Galliani vs Morinho: in Europa c’è solo il Milan!

Il nostro è un girone serio, non è uno scherzo, non c’è lo Zurigo. Qui ci sono quattro formazioni campioni del pro­prio Paese.

Così sentenziava Josè Mourinho all’indomani del pareggio casalingo contro il Barcellona nella prima giornata di Champions League. La frecciata era rivolta ai cugini del Milan, unici ad aver portato in Italia il bottino pieno nell’esordio della massima competizione europea. In casa rossonera hanno lasciato correre, preferendo non rispondere alla provocazione. Fino a stamattina almeno, quando Adriano Galliani ha affidato alla stampa la sua replica stizzita:

Se il Milan è l’unica squadra ad avere lo Zurigo un motivo ci sa­rà. E la ragione è che siamo l’unica squadra italia­na in prima fascia. E poi lo Zurigo è campione di Svizzera.

Finita qui? Nemmeno per idea!

Pelè: “mai detto che Robinho ha assunto droghe”

Probabilmente si chiude qui una polemica che va avanti da una settimana, e che vede coinvolto il guru del calcio brasiliano, Pelè, e due dei calciatori più rappresentativi della nazionale verdeoro, Robinho e Ronaldo. O almeno, è chiusa la vicenda sul calciatore del Manchester City.

Qualche giorno fa, interrogato da un giornalista sulla droga nel mondo del calcio, O’Rey accostò il nome dei due calciatori brasiliani a quello di Diego Armando Maradona, dicendo che loro sono gli unici, o comunque fra i pochi nel mondo del calcio, ad aver avuto problemi con la droga. Immediatamente sono scattate le polemiche, e primo fra tutti a reagire è stato Mark Hughes, manager della squadra inglese.

Mourinho attacca, Cobolli Gigli non capisce

E’ in Italia da diversi mesi, ma forse solo in questi giorni si è reso conto di cosa significhi essere l’allenatore della squadra prima in classifica, quella che negli ultimi anni, per un motivo o per l’altro, ha finito per prendere il posto della Juventus, diventando la più odiata d’Italia.

Eh già, caro Mourinho, i primati si pagano in termini di visibilità ed è scontato che ogni “piccolo favore” o, se preferisci, errore arbitrale venga ingigantito, lasciando dubbi sull’onestà di chi dovrebbe garantire la massima imparzialità sul campo di gioco. Le vicende delle ultime settimane (falli di mano, squalifiche mancate, fuorigioco vari e rigori generosi) sono sotto gli occhi di tutti e non si può certo dire che l’Inter sia finita gratuitamente nell’occhio del ciclone, ma lo Special One non ci sta e cerca di spostare l’attenzione su altri particolari, pur di riportare tranquillità intorno alla sua squadra:

A me non piace la prostituzione intellettuale, a me piace l’onestà intellettuale. Negli ultimi due giorni non si è parlato della Roma che ha grandissimi giocatori, ma che finirà la stagione con zero titoli. Non si è parlato del Milan che ha 11 punti meno di noi e chiuderà la stagione con zero titoli. Non si è parlato della Juve che ha conquistato tanti punti con errori arbitrali.

Cannavaro – Messi, botta e risposta

E’ riconosciuto da tutti come uno dei più forti giocatori al mondo e proprio per questo gode di un’attenzione particolare da parte dei difensori avversari, che spesso si accaniscono contro le sue caviglie (e non solo). Lionel Messi è uno dei calciatori più picchiati della Liga spagnola, sebbene risulti “solo” quarto in questa poco invidiabile classifica, preceduto da Marcos Senna, Santi Cazorla e Aritz Aduriz Zubeldia.

Ma rispetto ai suoi colleghi, la Pulce vanta un altro primato, quello cioè del calciatore che provoca il maggior numero di ammonizioni per interventi ai suoi danni (ben 10 dall’inizio del campionato).

Verrebbe da dire “povero Leo Massi”, ma non tutti sarebbero d’accordo con l’atteggiamento di compassione nei suoi confronti. Tra questi, Fabio Cannavaro, che gioca contro l’argentino almeno un paio di volte l’anno. L’ultima proprio domenica scorsa nella gara vinta dal Barcellona per 2-0, che ha ulteriormente allontanato il Real dalla vetta della classifica. Sentite le accuse dell’azzurro e la risposta della Pulce.

Totti – Mihajlovic: c’eravamo tanto amati

E’ trascorso poco più di un mese da quando Sinisa Mihajlovic si è seduto per la prima volta sulla panca del Bologna, esordendo proprio contro la “sua” Roma, che lo aveva lanciato alla ribalta del campionato italiano una vita fa. Finì 1-1 con autorete di Cicinho nel finale, dopo che Totti aveva portato in vantaggio la Roma, regalando un dispiacere all’amico mister.

