Lazio vicina a Cissè

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E’ scatenata la Lazio, intenzionata a ripetere, e perché no migliorare, la stagione appena conclusa, e far bene anche a livello internazionale. Dopo aver ingaggiato Klose, i biancocelesti hanno intenzione di completare un attacco già formidabile con Zarate, Kozak e Rocchi, ingaggiando anche Djibril Cissè.

Il francese di origini ivoriane gioca attualmente nel Panathinaikos dove è stella indiscussa, ma il club è costretto a cederlo a causa delle difficoltà economiche a cui tutta la Grecia sta andando incontro. Cissè, che non è più un ragazzino (ad agosto compirà 30 anni), era un astro nascente una decina di anni fa, quando in Francia segnava a raffica (70 gol in 128 partite con l’Auxerre), ma poi un infortunio occorso quando militava nel Liverpool ne ha un po’ frenato la carriera.

Govou a rischio licenziamento per alcool e donne

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La vicenda di Zahia, dove tra gli altri erano coinvolti anche Ribery e Benzema, non è stato un caso isolato. Pare infatti che la minorenne marocchina fosse soltanto una delle tante con cui Sidney Govou, attaccante ex Lione oggi al Panathinaikos, passava le sue ore libere. Niente di male se non fosse che è sposato, e che accompagnava questi incontri con litri e litri di alcool.

Secondo quotidiani francesi e greci, pare che sia proprio quest’ultimo il vizio più pericoloso. L’attaccante infatti pare sia stato fermato più volte, sia in Francia che in Grecia, per guida in stato di ebbrezza, a volte con tassi alcolemici più alti anche di 5 volte sopra il limite di legge. Ma tutte le volte è stato “perdonato” dalla polizia che, dopo che l’ha riconosciuto, l’ha sempre lasciato andare. Una volta dei paparazzi l’hanno trovato svenuto per la strada dopo aver alzato troppo il gomito.

Ranieri carica la Roma

La Roma bella e vincente ammirata in campionato è chiamata ora a ripetersi in Europa League, sebbene l’impegno non sia così semplice come potrebbe sembrare. Ranieri dovrà fare a meno

Inter fortunata, Roma autoritaria

La penultima giornata della fase a gironi della Champions League regala sorrisi alle squadre italiane. L’Inter perde di misura in casa, ma grazie al pareggio tra Anorthosis e Werder Brema, riesce a qualificarsi per il turno successivo; la Roma vince di fronte ad un ottimo Cluj e conquista il primo posto nel proprio girone, in attesa di giocarsi la qualificazione in casa contro il Bordeaux.

Cade dunque il record di imbattibilità interna di mister Mourinho, in una serata che poteva essere ben più amara per i colori nerazzurri. La squadra dello Special One non è riuscita a ripetere la grande prestazione di sabato scorso contro la Juventus, facendosi spesso imbrigliare dai greci del Panathinaikos, a cui va il merito di aver creduto nell’impresa.

Ed impresa è stata quando al 24′ del secondo tempo Sarriegi riusciva ad infilare alle spalle di Julio Cesar, regalando ai suoi un insperato vantaggio. L’ingresso di Balotelli e Cruz non cambiava di molto la situazione e, nonostante l’assedio finale, l’Inter rimediava la prima sconfitta in casa della stagione.

Champions League: l’Inter va, la Roma sprofonda

Bene solo per metà la prima uscita delle italiane in Champions League, in una serata che avrebbe dovuto consegnarci due successi. Almeno sulla carta. Avevano sorriso i giallorossi in fase di sorteggio, quando si erano ritrovati nel girone gli sconosciuti nonché debuttanti romeni del Cluj, una squadra senza grosse ambizioni, in cui l’unico nome noto è quello di Peralta (ma alzi la mano chi ricorda che è passato dalle parti dell’Inter qualche anno fa).

Ma ieri sera c’è stato ben poco da sorridere in casa Roma ed ora è già tempo di bilanci, dopo un inizio di campionato stentato ed un esordio in Champions che peggio non poteva andare.

E dire che la Roma era partita bene, creando ghiotte occasioni da gol ed andando in rete con il sempreverde Panucci (di testa, come suo solito), ma poi qualcosa deve essersi spezzato negli equilibri di una squadra che sembra lontana parente di quella ammirata durante la scorsa stagione. La giustificazione continua ad essere quella delle assenze pesanti, ma, di fronte ad una squadra che sentiva per la prima volta il profumo dell’Europa che conta, non serviva certo la Roma migliore per portare a casa i tre punti.