Champions League: botta e risposta Mourinho – Guardiola

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La tensione sale alle stelle a meno di ventiquattro ore dal clasico più atteso dell’anno, quello che assegnerà la semifinale di andata di Champions League tra Real Madrid e Barcellona. A scaldare gli animi era stato Guardiola qualche giorno fa, quando si era presentato in sala stampa per rispondere polemicamente alle voci che volevano un arbitro portoghese (e quindi connazionale dello Special One) designato per una delle gare più importanti della stagione. Mourinho solo oggi ha trovato modo di rispondere e – come al solito – le sue dichiarazioni non sono passate sotto silenzio:

E’ la prima volta che sento un allenatore criticare la scelta di un arbitro prima dell’inizio della partita. Non sono un amico degli arbitri. Quando gli arbitri sbagliano mi lamento e lo faccio in maniera onesta. È iniziato un nuovo ciclo. Finora c’era un piccolo gruppo che non parla degli arbitri e uno più grande che ne parla, e li critica quando fanno errori importanti. Di questo faccio parte io. Con le dichiarazioni di Pep siamo entrati in una nuova era, in un nuovo gruppo nel quale c’è solo lui, che critica la scelta dell’arbitro. Non si era mai visto.

Moratti: derby? Occhio al Napoli!

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Mancano quasi due settimane al derby di Milano, ma sotto la Madunina il clima è già arroventato e le polemiche sono all’ordine del giorno. Tutta “colpa” del gol che ha permesso all’Inter di battere il Lecce nella gara di ieri. Una rete molto simile a quella annullata ad Ibrahimovic contro il Bari, che avrebbe consentito al Milan di giocare la stradicittadina con un vantaggio maggiore di quello attuale. Dalle parte di Via Turati sostengono che ad arbitri invertiti i rossoneri avrebbero avuto sei punti in più in classifica, ma Massimo Moratti spegna sul nascere ogni polemica e ribatte:

Tiriamo corto: non sono uguali, quindi…

Mourinho contro Pallegrini: se il Real mi caccia torno in Italia

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Real Madrid-Malaga sembrerebbe una gara come tante altre, ma a renderla interessante è il confronto tra i due allenatori, Josè Mourinho, alla guida dei blancos, e Manuel Pellegrini ex allenatore delle merengues ed ora sulla panchina degli andalusi. A lanciare la sfida è stato proprio il tecnico spagnolo, che nei giorni scorsi si è permesso di mettere in discussione le capacità dello Special One, lanciandosi in un “vedremo quanti punti avrà il Real a fine stagione”. E volete che Mourinho sia rimasto insensibile alla provocazione?

Il secondo è il primo degli ultimi: non conta segnare 500 gol se non sei campione. Io non farò come Pellegrini: se il Real Madrid dovesse cacciarmi non finirei di certo al Malaga ma in una grande squadra, sia essa italiana o inglese.

Inter-Juventus, cresce l’attesa

Di parole ne sono state spese tante, forse troppe, ma tra poco più di due ore sarà il campo a stabilire chi tra Inter e Juventus avrà più voglia di lasciarsi alle spalle le polemiche, nella speranza che la gara di stasera non ne crei di nuove.

Tre i punti che separano le due squadre, con l’Inter che spera di aggiudicarsi l’incontro per sorpassare i cugini rossoneri e riportarsi in vetta alla classifica al fianco della Lazio. La Juventus punta invece a colmare il gap che la separa dai nerazzurri o almeno a non perdere troppo terreno dalla testa della classifica.

Ma Inter-Juve, checché ne dicano i protagonisti dentro e fuori dal campo, non si gioca solo per i tre punti. Forse un tempo era così, ma tutto è cambiato da Calciopoli, da quando i bianconeri persero trofei (e faccia), conoscendo per la prima volta l’onta della retrocessione.

Azzurri, parte dei premi all’Unità d’Italia

Mai edizione dei mondiali partì con così tante polemiche intorno alla maglia azzurra. Non bastavano i 60 milioni e passa di commissari tecnici pronti a sparare addosso a Lippi per ogni singola scelta, ci mancavano solo le accuse del mondo della politica (e di Calderoli in particolare) che qualche giorno fa ha invitato la Federcalcio a ridurre gli eventuali premi vinti dai calciatori azzurri in terra sudafricana.

