Dopo aver subìto l’attacco (tre anni e mezzo chiesti per Bonucci ed un anno per Pepe), ora la Juventus parte in contropiede per tentare di salvare i suoi due giocatori, nell’attesa di capire se ci sarà un nuovo patteggiamento per Conte o si andrà a processo. La strategia per Bonucci è la più aggressiva, vista anche la mega squalifica richiesta che in pratica gli stroncherebbe la carriera.
omessa denuncia
Calcio scommesse, tutti i deferiti a processo
Una notizia buona ed una cattiva per i tifosi bianconeri. Antonio Conte e Simone Pepe, i due tesserati coinvolti nello scandalo del calcio scommesse, entrambi per reati presunti commessi quando non vestivano la maglia juventina, vanno a processo. La buona notizia però è che i reati sportivi a loro contestati sono “soltanto” di omessa denuncia, un reato che può portare a circa 6 mesi di squalifica che, con patteggiamenti e riduzioni varie possono tradursi in poca roba. Resta da valutare invece la situazione di Bonucci che sembra più delicata.
Calcio scommesse, cosa rischiano le società coinvolte
Come abbiamo visto ieri, ci sono 22 società deferite per adesso per il calcio scommesse. Ricordiamo che non è finita qui, gli altri club di cui si era parlato in passato non possono tirare un sospiro di sollievo perché mancano ancora le relazioni delle Procure di Bari e Napoli che potrebbero coinvolgere altre squadre, quindi questo numero potrebbe lievitare. Ad ogni modo, anche se rimanessero soltanto queste squadre, non tutti rischiano allo stesso modo. Il codice di Giustizia Sportiva è molto chiaro a proposito.
Calcio scommesse, Antonio Conte nuovamente tirato in ballo
Ancora Antonio Conte, e siamo a due. Questa volta a tirarlo in ballo durante un interrogatorio in merito alla vicenda del calcio scommesse è Filippo Carobbio, centrocampista del Siena che era stato agli ordini dell’attuale allenatore juventino nella scorsa stagione. E questa volta l’accusa è più pesante di quella di qualche giorno fa perché mentre l’altra volta si diceva soltanto che Conte doveva essere contattato, ma ogni tentativo era andato male, stavolta il contatto c’è stato eccome, ed anche se l’allenatore non ha partecipato in prima persona alla combine, sapevan ma non ha denunciato nulla.