non fosse IL Barcellona, ma l’Espanyol, questo proprio non poteva immaginarlo nessuno. Come non si poteva immaginare che i blaugrana si ritrovassero addirittura in zona retrocessione, mentre invece in Champions League, al momento, ci va l’Almeria.

Si presenta così la seconda giornata di Liga, che come in Italia vede le grandi squadre partire con il freno a mano tirato. La causa principale stavolta è stata la settimana delle nazionali, con il Barça costretto a giocare con i ragazzini della Primavera contro un super-Santander, e che si salva solo su rigore a 20 minuti dalla fine grazie a Messi appena entrato.

Verso Euro 2008: la Spagna

In Italia ci stavamo disperando perchè c’era il rischio che Del Piero non partecipasse all’Europeo. In Spagna forse stanno anche peggio. Se infatti il nostro Alex, a suon di gol, sembra si sia guadagnato la convocazione, la stessa cosa non è successa per Raul Gonzales Blanco, 18 gol nella Liga quest’anno, oltre 300 totali, 44 in nazionale, ma Europeo da vedere a casa su Sky.

Lo ha deciso il ct delle furie rosse Luis Aragones, che ha ufficializzato un paio di giorni fa la lista dei convocati che disputaranno il girone D dell’Europeo 2008. Il capitano storico della Spagna, 102 presenze in nazionale, non ci sarà, come non ci sarà nemmeno il “Cassano di Catalonia”, Bojan Krkic, che reduce da un’annata inaspettatamente piena di impegni, e dopo aver partecipato all’Europeo Under 17, si è dichiarato troppo stanco per una competizione così probante.

Cristiano Lucarelli: da bandiera a traditore!

Era l’estate del 2003 quando Cristiano Lucarelli realizzò il sogno inseguito per una vita intera, passando dalla maglia granata del Torino a quella amaranto del Livorno, sua città natale. La squadra in quella stagione militava nella serie cadetta, ma lui era fiero di indossare quella casacca e di poter contribuire a far tornare grandi i colori della società. 29 reti in 41 partite (ad un solo gol dal capocannoniere Toni che giocava nel Palermo) contribuirono a riportare la squadra nella massima serie dopo ben 55 anni di assenza.

Da qui nasce l’amore dei tifosi per questo centravanti tutto muscoli e potenza, che l’anno successivo rifiutò l’offerta miliardaria del Torino che lo voleva indietro, giurando amore eterno alla squadra ed alla città. Ne valse la pena, visto il bottino di reti che potè accumulare a fine stagione (24 in 35 partite) che gli permisero di vincere il titolo di capocannoniere: non male per essere il centravanti di una neopromossa!

Altrettanti gol nella stagione successiva in cui il suo pubblico non smetteva mai di esaltarlo, invitando il ct della nazionale Marcello Lippi a convocarlo per i Mondiali di Germania. Alla fine dovette seguire il trionfo mondiale dell’Italia dalla poltrona di casa sua, ma per i tifosi era comunque un re, l’unico su cui contare sempre, la bandiera della squadra.