Paraguay – Spagna 0 – 1 – Mondiali 2010

Il quadro delle semifinali si completa con la Spagna che batte il Paraguay facendo una fatica inaspettata alla vigilia, grazie ad un gol di Villa al termine di una gara noiosa che però è stata caratterizzata da alcune decisioni arbitrali discutibili e da due rigori assegnati nell’arco di un minuto.

La gara è piuttosto fiacca, nonostante si parta subito con un brivido. Non è passato nemmeno un minuto quando la difesa iberica perde il pallone e Cardozo tenta un tiro da fuori area, ben bloccato da Casillas. Si poteva sperare in una gara interessante, ma purtroppo questo rimarrà l’unico tiro in porta della prima ora di gioco. Da registrare nella prima frazione soltanto un tiro di Xavi alto di poco, un errore che poteva costare caro a Casillas, che calcia addosso a Valdez, ma per sua fortuna la palla non centra la porta, ed una rete annullata per un fuorigioco molto dubbio, sempre all’attaccante del Werder Brema, sul finire di tempo.

Paraguay – Nuova Zelanda 0-0 – Mondiali 2010

Fino a un certo momento, tutti con uno sguardo alla sfida tra Paraguay e Nuova Zelanda: ci interessava eccome, il risultato. Poi, il gelo provocato dalla rete della Slovacchia ha lasciato entrambi – paraguaiani e neozelandesi – al proprio destino. Deve essere stato pressapoco questo il comportamento degli italiani per la concomitante e duplice sfida che interessava il gruppo F.

Sudamericani estremamente tranquilli: basta il pareggio; gli avversari, al contrario, hanno un risultato su tre (vittoria) per poi mettersi a fare i calcoli. Il maggiore talento e l’esperienza superiore del Paraguay mette la Nuova Zelanda nelle condizioni di lasciare il pallino del gioco nelle mani avversarie. Poco male, anche perchè i ritmi di gioco sono per davvero soporiferi: quelle che in contesti più dinamici sarebbero azioni non degne di nota, diventano nella circostanza i pericoli maggiori.

L’esultanza di Radio Padania al gol del Paraguay (audio)

Sono italiana, me ne vanto e mi vergogno di fronte all’imbecillità (perché solo così si può definire) di alcuni miei connazionali. Mi scuseranno gli affezionati lettori di Calciopro, alcuni dei quali magari avranno dato la propria preferenza al Carroccio in sede di votazione, ma anticipo sin da ora che non è mia intenzione trasformare questo articolo in una tribuna politica.

Il mio disgusto nasce dalla radiocronaca di Italia-Paraguay andata in onda ieri sera dalle onde di Radio Padania Libera, durante la quale lo speaker di turno si è esibito in un tifo anti-azzurro senza precedenti. Alla rete del Paraguay il picco dell’esultanza, con tanto di ringraziamenti a Cannavaro per aver concesso all’avversario di colpire di testa. La notizia era giunta alle mie orecchie sin da ieri sera, ma solo oggi ho avuto modo di ascoltare la registrazione e non immaginavo certo che si potesse arrivare a tanto.

Marcello Lippi soddisfatto a metà

L’Italia c’è! Si, è vero, le occasioni da rete sono state davvero poche, ma alla fine della fiera possiamo brindare al bel gioco dell’Italia, anche se a tratti. La condizione fisica, poi, è nettamente in crescita rispetto alle amichevoli premondiali e non possiamo far altro che dar ragione a Lippi, quando predicava pazienza. Ed è lo stesso tecnico italiano ad analizzare la gara con il Paraguay, dopo un pareggio che ci va fin troppo stretto:

Siamo solo all’inizio, l’Italia c’è. Se qualcuno aveva dubbi avete visto che l’Italia c’è di testa, gambe e di cuore: unico rammarico è che non abbiamo vinto, lo avremmo meritato.

Italia – Paraguay 1 – 1 – Mondiali 2010

Comincia tutto sommato bene il Mondiale dell’Italia. La gara più difficile del girone, quella contro il Paraguay, si conclude sull’1-1 che ai punti premia gli azzurri. Alla fine portiamo a casa soltanto un misero punto, ma la prestazione degli uomini di Lippi lascia ben sperare per il proseguio del torneo.

Le preoccupazioni restano due, una la si sapeva già, e cioè la difesa, troppo incerta, come ha dimostrato la rete del vantaggio dei sudamericani; l’altra sono le condizioni di Buffon, uscito durante l’intervallo per un problema, molto probabilmente fisico, che però ancora non si conosce.

