Euro 2008: le stelle e i flop della prima fase

Archiviata la prima fase di Euro 2008, siamo già pronti per ripartire con i quarti di finale, che vedranno scontrarsi le otto regine del calcio continentale. Non è ancora l’ora dei bilanci definitivi, ma ci sia concessa qualche valutazione sulle stelle della manifestazione o su quei giocatori che avrebbero potuto e dovuto fare la differenza e che invece hanno mancato l’appuntamento con la gloria.

Nessuna classifica, ma solo nomi sparsi qua e là, in attesa della finale del 29 giugno, quando avremo le idee più chiare in proposito.

Partiamo dal futuro Pallone d’Oro, Cristiano Ronaldo. Le voci sul suo trasferimento al Real Madrid non devono averlo distratto più di tanto, se è vero che ha contribuito al passaggio del turno dei lusitani con una giornata di anticipo. Un gol, tanto movimento e giocate sopraffine nelle due gare giocate. Aspettiamo di vederlo stasera contro la Germania, per sapere se riuscirà a trascinare il suo Portogallo fino in fondo.

Olanda-Romania, su chi scommettete?

C’era una volta in cui i campioni del mondo erano i favoriti, o quasi, del campionato Europeo. Ad inizio torneo la quotazione della nostra nazionale come probabile vincente era di 6, appena meno favorita della Germania, che a differenza nostra aveva un cammino molto più semplice, e come il Portogallo.

A distanza di 10 giorni tutto è cambiato. La vittoria degli Europei per l’Italia ora è quotata a 16 (fonte Snai), mentre la favorita è l’Olanda, a 4,25. Ma a colpire sono le quotazioni per le partite di stasera. Se infatti Italia e Francia sono viste più o meno come forti uguali dalle agenzie di scommesse, qualche dubbio viene guardando l’altra quotazione, quella di Olanda-Romania.

Hakan Yakin: eroe svizzero

Ad essere sinceri, non meriterebbe un posto in questa rubrica, solitamente dedicata ai grandi numeri 10, a quelli cioè capaci di incantare le platee con le loro giocate mirabolanti.

Per quanto dimostrato ieri sera, però, un capitolo su Hakan Yakin ci sta tutto e non tanto perché abbia strabiliato con magie da giocoliere, ma perché è riuscito a regalare alla sua Svizzera la prima vittoria in una gara della fase finale degli Europei.

Certo, mi direte che si giocava in un clima da amichevole estiva e che gli avversari non avevano alcun interesse a guadagnare i tre punti, visto che già qualificati come primi del girone, ma il numero 10 si è comunque guadagnato un posto speciale nei cuori dei tifosi svizzeri.

Euro 2008: chi sarà la stella?

Chi sarà la stella assoluta degli Europei di calcio? Dopo sei gare è difficile da stabilire e bisognerà attendere almeno la fine del girone di qualificazione per avere indicazioni in questo senso.

Ma già da ora si può scommetere su alcuni elementi che potrebbero cambiare il corso delle partite o dell’intero torneo grazie alle proprie doti di fuoriclasse. A stilare una classifica ci pensa il Sun, dimostrandosi come al solito molto “nazionalista”, e scegliendo per le prime posizioni giocatori che militano nella Premier League.

Nessun dubbio sul primo della lista, Cristiano Ronaldo, riconosciuto ormai da più parti come il calciatore più forte del momento e già in piena forma-europeo con il suo Portogallo. Il suo nome appare anche in testa alla classifica dei giocatori più affascinanti del vecchio continente.

Euro 2008: le wags!

Via, si parte. Diamo inizio alle danze e che sia una festa. Pronti a gustarvi lo spettacolo calcistico dell’anno per i prossimi 22 giorni? Avete tirato fuori striscioni, bandiere e amuleti? E allora accomodatevi in poltrona e gustatevi lo spettacolo!

In campo certo, ma anche sulle tribune, perché tutto quello che gira attorno ad un rettangolo verde fa spettacolo: colori, vessilli, balli e tifo scatenato. E se le donne davanti alla tv non faranno mancare i loro apprezzamenti per questo o quel giocatore, voi maschietti potrete consolarvi con la visione delle mogli, fidanzate, amanti dei protagonisti che non faranno certo mancare il loro sostegno alle dolci metà.

E non preoccupatevi se le wags originali sono rimaste a casa, vista la non qualificazione dell’Inghilterra. Ci saranno comunque altrettante belle donne da ammirare sugli spalti, da Alena Seredova a Nereida Gallardo, da Marta Cecchetto a Belen Rodriguez… Tutte insieme appassionatamente a scatenarsi nel tifo per i loro boys.

