Gascoigne: il tormentone continua tra accuse e smentite

Ciak si gira: caso-Gascoigne, capitolo sesto. Confessiamo che la storia comincia ad annoiarci, ma ogni giorno arrivano novità succulente dalla terra di Sua Maestà e non possiamo proprio evitare di tornare sull’argomento.

Cosa c’è di nuovo sotto il sole? L’ennesima smentita della signora Gascoigne, che proprio non ci tiene a passare per bugiarda e sfruttatrice delle altrui disgrazie e restituisce le accuse al mittente:

Paul deve smetterla di lamentarsi e di dire che lui non era d’accordo con il programma Surviving Gazza, perché l’intera faccenda è stata una sua idea. Quelli dello show erano venuti da me, mentre lui era in clinica, dicendomi che volevano raccontare la mia storia, ma io risposi di no. Una settimana più tardi, però, Paul mi disse che ci teneva a fare quel documentario lui stesso e così accettai di lasciarli filmare a casa mia per qualche mese. Ma tutto quello che Paul voleva fare era uscire per andare a bere, non era mai a casa e così i protagonisti siamo diventati noi. E’ terribile che la gente pensi che lo abbiamo fatto per un guadagno economico e per colpire Paul. Tutto questo non è mai stata una nostra scelta.

Gazza il tormentato apre il suo cuore ai giornalisti

Il mio compagno di stanza, Jimmy Five Bellies, ha detto che ho più vite di un gatto e ha ragione. Ma questa è l’ultima.

Esordisce così la commovente quanto dolorosa intervista fatta dal Sun a Paul Gascoigne, ritrovato in una stanza d’albergo pochi giorni fa, dopo che era stato dato per disperso la notte di Natale. L’arrivo di Santa Klause lui lo ha festeggiato con un mix di droga e alcool, ma ora è pentito e chiede aiuto. Anche per questo parla di ultima possibilità e chiede aiuto a tutti attraverso le pagine del giornale inglese, soprattutto ai suoi figli.

L’alcool e la droga lo hanno ucciso più volte, ha ammesso, e noi non stentiamo a credergli nemmeno quando dice che l’essere ricoverato nella clinica di igiene mentale lo ha fatto morire ancora un’altra volta. Una parte di sè non si riprenderà mai da quel momento, e forse è l’unico caso al mondo di persona che, dopo il ricovero, sta anche peggio di prima.

Il ritorno di Gascoigne: a Natale solo e ubriaco in un hotel

Tutto è bene quel che finisce bene. Bene per modo di dire, visto che di mezzo c’è Paul Gascoigne, il cui nome da anni è simbolo di guai a non finire. Quello che ci preme sottolineare, però, è che l’ex campione della nazionale inglese è tornato a farsi vivo, dopo aver fatto preoccupare amici e parenti per qualche giorno.

Ricordate la storia? Gazza era in un centro specializzato nella cura delle dipendenze, intenzionato ad uscir fuori dal tunnel di alcolismo nel quale si è infilato da diverso tempo. Per Natale gli era stato concesso di recarsi a casa della madre, ma sembrava aver perso la strada, non lasciando tracce dietro di sé.

Dove si era cacciato? A rivelarlo è lo stesso giocatore in una serie di telefonate ai familiari, nelle quali ha ammesso di essere rimasto scioccato dalle frasi pronunciate da suo figlio Regan e di aver per questo deciso di fermarsi in un albergo, per affogare i dispiaceri nell’alcol (e ti pareva!)

Gascoigne è sparito nel nulla

Ci risiamo. Pare che la parabola discendente di Paul Gascoigne non abbia mai fine ed ancora una volta siamo costretti a raccontarne il peggio. Per un po’ di tempo avevamo perso le tracce dell’ex campione inglese, dopo averne parlato e riparlato per mesi interi. Dove si era cacciato nel frattempo?

A sentire i tabloid inglesi, Gazza si era rifugiato in una clinica del Gloucestershire, convinto finalmente ad uscire dai problemi di alcol e depressione che lo affliggono da tempo. Convinto? Così dicono…

La terapia prevedeva l’isolamento dal mondo esterno e la cosiddetta “Equine Assisted Psycotherapy”, ovvero un programma di riabilitazione basato sul dialogo con i cavalli. E Gazza sembrava rispondere così bene alle cure, che i medici avevano deciso per tre giorni di licenza premio, permettendogli di trascorrere almeno il Natale in famiglia. Peccato però che non sia mai arrivato a casa, facendo perdere le proprie tracce…

Gascoigne ha un nuovo amore!