La polemica è rimbalzata qua e là per un paio di giorni, con gli azzurri che non hanno preso bene il suggerimento del ministro leghista e con Abete, presidente della Figc, pronto a precisare:

C’è molta attenzione sul versante fiscale. Se la Federazione determina un premio a un giocatore, è un reddito a 360 gradi e determina la tassazione. Sul versante fiscale dobbiamo dire che avere dei giocatori che guadagnano bene vuol dire anche avere la certezza di introiti per lo Stato.

Zaccheroni: aiutiamo gli arbitri

Alla vigilia della venticinquesima giornata di campionato aveva evitato di rispondere alle provocazioni del collega Mourinho, ma ora, alla luce di quanto accaduto nel week end, Alberto Zaccheroni non si tira indietro e spezza una lancia in favore degli arbitri.

In particolare il tecnico juventino si riferisce a quanto accaduto durante Inter-Sampdoria, quando l’Inter capolista si è sentita defraudata dall’arbitraggio di Tagliavento ed in diritto di lamentarsi al punto da chiudersi nel silenzio più totale:

Poveretto Tagliavento. Abbassiamo i toni, senza l’arbitro non possiamo giocare: aiutiamolo. Quello di sabato sera non sembrava un incontro di calcio, era tutt’altra cosa. La moviola poi ha dimostrato che il direttore di gara aveva ragione su tutti gli episodi.

Cristiano Zanetti: la Juve è stata scorretta

Cristiano Zanetti parla già da fiorentino e getta veleno su quella che fino a ieri è stata la sua squadra. L’ex centrocampista della Juventus si presenta davanti ai taccuini e punta il dito contro Alessio Secco:

Assurdo dire che io avrei chie­sto garanzie tecniche. mai chiesto niente a Secco, anche perché lui non ha mai preso in considerazione un mio eventuale rinnovo. Tre anni?!? Ma se non abbiamo mai parlato. Diceva che non stavo bene? Non credo di essere l’unico che nell’ultima stagione ha avuto degli infortuni alla Juventus, comunque se il problema era questo si poteva anche fare un altro anno di contratto, vincolato al numero di presenze. Ah, dimenticavo: alla Fiorentina non ho fatto tre anni, ma due più opzione sul terzo, tanto essere onesti.

Zanetti non ci sta a passare per esoso né per quello che crea problemi all’interno dello spogliatoio, chiedendo garanzie che possono essere concesse solo ai supercampioni.

Non hanno mai avuto nessuna intenzione di rinnovare il mio contratto. E io, in questo spo­gliatoio, ero l’unico giocatore in scadenza.

Lotito contro Mourinho

Mancano ancora diversi giorni al fischio d’inizio della nuova stagione, ma è già tempo di polemiche nel calcio italiano. E quando si tratta di polemiche, potete star certi che di

Spalletti, Tare e la vergogna del calcio italiano

Avremmo voluto raccontarvi una storia diversa nella domenica di Pasqua, non per buonismo o per onorare al meglio la festività, ma per la tragedia che ha profondamente toccato il cuore di tutti noi italiani, facendoci riflettere anche sull’opportunità di fermare il carrozzone per un giorno.

E invece, non solo lo spettacolo è andato avanti nonostante tutto, ma quello che è apparso davanti ai nostri occhi è stato quanto di più vergognoso si possa immaginare, in una giornata in cui ci si aspettavano segni di rispetto per un dolore che è diventato di tutti.

Avremmo voluto raccontarvi di esultanze pacate, come quella di Pandev che alzava gli occhi al cielo, quasi a voler dedicare la rete a chi non può più gioire per le sorti della propria squadra; avremmo voluto raccontarvi di gesti di fair play tra giocatori, allenatori, dirigenti. Ma non è così ed ancora una volta ci ritroviamo a dover commentare la tristezza di un ordinario sabato di follia, con risse, minacce, espulsioni e persino aggressioni fisiche. Lo spettacolo più indecoroso ce l’ha offerto il derby capitolino, con ben cinque espulsioni ed una coda polemica consumatasi di fronte ai microfoni di Sky tra Spalletti e Tare, di cui vi proponiamo il video a fine articolo.