I dubbi di Cristiano Ronaldo, tra consigli e minacce!

Ormai non si parla d’altro su giornali e tv e l’argomento rischia di diventare l’ennesimo tormentone estivo, così clamoroso da togliere spazio persino agli Europei.

Ci riferiamo alla vicenda Cristiano Ronaldo, fortissimamente voluto dal Real Madrid, pronto a fare un sacrificio da 100 milioni di euro pur di vederlo in camiseta blanca. Lui ovviamente si dice lusingato dall’offerta, ma fa sapere di non aver ancora deciso cosa fare del suo futuro, anche se promette di sciogliere i dubbi quanto prima per non turbare la tranquillità del ritiro portoghese.

Intanto tutti si sentono in dovere di intervenire sulla questione, consigliando il fenomeno lusitano su cosa sia meglio per lui e su come gestire al meglio la sua popolarità. L’ultima voce in ordine di tempo è quella di David Beckham, convinto più che mai che Cristiano debba continuare la sua avventura nel Manchester United.

Euro 2008: Francia e Adidas già campioni!

Chi vincerà l’Europeo? A saperlo in anticipo ci punteremmo sopra tutti i nostri risparmi, ma visto come si è conclusa l’ultima manifestazione, è quantomeno azzardato rischiare di ritrovarsi in mutande.

Qualcuno però, quando mancano ancora cinque giorni al fischio d’inizio, può già dire di aver vinto! E non stiamo parlando di quei calciatori che non speravano nella convocazione e si ritroveranno invece a dover difendere i colori della propria nazionale, ma degli sponsor, veri protagonisti della kermesse continentale.

La palma di azienda leader nel settore delle sponsorizzazioni spetta sicuramente all’Adidas, società tedesca che fattura 1,2 miliardi di euro all’anno, vestendo i calciatori. Per di più è partner ufficiale della Fifa e dell’Uefa e per Euro 2008 ha avuto anche una licenza per la fornitura dei palloni, i famosi Euro pass di cui si siamo occupati ieri. Il marchio Adidas sarà dunque onnipresente sui campi di Austria e Svizzera, a cominciare dalle maglie delle nazionali sponsorizzate (Germania, Francia, Spagna, Romania e Grecia) che però non avranno tutte lo stesso trattamento economico da parte dell’azienda tedesca.

Luigi Ferraris di Genova: uno stadio “inglese”

E’ uno degli impianti più antichi d’Italia, qualcuno dice anche tra i più belli, o comunque tra quelli in cui si può godere meglio godere dello spettacolo sportivo. Stiamo parlando del Luigi Ferraris di Genova, la cui costruzione viene fatta risalire al 1909. Poche le documentazioni dell’epoca relative alla messa in opera dei lavori. L’unica certezza è che lo stadio venne inaugurato il 22 gennaio 1911 con la gara tra Genoa ed Internazionale.

Quattro mesi dopo lo stadio Marassi divenne definitivamente la casa del club rossoblu, che fino ad allora giocava le partite interne anche sul Campo di San Gottardo.

Inizialmente la capienza dell’impianto era di 20.000 spettatori e solo in seguito si apportarono delle modifiche per l’ampliamento e la costituzione di una struttura all’altezza dei club di serie A.

La maledizione di Mourinho sul tiro di Terry

Lui giura che tifava per i Blues, per la squadra che ha condotto per tre anni, senza mai riuscire a respirare l’aria della finale di Champions League. Ma l’altra sera avremmo voluto essere al suo fianco e vivere accanto a lui le emozioni della partita, dal gol di Ronaldo all’errore del suo capitano, fino alla parata decisiva Van Der Saar che ha di fatto consegnato la Coppa nelle mani del Manchester United.

Lui è Josè Mourinho, tecnico portoghese che gode di grande considerzione in giro per l’Europa, rimasto un anno ai box, dopo il benservito di Roman Abramovich lo scorso autunno.

Al suo posto Avram Grant, un tecnico sconosciuto, israeliano di origine e antipatico a molti, non per una questione di carattere, ma perché spesso gli si è stata rimproverata scarsa personalità. Tutte chiacchiere visto il finale di stagione super della squadra londinese, che ha rischiato di portare a casa il successo più grande. Mourinho dice che tifava per lui, ma avremmo voluto sentire le sue imprecazioni sulla rincorsa interrotta da Cristiano Ronaldo, con la palla che finiva tra le mani protese di Cech.

