Kakà: il miglior calciatore in attività

Se continua di questo passo dovrà aggiungere molti ripiani alla bacheca, per sistemare i numerosi trofei e riconoscimenti che gli vengono assegnati ogni anno. Ieri l’ennesimo Oscar del Calcio da stringere tra le mani nella cerimonia di premiazione avvenuta all’Auditorium di Milano: consacrato ancora una volta Miglior straniero del campionato italiano e Miglior giocatore assoluto.

Stiamo parlando di Ricardo Izecson dos Santos Leite, per tutti semplicemente Kakà, giocatore del Milan e della nazionale brasiliana, considerato da molti il più grande campione in attività. Cresciuto calcisticamente nel San Paolo (146 presenze e 58 gol), sembrava che dovesse arrivare in Italia per vestire la maglia del Brescia, ma l’operazione richiedeva un investimento elevato e le rondinelle si tirarono indietro. L’anno successivo finì al Milan per 8 milioni e mezzo di euro, suscitando curiosità ed ilarità a causa del suo bizzarro soprannome (Moggi diceva che uno con un nome così non avrebbe mai potuto giocare nella Juve). Ora, a distanza di quattro anni, non ride più nessuno!

Numeri di alta scuola contraddistinguono ogni sua prestazione, giocatore completo, dotato di tecnica sopraffina. Non è un attaccante puro, ma segna quanto e più di un centravanti, con tiri potenti scoccati dalla lunga distanza, ma anche con giocate di fino, con scatti e dribbing palla al piede.

Zinedine Zidane e la voglia di tornare

L’ultima immagine che abbiamo di lui è quella che lo ritrae mentre passa vicino alla Coppa del Mondo, in quel di Berlino. Zidane china la testa e passa oltre, quasi a salutare un sogno cullato a lungo. Materazzi a terra dolorante, l’arbitro accerchiato dai giocatori, il pubblico che fischia e che non riesce a spiegarsi come mai quel campione possa essersi macchiato di una colpa così grande.

L’Italia alzerà la sua Coppa nella notte dell’Olympiastadion , mentre molti ancora oggi si chiedono che cosa sarebbe cambiato se Zizou non avesse lasciato anzitempo il terreno di gioco. Fantacalcio, discorsi privi di logica, perché la storia non si fa con i “ma” e con i “se”, ma certo lui avrebbe sperato di concludere in modo diverso la sua carriera di calciatore.

Una vita sui campi ad incantare il pubblico con mirabolanti giochi di prestigio, dagli esordi nel Bordeaux alle grandi vetrine internazionali che gli offrirono prima la Juventus e poi il Real. Palmares ricco per il trasalpino che può vantare la conquista di tre campionati (due in Italia ed uno in Spagna), due Supercoppe Spagnole ed una Supercppa Italiana, un Campionato del Mondo, un Campionato d’Europa e due Confederation Cup, oltre ai riconoscimenti a livello individuale (tre Fifa World Player ed un Pallone d’Oro).

Diego Armando Maradona derubato!

Dopo essere stato per anni sul banco degli imputati, specie per vicende extracalcistiche, Diego Armando Maradona veste i panni di pubblico accusatore, puntando il dito contro chi gli avrebbe sottratto tutti i suoi trofei.

Ma andiamo per ordine, partendo dal primo ottobre 2003, data in cui fu inaguarato a Buenos Aires il museo itinerante a lui dedicato, con lo scopo di portare in giro per il mondo tutta una serie di cimeli calcistici di proprietà del “Pibe de Oro”.

Le tappe prefissate avrebbero dovuto essere varie città di Messico, Argentina, Germania e naturalmente Italia, dove l’esposizione è avvenuta nel gennaio del 2005 in quel di Napoli.
Pezzi pregiati all’interno della collezione, tra cui il Pallone d’Oro vinto dopo i Mondiali del 1986, la Scarpa d’Oro vinta in Europa, gli Olimpia d’oro e d’argento assegnatigli sempre nell’anno del trionfo mondiale con l’Argentina ed una serie di magliette storiche del numero 10, tra cui quella del Mondiale di Messico ’86 e quelle con cui vinse due scudetti ed una Coppa Uefa con il Napoli.

Adriano bissa il Bidone d’Oro

Luther Blisset, chi era costui? Silenzio generale immaginiamo. Eppure è ricordato come il più grande bidone della storia del calcio. Arrivato al Milan dall’Inghilterra, preceduto da una fama di strepitoso

Mondiale per Club

Nella mattinata di giovedi, dopo 12 ore di volo, alle 17.12 locali (9.12 italiane), il Milan Campione d’Europa è approdato in Giappone dove verrà disputato il Mondiale per Club. Queste