Storia degli Europei: Germania Ovest 1988

1988: ancora la Germania Ovest a legare il proprio nome alla manifestazione continentale più importante a livello di nazionali. Stavolta come paese ospitante e quindi esentata dalla qualificazione, conquistata di diritto.

La formula è ancora quella sperimentata otto anni prima durante gli Europei italiani, con 31 squadre divise in sette gironi, da ognuno dei quali uscirà una sola qualificata. Immancabili le sorprese al termine della prima fase, prima fra tutte l’eliminazione della Francia campione in carica, ormai orfana di Platini, che nel frattempo aveva detto addio alla Juventus ed alla nazionale.

Anche il Belgio a sorpresa non riuscì a strappare il biglietto per la fase finale, dimostrando che il quarto posto, conquistato ai mondiali messicani di due anni prima, era stato solo un fuoco di paglia.

Fantacalcio: puntate su Cagliari e Catania

A 5 giornate dalla fine finalmente sembra che si stiano recuperando gli ultimi acciaccati, e a parte gli infortunati di lungo corso che hanno già finito la stagione da un pezzo, la maggior parte delle squadre di serie A potrà contare sulla rosa completa, o perlomeno su tutti i titolari.

Le uniche squadre che non potranno godere dei ritorni sono le solite inguaiate dall’inizio della stagione: Inter, Milan e Lazio. I nerazzurri andranno a Torino senza quasi tutto il centrocampo, tant’è che Mancini sembra intenzionato a schierare Zanetti e Chivu sulla linea dei centrocampisti, e schiererà ancora una volta Balotelli in attacco, viste le non perfette condizioni di Crespo e Suazo, e dell’operazione incombente di Ibra, che potrebbe tornare per le ultime due gare di campionato. Il Milan invece ha problemi in difesa, dove rientreranno dalle squalifiche Nesta e Kaladze, ma dove perderà Maldini, che ha subito una lesione ai flessori della coscia sinistra, e Bonera, squalificato. Per la Lazio i problemi invece sono a tutto campo. Le assenze più gravi sono quella di Behrami che ha un problema muscolare, e di Pandev e Bianchi, sicuri assenti, che porteranno Rossi a schierare Tare dall’inizio.

Nel Milan c’è chi non è contento di Ronaldinho & C., è Gattuso che prepara le valigie

Quando è troppo è troppo. Berlusconi continua ad annunciare l’arrivo di un attaccante dietro l’altro, e tutti sembrano contenti, tranne Gattuso. Il centrale milanista, campione del mondo e addirittura candidato a vincere il pallone d’oro due anni fa, si sente stanco e svogliato di correre per due, e a volte anche per tre.

Non è un mistero che Gattuso ultimamente stia ringhiando più contro Ancelotti che contro gli avversari. Da quando è arrivato Pato la squadra si è molto sbilanciata in avanti, ed è passata da una punta a tre, con Kakà e Ronaldo prima, e con Kakà e Inzaghi o Gilardino (o anche Paloschi) dopo, ad affiancare il giovane brasiliano. E Ringhio non ce la fa più di correre per tutti loro.

Fantacalcio: molta incertezza tra centrocampo e attacco, ma occhio alla sorpresa Viera

Giornata difficile da interpretare la 33esima di campionato. Infatti l’unica certezza sarà che di fianco ad Inzaghi, nella top 11 ci sarà anche Acquafresca, tornato finalmente al gol, per il suo Cagliari che adesso non vede più la salvezza come una cosa irraggiungibile.

Per il resto regna molta incertezza, prima di tutto per quanto riguarda i portieri. Abbiamo detto ieri della buona prova di Agliardi, che dalla sua ha il fatto di non aver subito gol. La sua prova è stata senza dubbio eguagliata da Campagnolo, in grado di non far segnare delle bocche da fuoco come Bellucci e Cassano (anche se è stato molto aiutato dall’imprecisione dei due), e da Iezzo, bravo a chiudere la porta in faccia all’Atalanta. Ma meriterebbe un posto nella top 11 Sebastian Frey, a dir poco eroico nelle sue parate che equivalevano ad un gol, venute nonostante le gambe malconce. Peccato che la sua difesa si fidi troppo delle sue parate, e si dimentichi Cambiasso e Balotelli, facendogli perdere due punti importanti. La sensazione è che il miglior portiere di giornata sarà Julio Cesar, dato che anche lui non ha sfigurato, soprattutto davanti alle conclusioni di Mutu.