Scandalo portoghese: Boavista in B, Porto sei punti in meno!

Pensavate forse che l’Italia fosse l’unica nazione ad avere la sua Calciopoli? Certo l’eco dello scandalo nostrano si è diffusa rapidamente in tutto il Vecchio Continente, suscitando ilarità e critiche da ogni parte, soprattutto perché vedeva coinvolte, tra le altre, due delle squadre più blasonate, Juventus e Milan.

Ma a quanto pare tutto il mondo è paese ed ora spuntano fuori le magagne del calcio portoghese, con una vicenda che ha come protagonisti i due club di Oporto, Boavista e Porto.

Ne avevamo già accennato su queste pagine, paventando la possibilità di severe sanzioni, se si fosse dimostrata la responsabilità diretta delle due società. ed ora arriva la stangata: Boavista in serie B e Porto penalizzato di sei punti, da scontare nel campionato in corso.

Storia degli Europei: Portogallo 2004

Ultimo appuntamento con la storia degli Europei di calcio, prima di dedicarci ampiamente alla manifestazione della prossima estate che ci vedrà scendere in campo da favoriti, nonché Campioni del Mondo in carica (come suona bene!).

Ci occupiamo oggi dell’Europeo 2004, organizzato dal Portogallo e vinto da una sorprendente Grecia proprio sui padroni di casa, che già pregustavano il dolce sapore del successo davanti ai propri tifosi.

Ancora un appuntamento amaro per i colori azzurri, nato sotto una cattiva stella e concluso ancora peggio, non solo per nostro demerito. La Nazionale era affidata a Giovanni Trapattoni, ancora sulla panchina azzurra, nonostante la figuraccia al Mondiale nippo-coreano. Già alla partenza della squadra per il Portogallo, le critiche verso il mister occupavano le pagine di tutti i giornali sportivi e non. Motivo? L’esclusione di Alberto Gilardino, sostituito da Alessandro Del Piero (com’è strano il calcio: quest’anno il capitano bianconero si trova sulla sponda opposta del fiume).

4 maggio 1949: Torino piange i suoi campioni!

4 maggio 1949, il cielo sopra Torino era cupo, la pioggia batteva sul trimotore Fiat che riportava a casa i ragazzi granata, dopo la trasferta in Portogallo. Erano anni in cui non era così normale spostarsi in aereo e la maggior parte della squadra, allenatore Ferrero in testa, non era affatto entusiasta di usare un mezzo di trasporto così all’avanguardia. Avevano paura, purtroppo a ragione.

Erano le 17:05 del pomeriggio, più o meno l’ora in cui andiamo on line per raccontare la storia di quel Grande Torino, tragicamente scomparso sulla collina di Superga. Sono passati 59 anni, eppure il ricordo di quella squadra è ancora vivo, anche nelle menti di coloro che allora non c’erano ed hanno conosciuto la storia solo da vecchie pagine dei giornali o dai ricordi di chi quei giorni li ha vissuti.

Tornavano dal Portogallo, dicevamo, da una festa dello sport, di quelle che si organizzano per dare l’addio ad un grande campione. L’addio al calcio, ovviamente, ma per quei ragazzi fu l’addio alla vita, prematuramete strappata da un crudele destino.

Storia degli Europei: Belgio-Olanda 2000

Penultimo appuntamento con la storia degli Europei di calcio prima di tuffarci pienamente nella kermesse continentale della prossima estate che ci vedrà impegnati in Austria e Svizzera. Ancora due nazioni a fare da teatro all’importante manifestazione, per la seconda volta nella storia dopo Euro 2000, giocatosi in Belgio ed Olanda.

Amaro ricordo per i colori azzurri, giunti fino all’epilogo e con le mani già sulla Coppa e poi beffati da un incredibile calo di tensione. Ma andiamo per ordine, ripartendo dall’inizio, da quella formazione affidata alle mani di Dino Zoff, già vincitore del trofeo da giocatore nel 1968 e deciso a ripetere l’impresa da mister.

Solita formula sperimentata nell’edizione precedente, con 16 squadre a darsi battaglia per la conquista del titolo. L’Italia venne inserita nel gruppo B con i padroni di casa del Belgio (teste di serie), la Svezia e la Turchia. Un girone comodo comodo anche se il mister italiano continuava a ripetere di non fidarsi di compagini dai nomi poco altisonanti.