Ligue 1: il PSG parte malissimo, ok Lione

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Parte con il piede sbagliato l’avventura della truppa-Leonardo nella stagione 2011/2012. Il Paris St. Germain dei miliardi infatti si presenta davanti al suo pubblico per la prima di campionato in una veste orribile, con un gioco che latita, i meccanismi automatici che sono ancora lontani, e molte poche idee.

Di contro un Lorient che complessivamente costa meno di quanto speso per Pastore è una squadra ordinata e che sa pungere, che va in vantaggio a metà primo tempo e che, se non fosse per Sirigu, avrebbe chiuso la partita con almeno 2 o 3 gol all’attivo.

Emirates Cup 2011: Indesit, We are social e io

 Metti insieme Indesit, We are social e un blogger ed esce fuori una due giorni che un appassionato di calcio non può dimenticare. Perché gli occhi di un 30enne sono tornati a splendere come quelli di un bambino quando lo staff del noto brand di elettrodomestici, coadiuvato dalla conversation agency dislocata a Milano, Londra, Parigi e Sydney, è stato invitato ad assistere all’Emirates Cup 2011, in cui hanno partecipato i padroni di casa dell’Arsenal, gli argentini del Boca Junior, i francesi del Psg e gli americani dei New York Red Bulls, che si sono aggiudicati la prestigiosa competizione estiva.

Quel 30enne con gli occhi di un bambino, sono io, David Spagnoletto, che in un weekend ha nell’ordine: disputato un torneo di calcio a 8 con le vecchie glorie di Arsenal, Milan, Psg nelle persone di Ray Parlour, Pietro Vierchowod e Alain Roche, assistito a due partite all’Emirates Stadium e vistosi regalare le maglie ufficiali delle squadre partecipanti. Questo solo per scrivere le cose strettamente calcistiche, perché la due giorni è stata condita anche da cene e pranzi in bellissimi ristoranti di Londra.

Amichevoli: la baby-Roma maltrattata dal PSG di Menez

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Luci e ombre ieri sera a Riscone nel triangolare di lusso che segna l’ultimo giorno di ritiro per i giallorossi. Mancavano giocatori importanti, ma alcune indicazioni possono arrivare dal campo, in modo da correggere in corsa la rosa prima che sia troppo tardi.

La sfida contro il Paris St. Germain è stata un massacro, ma c’era da aspettarselo visto che i transalpini inizieranno il campionato tra due settimane. Oltre ad essere molto più avanti con la preparazione dei giallorossi, avevano anche la rosa al gran completo, compreso Menez che, nonostante sia arrivato da un paio di giorni ha già mostrato molto feeling con i nuovi compagni. A Luis Enrique invece mancavano quasi tutti i nuovi acquisti (Heinze, Lamela e Bojan), mancavano i due difensori centrali, Burdisso (ancora in vacanza) e Juan (infortunato), mancava persino De Rossi, mentre in campo c’era mezza Primavera.

Che fine ha fatto Youri Djorkaeff?

Gli interisti se lo ricorderanno per le tre annate con la maglia nerazzurra tra le più importanti tra quelle passate alla storia del club milanese. Gli appassionati di calcio invece se lo ricorderanno per quel magnifico gol che fece in campionato contro la Roma, con una mezza rovesciata che andò a finire sotto l’incrocio dei pali della porta avversaria. Ma sicuramente Youri Djorkaeff è uno dei maggiori talenti che hanno mai calcato i campi italiani.

Stranamente però la sua carriera, durata per oltre 20 anni, è costellata di tanti successi concentrati in soli 4 anni, dal ’96 al 2000 grazie proprio all’Inter, ma anche al Psg e alla sua nazionale con cui vinse un mondiale ed un campionato europeo, ma poi di lui se ne sono perse le tracce appena dopo il 2000.

Ligue 1: Crisi nera per Psg e Monaco

Si fa male Benzema? Non fa niente, tanto c’è Fred. Sarà quello che avrà pensato Perrin alla notizia dello stop di circa un mese del suo fuoriclasse per infortunio. Per fortuna che in casa hai uno degli attaccanti della nazionale verdeoro che, nonostante abbia fatto panchina per buona parte della stagione, si è dimostrato un professionista e appena ha avuto la sua opportunità ha dimostrato di valere molto più di un semplice panchinaro.

Sono due i gol che segna in mezz’ora al Psg, che però non si abbatte e si permette pure di pareggiare. Ma quando ti puoi permettere in formazione Juninho, Govou, e qualche altro nazionale di primo livello, non c’è Psg che tenga. Almeno non in Francia. Perchè se in Europa i lionesi andassero bene come dentro i propri confini, chissà quante Champions League avrebbero già vinto.

Ligue 1: solo 13 gol in 10 partite, equilibrio o mediocrità?

E’ ufficiale: a rincorrere l’armata Lione ci è rimasto solo il Bordeaux. E che Bordeaux. Affrontava il Psg in una gara difficile l’ex squadra di Zidane, ma ha trovato in Wendel una delle armi migliori per affrontare la scalata verso la vetta. Parte bene la squadra della capitale, ma al primo tiro in porta il francese trova il gol, anche grazie ad un Landreau poco sicuro tra i pali (ecco spiegato l’innesto di Frey tra i pali della nazionale francese). I due gol vengono facili facili nei primi minuti della ripresa, e il gioco è fatto.

Con la tripletta del centrocampista si spera si spaventi il Lione, apparso poco sicuro sul campo del Lille, in cui ancora una volta a decidere è stato la riserva di lusso Fred, al terzo gol quest’anno. Velleità europee addio per il team in cui Patrick Kluivert sperava di poter tornare grande. Sono solo 3 i punti dalla terzultima in classifica, e dato che la vittoria è arrivata solo una volta nelle ultime cinque giornate, si fa nera la nottata per un club lontano parente di quello che in Champions metteva in difficoltà il Milan due anni fa.

Ligue 1: il Bordeaux molla e il Lione prova a scappare

Riprende il tentativo di fuga del Lione. Dopo 6 anni di noia nel campionato francese, si rivede un pò di incertezza per la vittoria dello scudetto. A dir la verità questo distacco era già piuttosto preannunciato, dato che il -1 della scorsa settimana sembrava più un’utopia da mantenere, che realtà.

Il Lione svolge al meglio il suo “allenamento” in casa contro l’ultima in classifica Metz, che oramai alza bandiera bianca al campionato (18 punti dalla salvezza sono davvero tanti). E’ vero che affrontava la capolista, ma dati i numerosi impegni dell’Olympique Lyonnaise (Lille, Manchester in coppa e Bordeaux in una settimana), si poteva perlomeno tentare di fare il colpaccio, date le numerose assenze.
Ma per vincere la partita è bastato un frustrato Fred, alla sua terza partita da titolare, un pò poco per un nazionale verdeoro, che già dopo 10 minuti mette tutti a tacere. 2-0 il risultato finale, che non lascia capire se il Metz ha almeno provato a giocarsela, oppure è stato il Lione che non ha voluto infierire su un avversario evidentemente di categoria inferiore.