Fantacalcio: a segno già le prime doppiette, ma Camoranesi è superlativo

Promettono bene gli anticipi di sabato. Probabilmente saranno molti i giocatori scesi in campo durante queste partite a finire nella Fantaformazione, e la maggior parte verranno della supersfida Juventus-Milan.
Anche il derby di Sicilia non sfigura, ma a parte Miccoli, man of the match, si è visto un pò poco per sperare di entrare nella top 11.

Nella formazione ideale però potrebbe entrarci il portiere del Palermo, Agliardi. Oltre a non aver subito gol, si è reso protagonista di un paio di parate decisive, tra cui una incredibile nel secondo tempo su Spinesi, che equivale quasi ad un gol.

Fantacalcio: stanchezza da coppa la vera incognita

Giornata fondamentale la 33esima di serie A. Questa sarà una di quelle giornate in cui regna l’incertezza più totale e in cui tutto può veramente succedere. Personalmente proverò ad indicare quali saranno i giocatori più opportuni da schierare, ma le variabili sono veramente tante, e quindi sarà difficile prevedere ciò che accadrà.

Prima variabile sarà sicuramente l’impegno di coppa. La Fiorentina viene da una difficile trasferta in Olanda, e da una partita giocata al massimo per 90 minuti, con gli stessi giocatori che scenderanno in campo contro l’Inter, ad eccezione di Donadel squalificato.
Difficile anche il recupero della Roma, che al contrario della Fiorentina, ha il morale sotto i tacchetti, e come i viola, viene da un viaggio oltremanica per niente rilassante. Ai guai giallorossi dobbiamo aggiungere anche l’incertezza sulle condizioni di Totti, che deciderà all’ultimo momento se scendere in campo, e quelle di Aquilani e Cassetti, non al meglio.

Fantacalcio: l’Udinese domina la top 11

Altra giornata fuori dalla norma la 31esima di campionato. Solo due giocatori (peraltro difensori) delle big sono rientrati nella top 11. C’è da dire che tra i migliori non potevano rientrare di certo i giocatori della Juve. Infatti il regolamento del Fantacalcio prevede che in caso di partita rinviata per più di 24 ore dall’orario prestabilito, tutti i calciatori delle due squadre, a meno che non fossero squalificati, prenderanno un 6 in pagella d’ufficio. Quindi chiunque abbia schierato giocatori di Juventus e Parma dovrà accontentarsi della sufficienza.

Una cosa che salta all’occhio è che i calciatori del Cagliari, che pure hanno disputato una gran partita con la Roma, non siano presenti nella top 11. Questo è il bello, e insieme anche il brutto, del Fantacalcio. Puoi fare la più bella partita della stagione, ma quando poi non segni, oppure l’unico gol a tuo favore è un’autorete, non riesci ad essere tra i migliori.
Ma andiamo a vedere invece chi entra nella nostra formazione.

Fantacalcio: 11 punte per 3 posti

Nella giornata strana di domenica sono stati molti i risultati sorprendenti, almeno sulla carta. Ma si sono confermati quei sospetti su alcune squadre poco in forma, e che vi avevamo segnalato già sabato nella nostra Fantafomazione. Si sono confermate infatti le difficoltà della Roma, che non è andata oltre il pareggio con il Cagliari, quelle della Fiorentina, fatta a pezzi da un Udinese mai così bella, del Milan, che proprio non ci sta con la testa, e che si permette pure di sbagliare un rigore al novantesimo, e del Palermo, che sembrava aver recuperato la concentrazione e la voglia di giocare dopo l’esonero di Guidolin, ma non riesce a superare la sfortuna per un gol preso al 92esimo.

Sarà bella la sfida per le 3 maglie dell’attacco nella nostra top 11, dato che quelle per gli altri ruoli sono abbastanza scontate.
Ad esempio per quanto riguarda il portiere, senza dubbio il migliore è Coppola, che oltre a disputare una gran partita nel bombardamento di San Siro, para il suo secondo rigore quest’anno, e recupera sulla mezza papera del gol preso 5 minuti prima.

