Il Cagliari c’è, il Palermo sparisce: questo racconta l’anticipo dell’ora di pranzo della ventesima giornata di campionato. Vero è che il vantaggio del Cagliari è arrivato su un evidente errore arbitrale, ma è vero anche che il Palermo non ha mai dato l’impressione di poter reagire, dimostrandosi spesso incapace di lottare per le posizioni comode di classifica. I rosanero avevano oggi la possibilità di agguantare momentaneamente la Lazio in terza posizione, ma alla fine della fiera sono i rossoblu a sorridere, in virtù dei tre punti che li fanno volare a quota 26, ad una passo dalla zona Uefa.
Ad aprire le danze era Alessandro Matri, in netta posizione di fuorigioco, quando il cronometro segnava il minuto numero 23 della prima frazione di gioco. Come se non bastasse, ci si metteva l’autorete di Nocerino a complicare la situazione per gli ospiti, proprio ad inizio ripresa, quando il Palermo sperava di impattare.
Anticipo della ventesima giornata di serie A.
Stadio Sant’Elia, Cagliari: Cagliari-Palermo 3-1
Rete: 23′ pt Matri (C), 3′ st aut. Nocerino (P), 5′ st Pastore (P), 9′ st Biondini (C)
Il Cagliari per consentire agli obiettivi di inizio stagione di tramutarsi da salvezza lineare in qualcosa di più (Europa), il Palermo per non perdere di vista le prime posizioni di graduatoria e conservare le speranze di potersi giocare una storica qualificazione in Champions League. Gara insidiosa per entrambe le formazioni: i rosanero sono reduci da quattro risultati utili consecutivi ma devono rinunciare a Miccoli per attacco influenzale; i sardi hanno problemi a centrocampo per le assenze dell’indisponibile Lazzari e dello squalificato Cossu. Delio Rossi sceglie di affidarsi in attacco a Massimo Maccarone con Pastore e Ilicic a ridosso mentre in difesa schiera la coppia inedita composta da Munoz e Andelkovic. Donadoni, dal canto suo, opta per il tridente: Nenè, Matri e Acquafresca sostenuti da una mediana di fatica e quantità composta da Biondini, Conti e Nainggolan.
I primi a proporsi in avanti sono gli ospiti che al 3′ mandano al tiro Migliaccio: Agazzi è puntuale nell’intervento. Replica locale: al 7′ Conti imbecca Acquafresca, il bomber manca l’aggancio. Nervosismo e tatticismo spinto all’esterma potenza tra il 9′ e il 13′ quando, in sequenza, vengono ammoniti Conti, Ilicic e Bacinovic. Ritmi poco intensi, sono i rosanero a impostare la manovra con maggiore continuità ma è il Cagliari a sbloccare il risultato: clamoroso svarione della terna arbitrale che convalida una rete viziata da netto fuorigioco ma Matri, non segnalato in off side, a ragione non si ferma e va al tiro. Nulla da fare per Sirigu. L’esultanza dell’attaccante – alla nona rete stagionale – è polemica nei confronti del suo stesso pubblico che lamentava una scarsa concentrazione del 32, distratto dalle voci di mercato. Nella circostanza, peraltro, si ferma a 329′ l’imbattibilità della porta di Sirigu in campionato. Prima frazione messa in archivio con gli ospiti inconsistenti e spariti dal campo con il passare dei minuti mentre i padroni di casa hanno saputo migliorare la propria prestazione man mano che il cronometro scorreva.
Gara degli ottavi di finale della Coppa Italia.
Stadio Brabera, Palermo: Palermo-Chievo 1-0
Rete: 35’ st Miccoli (P)
Dentro o fuori e la presenza nell’unica competizione extra-campionato cui Palermo (eliminato dall’Europa League) e Chievo possono ambire. La coppa nazionale, snobbata negli ultimi anni a scapito di obiettivi ritenuti più importanti, diventa così vetrina. Per coloro che hanno meno spazio in campionato o per chi, calzante è l’esempio di Liverani, ha bisogno di giocare per testare una condizione di forma in ripresa dopo l’infortunio.
Esordio tra i rosanero per i due sloveni Andjelkovic e Kurtic. Diverse seconde linee anche nelle file del Chievo: Memushaj, Jokic Moscardelli e Granoche. La prima conclusione (8’) è del Chievo: ci prova Moscardelli da lontano, Sirigu mette in calcio d’angolo. Replica locale al 13’: Jokic tenta il sinistro dopo una progressione palla al piede. Tiro debole facile preda di Sirugu. Nel botta e risposta, i clivensi tornano dalle parti di Sirigu al 29’: Moscardelli prova il sinistro al volo dal limite dell’area, l’estremo locale blocca senza alcuna difficoltà. Passano 2’ e i padroni di casa reèplicano all’affndo precedente Miccoli, servito in area da Ilicic. Conclude di destro ma Squizzi blocca il pallone.