Amico si, perché fino a quel giorno (anzi, fino a ieri) pensavamo che i due fossero amici. Il capitano giallorosso aveva esordito in serie A nel 1993, proprio nel giorno in cui il serbo segnava il suo unico gol in maglia giallorossa. Ed è per questo che, alla vigilia di Bologna – Roma dell’8 novembre scorso, avevamo presentato la gara come una sorta di amarcord, riportando anche gli auguri reciproci tra i due. Ma evidentemente il rapporto non era così idilliaco, se è vero che ieri, in vista della gara di Coppa Italia che li vedrà nuovamente l’uno contro l’altro, Sinisa ha lanciato un messaggio non proprio d’amore all’indirizzo di Totti:

Totti per me non esiste più. Gli ho tolto il saluto dopo che non è venuto a giocare alla mia partita d’addio al calcio.

Mou-Mihajlovic, quando il calcio è polemica

Gli allenatori di quest’anno sembrano particolarmente agguerriti, e pronti ai battibecchi. In questi primi mesi di Serie A, Mourinho aveva acceso e subito spento numerose piccole polemiche, ma ce n’è una che non accenna a calmarsi, quella proprio con l’ex interista Sinisa Mihajlovic. Tutto è nato da un’infelice frase del neoallenatore del Bologna, che riferendosi al caso Adriano ha dichiarato:

“Mourinho e i suoi sono arrivati dicendo che loro sapevano come gestire il gruppo ed erano i più bravi. Invece mi sembra che siamo alle solite. Noi lo abbiamo gestito per 4 anni, evidentemente quando Mancini lo lasciava fuori un motivo c’era. Però quando non giocava c’erano sempre polemiche e Roberto veniva attaccato. Con Mourinho questo non succede”

Ovviame la risposta del tecnico portoghese non si è fatta attendere:

“Tutti meritano una seconda opportunità. Se questa società ha dato la possibilità di allenarsi a uno che ha sputato in faccia a un avversario, perchè non concedere un’altra possibilità di giocare ad Adriano?”

Riferendosi ad una vecchia squalifica di Mihajlovic per uno sputo ad un avversario. Ma ancora la risposta del serbo non si è fatta attendere, guardate un pò cosa ha dichiarato.

Lo Monaco-Mourinho: polemica chiusa (o quasi)

Tutto era iniziato una settimana fa, quando quella lingua lunga di Mourinho aveva fatto passare un giocatore de Catania per simulatore, assolvendo di fatto il “suo” Muntari (che tanto innocente non deve essere, visto che si è beccato tre giornate di squalifica per la manata rifilata all’avversario che lo contrastava). Apriti cielo! Il polemico e sempre meno simpatico mister portoghese ha trovato pane per i suoi denti anzi, a dirla tutta “bastonate” per i suoi suoi denti, visto che proprio questo trattamento veniva auspicato dall’ad del Catania, Pietro Lo Monaco.

Di qui il fiume di polemiche e di botta e risposta a distanza tra il dirigente catanese e l’allenatore nerazzurro, che trovava anche un difensore “involontario” nel ministro Maroni, sempre più calato nel ruolo di salva-calcio neanche fosse il ministro dello sport.

Risultato? Lo Monaco è stato deferito alla disciplinare per “istigazione alla violenza”, avendo parlato appunto di “bastonate sui denti” e di “cemento a presa rapida”, senza a suo dire voler convincere qualche scagnozzo a passare dalle parole ai fatti. E’ chiaro che noi la stiamo prendendo sullo scherzo e stiamo giocando su affermazioni che dovrebbero restare nell’ambito sportivo e circoscritte ad un dopopartita in cui le parole solitamente lasciano il tempo che trovano. Ma la questione sembra andare per le lunghe, se è vero che il dirigente del Catania continua a tirare fuori storie che hanno ben poco a che fare con la gara in questione. Cosa è andato a pescare?

Taddei accusa gli arbitri: “Ce l’hanno sempre con noi”

E’ bastata una sola partita andata storta per riaccendere le polemiche sugli arbitraggi in Serie A. Evidentemente non è periodo per la Roma, prima si fa rimontare in 11 contro 10 contro il Napoli, poi l’infortunio di De Rossi e infine le tre scoppole rimediate sul campo di una squadra che veniva data più in crisi dei giallorossi, il Palermo.

Insomma, un’altra giornata storta che ha dato molto fastidio all’ambiente giallorosso, e infarcito le polemiche già presenti da due settimane con dubbi (assurdi) sulle capacità di Spalletti e ora anche sugli arbitri. A rinfocolare questo rogo mai sedato è Rodrigo Taddei, a cui forse il giallo non è andato giù, e sentite cosa ha avuto il coraggio di dire.