Fantacalcio: Tutti i big tornano al gol

Dobbiamo dirci la verità, quando azzecchiamo qualche pronostico è una soddisfazione, e questa volta parecchie previsioni le abbiamo beccate. Prima di tutto, il rialzo dei punteggi. Ovviamente dovremo aspettare martedì per i responsi ufficiali, ma possiamo sostenere sin da ora che la giornata è stata abbastanza “normale”, cioè con le big a fare le big, e quindi con i Fantallenatori che dovranno contare i gol.

Poi abbiamo azzeccato la previsione sulla Reggina, che non avrebbe creato dispiacere all’Inter, e sul Milan che avrebbe fatto un bel pò di gol all’Empoli. E ancora, abbiamo azzeccato sulla rete di Ambrosini, su quella di un centrocampista della Sampdoria, e sul gol nel finale del Siena. Insomma, tanti anni a parlare di Fantacalcio saranno serviti a qualcosa. A dir la verità abbiamo azzeccato anche il gol di Canini, peccato che sia stato nella porta sbagliata.

Ma andiamo ad analizzare, a questo punto, quali saranno i migliori 11 della giornata.
Visti i tanti gol dei difensori, è convenuto a molti Fantallenatori schierare la difesa a 4, sperando anche nel modificatore di difesa. Ma dato che la nostra Fantaformazione è sempre stata a 3, continuiamo con questa indicazione.

Fantacalcio: la variabile impazzita è la concentrazione

Le coppe sono passate, e la fatica si farà sentire. Milan, Roma e Fiorentina dovranno recuperare in fretta, le avversarie non aspettano, e non avranno pietà a colpirle, soprattutto nel finale, quando anche i campioni saranno stanchi. Se poi ci si mettono anche gli infortuni (ben 9 in casa rossonera) che non ti danno la possibilità di fare il turn over, allora la situazione si fa piuttosto seria. A queste tre squadre si potrebbe aggiungere l’Inter, che non ha ancora giocato il ritorno di Champions, ma dovrà farlo il prossimo mercoledì, e quindi bisognerà valutare la tenuta della squadra dal punto di vista della concentrazione. Certo, la Reggina è sempre stata una squadra che ha dato pochi problemi agli uomini di Mancini, ma non è detto che, con le carte in tavola un pò mischiate, la situazione non possa cambiare.

Dalla sua la Reggina ha anche il rientro dalla lussazione alla spalla di Modesto, e dovrà fare a meno solo di Campagnolo e di Vigiani, peraltro fuori già da un bel pò. Chi potrà approfittare del turno infrasettimanale potrebbe essere il Siena, che incontra una Fiorentina in alto con il morale, ma con le gambe pesanti, dato che gli 11 che scenderanno in campo saranno gli stessi che tre giorni prima hanno corso come i dannati contro l’Everton.
Ma l’occasione è ghiotta anche per il Parma. La strada per la salvezza passa soprattutto dal Tardini, e quale occasione migliore di quella che gli offre la Samp, senza attaccanti? Cassano sarà fuori fino ad Aprile per la squalifica, Bellucci e Montella non si sa quando guariranno dagli infortuni alle ginocchia, mentre Bonazzoli è reduce da una contusione, che lo costringerà a stringere i denti per a scendere in campo non al meglio.

Maldini non pensa più al ritiro

Una frase che si sente spesso dire tra tifosi, in questo calcio moderno, è che non esistono più le bandiere. In effetti basta poco per un calciatore cambiare maglia. Basta che gli si offra un milione di euro in più di contratto, e decine di anni di militanza con una maglia vanno a finire nel dimenticatoio.
Ma come al solito le eccezioni ci sono sempre. La più lampante è Paolo Maldini, 39 anni (40 a giugno), di cui 24 nel Milan ad alti livelli, e strisce rosse e nere cucite sulla pelle.

Lo scorso anno Paolone dichiarò:”voglio vincere la Champions e poi mi ritiro“. Riuscì nel suo intento e disse:”voglio vincere il mondiale per club – unico trofeo che ancora non aveva messo in bacheca, visto che era alla prima edizione – e mi ritiro”.
Riuscì anche in questo caso, e a questo punto come terminare al meglio la sua ultima stagione, se non con la sua nona finale di Champions?
Ci aveva pensato Paolo, ma poi quella maledetta sera del 4 marzo i ragazzini dell’Arsenal gli hanno rovinato il sogno. Forse segnale delle nuove generazioni che prendono il posto di quelle vecchie.