Mondiale 2010, tocca all’Italia Campione del Mondo

Si ricomincia da qui, da quella Coppa del Mondo sollevata da Capitan Cannavaro sotto il cielo di Berlino, da quell’abbraccio che ha unito più di 60 milioni di cuori (solo per restare entro i confini nazionali), facendoli brindare al quarto titolo mondiale dell’Italia.

Da allora sono trascorsi 4 lunghi anni, che hanno visto avvicendamenti clamorosi sulla panchina azzurra, con Lippi dimissionario all’indomani della conquista del titolo e Donadoni chiamato a traghettare la squadra in attesa del grande ritorno del viareggino. In mezzo un Europeo non esaltante per i colori azzurri, costretti a cedere il passo alle Furie Rosse alla lotteria dei rigori dei quarti di finale, gli stessi rigori che solo due anni prima ci facevano vivere uno dei sogni più belli.

Mondiale 2010: conosciamo il Paraguay

La nazionale paraguaiana non ha una grande storia, e forse questo può portare i più a pensare che sia un avversaria facile da affrontare. Eppure la sua rosa comprende nomi importanti, ma soprattutto si può dire che sia una vera e propria squadra, una di quelle nazionali che fanno dell’unità il proprio punto di forza, e per questo tutt’altro che semplici da battere.

Forse proprio questa sua carenza di campioni di altissimo livello potrebbe trasformarsi in un punto di forza, intorno al quale Gerardo Martino ha costruito il suo gioco. Il Paraguay è probabilmente la nazionale più “squadra” del Sudamerica, e questa sua solidità l’ha portata al primo posto nel girone di qualificazione sin dalla prima giornata, praticamente quasi fino alla fine, quando a qualificazione già acquisita ha mollato e si è fatta sorpassare solo da un certo Brasile.

Sorteggi Mondiale 2010: Italia ok, insidie per Germania e Brasile

Forse è sbagliato lasciarsi andare a facili entusiasmi, ma non si può nascondere che la nazionale azzurra abbia ricevuto un grosso regalo in fase di sorteggio per i prossimi mondiali con avversari, almeno sulla carta, abbastanza abbordabili. Scampato il pericolo di ritrovarsi di fronte Francia, Portogallo, Serbia e qualcuna delle temibili africane tutte muscoli, corsa e resistenza, all’Italia sono toccate nell’ordine Paraguay, Nuova Zelanda e Slovacchia.

I precedenti sono tutti a favore degli azzurri, con un 4-3 rifilato alla Nuova Zelanda lo scorso giugno (nel primo ed unico incontro tra le due formazioni), un 2-0 ed un 3-1 contro il Paraguay (rispettivamente nel ’50 e nel ’98) ed il 3-0 contro la Slovacchia nel 1998.

Poche gare, dunque, tra l’Italia ed i futuri avversari, ma se la statistica conta qualcosa, possiamo tirare un bel sospiro di sollievo e guardare con fiducia al passaggio al turno successivo. Tutti contenti, dunque? Quasi.

Argentina ko, Maradona non si dimette

Sono i campioni olimpici in carica, hanno alla guida il più grande fenomeno che abbia mai calcato un campo di calcio, eppure non riescono ad indovinare una gara che sia una! Parliamo di Messi & Co., usciti con le ossa rotte dalle ultime due gare di qualificazione ai mondiali sudafricani del prossimo anno.

E se ci può stare di perdere con il Brasile degli extraterrestri (anche se in casa), non ci sta proprio di farsi mettere sotto dal Paraguay e non perché i biancorossi non siano una bella squadra, ma perché ci si attendeva una reazione d’orgoglio da parte dell’Argentina, dopo l’umiliazione subita contro la Seleçao.

Ora la Seleccion è scivolata al quinto posto e rischia di perdere il treno che porta direttamente alla kermesse mondiale. Mancano ancora due gare (Perù in casa ed Uruguay in trasferta), ma a questo punto bisogna cominciare a guardarsi le spalle e sperare di ottenere almeno il quinto posto, che garantirebbe lo spareggio con la quarta della Concacaf. La posizione di Maradona non è poi tanto salda come qualche tempo fa, sebbene lui insista a continuare per la sua strada:

Non avrei mai immaginato di trovarmi in questa situazione, ma questa è la realtà. Nonostante tutto abbiamo ancora delle possibilità di qualificarsi alla Coppa del Mondo nelle restanti due gare, darò fino all’ultima goccia di sangue per regalare i Mondiali all’Argentina.