Di lui e delle sue bravate abbiamo parlato abbondantemente su queste pagine, ma mai potevamo immaginare di finire per raccontarvi di una sua storia d’amore. Ci riferiamo a Paul Gascoigne,

Da Cristiano Ronaldo a Guti: le curiosità della settimana

Eccoci tornati con la rubrica dedicata alle curiosità della settimana calcistica, anche se stavolta troverete ben poche occasioni per sorridere rispetto al nostro esordio. Si parte con una storia che fa tristezza, ma che al tempo stesso si sta trasformando in una specie di farsa, essendo il suo protagonista un tale che risponde al nome di Paul Gascoigne.

Qualche giorno fa vi avevamo riportato le sue ultime bravate, con tanto di arresto e telefonate al Papa ed al Presidente degli Stati Uniti (almeno così sosteneva l’interessato), paventando la possibilità di arrivare a scrivere la parola fine su questa storia. Evidentemente qualcuno ci ha ascoltati ed ha voluto tirarci un brutto scherzo, diffondendo la notizia della morte di Gazza. Per tutta la giornata di ieri i tabloid inglesi sono stati sommersi di telefonate che chiedevano informazioni al riguardo. Tranquilli ragazzi, non è ancora arrivata la sua ora. Gascoigne è vivo e sta relativamente bene, considerando le vicissitudini dell’ultimo anno.

Da uno stravagante all’altro. Joey Barton, fresco di squalifica per l’aggressione al compagno di squadra Dabo, ai tempi del Manchester City, sta scontando una condanna a 200 ore di lavori sociali in una comunità di recupero. Servirà a fargli mettere finalmente la testa a posto? Abbiamo i nostri dubbi in proposito, ma almeno il recupero sarà utile a tenergli occupate le mani, impedendogli di aggredire qualcun altro.

Gazza, 10 mesi di declino

Ancora Paul Gascoigne a tenere banco sulle prime pagine dei giornali, in quella che potrebbe essere una delle sue ultime apparizioni mediatiche. Non per fare da menagrami, ma se continua di questo passo, tra non molto ci toccherà preparare un elogio funebre dell’ex campione inglese, sempre più alle prese con i guai legati all’abuso dell’alcol.

E’ di un paio di giorni fa la notizia dell’ennesimo arresto per aggressione e danneggiamenti, che lo porterà probabilmente al terzo ricovero in pochi mesi. Ma questa non è che la punta dell’iceberg.

Difficile trovare una data di inizio per il suo declino, visto che già da quando correva dietro ad un pallone era ben noto ai paparazzi per le sue notti brave all’interno di locali più o meno alla moda. Lo salvava all’epoca il fatto di saper incantare le folle con le sue giocate, di fronte alle quali tutto passava in secondo piano. Ma ora non ha più scudi dietro i quali ripararsi e a guardarlo sembra solo la controfigura del campione ammirato sul campo.

Gascoigne collassa ancora e adesso chiede di morire

“Lasciatemi morire”. E’ questo l’urlo disperato di Paul Gascoigne di avantieri sera, poco prima di subire l’ennesimo collasso a causa dell’alcool, il veleno che lo sta uccidendo, volontariamente o no. Stavolta non si tratta di una arresto (e già questa sarebbe una notizia), ma di qualcosa di anche peggiore: il rifiuto dell’aiuto anche da parte dei familiari.

L’appello a tentare di salvare sè stesso, rientrando nella clinica per disintossicarsi che aveva abbandonato qualche mese fa, arriva direttamente dall’ex moglie Sheryl, la figlia Bianca, il figlio Regan e il figliastro Mason, tutti riuniti in un albergo portoghese per tentare di stare vicino all’uomo che adesso è solo l’ombra di sè stesso.

Ancora guai per Paul Gascoigne

Il lupo perde il pelo ma non il vizio: lo abbiamo ripetuto decine di vote su queste pagine, ma mai proverbio fu più appropriato come nel caso di Paul Gascoigne. Dopo la massiccia esposizione mediatica degli ultimi mesi a causa delle sue continue uscite di testa, ne avevamo perso un po’ tracce.

Cos’ha fatto Paul nel frattempo? E’ stato rinchiuso buono buono all’interno della Priory Clinic di Londra, con la speranza di tornare ad essere una persona quanto più possibile “normale” (per quanto può valere una definizione simile associata ad un tipo come lui).

Lo scorso mese, poi, da più parti si era gridato a miracolo, vedendolo felice accanto all’ex moglie Sheryl, tanto che qualcuno parlava di “seconde nozze” tra i due. Ma ora l’idillio è già finito ed il caro Paul ne ha combinata un’altra delle sue in quel di Budapest, dove si era precipitato per seguire un concerto degli Iron Maiden.