Pelè: Maradona dovrebbe perdere i titoli perché era dopato

Nella sua biografia tracciata qualche mese fa su queste pagine, avevo volutamente evitato di raccontare il Maradona fuori dal campo, limitandomi a cantarne le imprese sportive, la gioia che riusciva a regalare ai miei occhi nel vederlo giocare.

Ma ora eccola l’occasione per tornare a parlare di lui, di quel lato oscuro che lo ha accompagnato per gran parte della sua carriera, pur non intaccandone il mito, perché Maradona è stato grande a prescindere. Ma c’è chi non pensa che come me e, dall’alto della sua esperienza sportiva e della sua fama internazionale, esprime il suo disappunto verso chi non ha punito a sufficienza Maradona per gli errori commessi:

Maradona dovrebbe perdere tutti i titoli che ha vinto. Perché? E’ risultato positivo ai controlli antidoping.

Se il calcio non fosse esistito, Pelè lo avrebbe inventato

Non è difficile segnare mille gol come Pelè, è difficile segnare un gol come Pelè:

parole e musica del poeta brasiliano De Andrade, per definire uno dei miti del calcio mondiale, uno dei più forti di tutti i tempi, poeta egli stesso nella sua professione, con quell’abilità di rendere magica ogni singola giocata.

Difficile raccontarlo in poche righe, difficile non cadere nel retorico, attribuendogli aggettivi come mito, leggenda, dio del calcio. Quasi impossibile poi rispondere alla domanda da un milione di dollari: “meglio Pelè o Maradona?”. Solo i napoletani hanno trovato la soluzione dell’arcano, ma sono di parte e non hanno mai visto giocare il brasiliano, se non in vecchi filmati, che ne raccolgono il meglio del repertorio. Mi astengo dalla scelta, lasciandovi le vostre personali convinzioni, ma continuo a ripetere che non si possono mettere a confronto campioni di epoche diverse.