Milan-Liverpool 5-6: una Champions League persa in 6 minuti!

Sembra passata una vita in casa Milan da quella triste notte, in cui la certezza di una vittoria schiacciante si trasformò, nel giro di pochi minuti, nella più grande delle delusioni che i tifosi ricordino. Era il 25 maggio del 2005 e Istanbul diventava per una sera la capitale del calcio e si vestiva a festa per ospitare la finale di Champions League tra il Milan di Ancelotti ed il Liverpool di Rafa Benitez.

Mai finale fu più titolata di quella, con 6 coppe già nella bacheca della squadra italiana e 4 in quella degli inglesi: una sfida tra vere regine d’Europa. Il teatro è quello dello stadio Ataturk, davanti a quasi 70.000 spettatori in festa per l’evento, che mai avrebbero potuto immaginare di essere testimoni diretti di una delle partite più emozionanti del secolo.

Pronti via ed il Milan è già in vantaggio grazie a Paolo Maldini, che festeggia nel migliore dei modi la sua settima finale europea. E’ passato solo un minuto dal fischio d’inizio e la partita si mette in discesa per la squadra di Ancelotti, mentre il Liverpool sembra scioccato dalla doccia fredda e non riesce ad organizzarsi e a reagire.

Da Baggio a Totti: quanta solidarietà nel calcio!

“Tutti insieme per Neurothon”: questa la scritta impressa su uno striscione che ha accompagnato ieri l’ingresso in campo di Juventus e Torino, nell’ambito dell’iniziativa, che intende promuovere e sostenere il progetto “L’officina del cervello”. Un sms per finanziare la ricerca sulle cellule staminali celebrali, affinché si possa trovare una cura per malattie tuttora incurabili, come ad esempio il Morbo di Gehrig, noto per aver provocato la morte di numerosi sportivi.

Calcio e solidarietà, dunque, ancora insieme, a dimostrazione del fatto che sarà pure un mondo dove l’interesse economico viene prima di ogni altra cosa, ma quando c’è da dare il proprio contributo per una buona causa, non si tira mai indietro, facendo valere le ragioni del cuore. Ed è per questo che le grandi associazioni umanitarie offrono sempre più spesso ai calciatori il ruolo di testimonial o di ambasciatori, chiedendogli di impegnarsi in prima persona a sostegno delle varie iniziative.

Di esempi se ne potrebbero fare a centinaia, partendo dall’Unicef, che vanta tra i propri Goodwill Ambassadors nomi come Gianfranco Zola, Paolo Maldini, Francesco Totti e David Beckham. Calciatori molto rappresentativi, che prestano la propria immagine per sostenere numerose iniziative a favore dell’infanzia.

Gianni Rivera: il Golden Boy del calcio italiano

Non si può parlare di grandi numeri 10, escludendo lui, numero 10 per eccellenza del calcio italiano, considerato a furor di popolo uno dei migliori protagonisti della sua epoca, forse addirittura il più grande del calcio italiano di tutti i tempi. Ho già espresso la mia opinione al riguardo, eleggendo Roberto Baggio a numero uno della mia personale classifica, ma chi ha visto giocare Gianni Rivera è pronto a giurare che un altro come lui non è ancora nato.

Bandiera del Milan, il suo nome verrà ricordato nei secoli accanto a quelli di Franco Baresi e Paolo Maldini, in un club che pure ne ha visti di grandi campioni. 9 stagioni con la maglia rossonera con la quale ha vinto praticamente tutto, portando il Milan ai vertici del calcio italiano e internazionale e togliendosi parecchie soddisfazioni a livello personale.

Proveniva dall’Alessandria, squadra della sua citta natale, ed il suo trasferimento fece notizia: 60 milioni di lire più la cessione di tre giocatori. Stiamo parlando dei primi anni sessanta e nessuno mai era stato pagato tanto. La stampa inglese coniò per lui il soprannome di Golden Boy, che il buon Gianni ancora si porta dietro, sebbene abbia raggiunto le 65 primavere.