Il tasso di disoccupazione in tutta Italia sale, ma quando si tratta di noi “comuni mortali” è considerato normale. Quando invece a rimanere senza squadra sono calciatori che hanno calcato i campi di serie A, giocato centinaia di partite e a volte vinto anche trofei importanti, fa un certo effetto.
Ingaggi troppo alti che non si vogliono abbassare, poca volontà di scendere di categoria o semplicemente una carta d’identità troppo pesante per far scegliere a qualche club di puntare su di loro. Questi i principali motivi per cui vediamo oggi, a 3 settimane dalla chiusura del mercato estivo, ancora tantissimi calciatori disoccupati. Secondo i dati della Lega Calcio sarebbero più di 200, ma considerando solo quelli di altissimo livello, ce ne sono talmente tanti che se Ciccio Graziani decidesse di riprendere in mano il progetto-Cervia, potrebbe farlo già dalla A.