E’ un Palermo senza pezzi da novanta quello che si presenta a Losanna per l’ultimo ed inutile atto dell’Europa League. La calssifica del girone F dice che i rosanero non possono in alcun modo sperare nella qualificazione al turno successivo, così come la compagine svizzera, relegata all’ultimo posto e già proiettata sul proprio campionato.
Logico quindi che Delio Rossi scelga una formazione anomala, lasciando riposare i campioni che finora hanno corso a perdifiato per assicurare al Palermo la terza posizione in classifica (o quinta, a seconda di come la si vuole leggere), dietro il Milan ed il terzetto Juventus, Napoli e Lazio.
Ultima gara europea per il Palermo di Delio Rossi, già eliminato nel girone F di Europa League, ma deciso più che mai a dimostrare di non essere la cenerentola della compagnia. L’avversaria di turno si chiamava Losanna, anch’essa già fuori dal gioco-qualificazione e presente sul campo solo ad onor di firma.
Delio Rossi si affida al turnover e lascia spazio a coloro che solitamente si godono lo spettacolo dalla panchina o dalla tribuna. Nonostante ciò, i rosanero cercano la vittoria per onorare al meglio la competizione e difendere i colori italiani in terra elvetica.
Il Palermo si riscatta dalla brutta figura rimediata contro il Napoli (gol beffa di Maggio in pieno recupero) e si ripropone tra le prime della classe, battendo un Parma volenteroso, ma sicuramente inferiore sul piano tecnico. E dire che i gialloblu avevano cominciato con il piede giusto, andando in rete quando il cronometro segnava il 7′ del primo tempo. A strappare applausi era stato il difensore Lucarelli, lesto a raccogliere di testa un calcio d’angolo e ad infilare Sirigu.
Il Palermo non riusciva a reagire e per tutto il primo tempo si perdeva in azioni di poco conto, mentre gli ospiti sfioravano il raddoppio con Angelo, svelto ma poco preciso al minuto numero 36. La prima frazione di gioco illudeva il Parma, ma le gare terminano al 90esimo e c’era ancora spazio per diverse emozioni di lì al triplice fischio finale.
Anticipo della sedicesima giornata di serie A.
Stadio Barbera, Palermo: Palermo-Parma 3-1
Reti: 7′ pt Lucarelli (Par), 6′ st Pinilla (Pal), 16′ st Miccoli (Pal), 44′ st Kasami (Pal)
Sebbene la classifica dica il contrario – ma solo perchè prende a riferimento un periodo più lungo – la recente realtà racconta di un Parma in migliore condizione di salute rispetto a quella dei rosanero. A Palermo, come non ricordarlo, la sconfitta di Napoli ha lasciato una ferita aperta che le dichiarazioni del giorno dopo di patron Zamparini non hanno contribuito a rimarginare.
Una prestazione impeccabile contro il Parma avrebbe quindi contribuito a stemperare la tensione invece, dopo i primi 45′ di gioco, i locali entrano negli spogliatoi tra i fischi del pubblico amico. Il Parma stava ottimamente difendendo il vantaggio acquisito al 7′ grazie a un acuto di Lucarelli che, in occasione di un calcio d’angolo, era riuscito a svettare più dei difensori di Rossi e, con una incornata perentoria, non aveva lasciato scampo a Sirigu.
Ci si aspettava una pioggia di gol nel posticipo del lunedì della 15esima giornata di campionato e invece ci ritroviamo a commentare un Napoli–Palermo che solo sul finale ha regalato brividi ed esultanze. Non che le due squadre non abbiano provato a scalare la classifica in cerca di una posizione di riguardo, ma rispetto ad altre uscite i rispettivi attacchi hanno un po’ latitato.
Uno dei più attivi è sembrato essere Cavani, ex di lusso e uomo della speranza nella galoppata europea del Napoli, ma alla fine l’uruguaiano non è riuscito a mettere il sigillo sulla gara, lasciando a Lavezzi le azioni più pericolose. Deludenti invece le prestazioni di Hamsik da una parte e di Pastore dall’altra, in una gara che conferma in pieno l’altalenanza di rendimento dei due campioncini in erba.
Posticipo della quindicesima giornata di serie A.
Stadio San Paolo, Napoli: Napoli-Palermo 1-0 Rete: 50′ st Maggio (N)
L’insolito posticipo del lunedì, dettato dagli impegni europei delle rispettive società, è gara sentita e attesa in egual misura dalle ripettive tifoserie perché tanto il Napoli quanto il Palermo vivono ambizioni importanti. La prima parte di stagione, infatti, ha detto che partenopei e rosanero possono ambire a traguardi importanti e sognare in grande: il ‘Monday Night‘ svelerà intanto quale tra le due squadre può permettersi di restare in scia a Milan e Lazio e agganciare (o, nel caso di un successo ospite, tenersi diertro a una sola lunghezza) la Juventus in terza posizione.
Gli Azzurri di Mazzarri si presentano in formazione tipo: Cavani unica punta (reduce, l’uruguaiano, da una strepitosa tripletta in Europa League) coadiuvata da Lavezzi e Hamsik. Delio Rossi, dal canto suo, dà subito prova di temerarietà: difesa a tre, Ilicic e Pastore agiranno immediatamente a ridosso di Miccoli.
L’avventura europea del Palermo si ferma qui, dopo soli 4 punti raccolti in cinque gare di Europa League. La vittoria contro la Roma nel posticipo della scorsa domenica aveva regalato nuova linfa ai ragazzi di Delio Rossi, convinti più che mai di conquistare i tre punti contro lo Sparta Praga, diretta concorrente in chiave qualificazione. Ma la scarsa esperienza dei rosanero nelle competizioni internazionali e qualche episodio sfavorevole, fanno sì che le porte dell’Europa si chiudano sul più bello.
E dire che la gara si era messa in discesa, allorché Rigoni, promosso titolare per l’occasione, inventava una rete di pregevole fattura, portando i suoi verso la conquista dei tre punti. Ma la fortuna non girava nel verso giusto per i padroni di casa, che ad inizio ripresa si ritrovavano in inferiorità numerica per il fallo da rigore di Gojan. 1-1 al 51′ e metà partita da giocare in 10 contro 11.
La parola d’ordine era vincere tra le pareti domestiche per continuare a sperare nella qualificazione al prossimo turno di Europa League. Ma il Palermo non è riuscito ad andare al di là del pari contro lo Sparta Praga ed escono dalla competizione europea di minor prestigio, quando manca ancora una gara da giocare.
Comincia bene il Palermo, nonostante l’assenza di Ilicic e quella momentanea di Miccoli (lasciato in panchina per tre quarti di gara). A strappare applausi a scena aperta è Rigoni, che al 24′ del primo tempo indovina un destro da fuori, mandando in visibilio il Barbera. La prima frazione di gioco si conclude con i padroni di casa in vantaggio di una rete e la speranza di qualificazione si fa sempre più viva.
Vincere per superare Inter, Napoli e Juventus e portarsi al terzo posto in classifica, a ridosso della Lazio, fermata oggi sul proprio terreno da Catania. Questo era l’obiettivo della Roma, che si presentava in quel di Palermo con la ferma intenzione di approfittare dei passi falsi delle dirette concorrenti. Ma la palla è rotonda ed alla fine è il Palermo a fare il balzo in avanti, superando proprio i giallorossi e portandosi a pari punti (23) con l’Inter.
E dire che la Roma era partita con il piede giusto, facendosi vedere un paio di volte in pochi minuti dalla parti di Sirigu. Ma i padroni di casa hanno avuto il merito di aspettare e ripartire, trovando la rete al minuto numero 20 con capitan Miccoli.
Posticipo della quattordicesima giornata di serie A.
Stadio Barbera, Palermo: Palermo-Roma 3-1
Reti: 20′ pt Miccoli (P), 20′ st Ilicic (P), 20′ st Nocerino (P), 47′ st Totti (R)
Esame di maturità: per la Roma, lo ha detto Ranieri, e per il Palermo, gli ha fatto eco Zamparini. Ghiotta l’occasione dei capitolini che, approfittando del mezzo passo falso di tutte le big (eccezion fatta per l’Inter) avrebbero potuto raggiungere il terzo posto solitario della graduatoria. Non meno importante l’opportunità dei rosanero: vincere per accodarsi all’Inter in piena zona Champions League.
Qualcuno – i maligni – dice che l’infortunio occorso a Vucinic alla vigilia del match abbia sgravato Ranieri del peso di spedire nuovamente in panchina il montenegrino. Potessero essere dei preveggenti – quegli stessi maligni – saprebbero che farci dei cattivi pensieri. Perchè? Il risultato lo racconta in maniera nitida, il resoconto della gara non fa che confermare.
Torna alla vittoria il Palermo, dopo quattro sconfitte consecutive rimediate tra campionato ed Europa League. Lo fa contro un Genoa che in alcuni frangenti ha dato l’impressione di poter far sua la partita, prima di arrendersi alla classe di Pastore ed alla voglia di gol di Pinilla.
Molto mobile Luca Toni, l’ex di turno che avrebbe voluto esultare ancora una volta sul campo del Barbera e che invece si è dovuto accontentare di una pioggia di fischi ad ogni tocco di palla. L’attaccante rossoblu ha avuto qualche occasione nitida, ma ora l’imprecisione ora le parate di Sirigu gli hanno impedito di piazzare la zampata vincente.
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