Mourinho: “La mia Inter era imbattibile”

A poche settimane dall’esonero dal Manchester United, Jose Mourinho ha già trovato un nuovo…lavoro. Il portoghese sarà nuovo commentatore (profumatamente pagato) dell’emittente Bein Sports, almeno per i prossimi sei mesi.

Le scommesse sull’ex CT interista Mourinho

Il Corriere dello Sport ha riunito tutte le scommesse sul conto di Mourinho che in questo frangente non se la passa bene ed è lontano dal Triplete che gli aveva regalato la sua Inter. I bookmakers cosa pensano che succederà in futuro?

Che fine ha fatto Mou? Dopo l’Inter la caduta

Gli allenatori sono un po’ come i grandi campioni, quando riescono a trovare il feeling giusto con l’allenatore (i giocatori) o con la squadra (l’allenatore) possono fare grandi cose ma se la magia finisce, la stagione può diventare oltremodo difficile. Ne sa qualcosa Mou che dopo il triplete dell’Inter deve fare i conti con una caduta. 

Chelsea, si punta al ritorno di Mourinho


Roman Abramovich è stato letteralmente spiazzato dalla decisione di Pep Guardiola di accettare la sfida del Bayern Monaco e firmare con il club bavarese fino al 2016. L’ex tecnico del Barcellona era infatti l’obiettivo numero uno per il patron del Chelsea, non convinto delle prestazioni della sua squadra frutto del lavoro di Benitez. Ora è tutto da rifare. O quasi. Le alternative non mancano e rispondono ai nomi di José Mourinho, pronto al clamoroso ritorno, e di Jurgen Klopp, che sta facendo benissimo con il Borussia Dortmund.

Pallone d’Oro 2012 a Cristiano Ronaldo, lo pensa Mourinho

 Mourinho si dice sicuro: il Pallone d’Oro 2012 dovrebbe andare al suo pupillo e connazionale nel Real Madrid, Cristiano Ronaldo. Non perde tempo l’ex allenatore dell’Inter a sponsorizzare la candidatura del suo Ronaldo subito dopo l’uscita dei candidati che si contenderanno l’ambito premio di quest’anno. Sarebbe un crimine afferma il tecnico lusitano assegnare il premio ad altri meno che a Cristiano Ronaldo: parole forti, che testimoniano quanto Mourinho voglia comprensibilmente rendere merito al suo giocatore più rappresentativo.

Il Barça, Mourinho e l’Olympique Lione: le confidenze di Cristiano Ronaldo

Finalmente è iniziata la nuova stagione calcistica, con un settembre che serve da lancio alla nuova annata. Un mese che per i club partecipanti alle Coppe europee sarà pieno di impegni. La musica della Champions League tornerà a farsi sentire negli stadi da martedì prossimo – e ci voleva.

Qualche giorno prima del debutto europeo nella più prestigiosa delle competizioni, Cristiano Ronaldo si è lasciato andare a qualche confidenza in un lunga intervista conccessa al giornale Marca.

Il difficile calciomercato del Real Madrid


In questi giorni, molti addetti ai lavori e tifosi bianconeri hanno criticato il mercato in uscita del direttore generale Juventus Beppe Marotta. In realtà il mercato è stato complicato per tutti – fanno eccezione solo il Manchester City ed il Paris Saint Germain, grazie ai loro petroldollari.

Prendiamo ad esempio il caso del Real Madrid. Le Merengues contavano di vendere tutti quei giocatori che non rientravano nel progetto Mourinho, e speravano di ricavare dalle operazioni di mercato in uscita una somma che si avvicinava ai settanta milioni di euro. Obiettivo fallito.

La caviglia di Rooney, il Manchester ed il Real

Wayne Rooney interviene a gamba tesa su Sir Alex Ferguson. Probabilmente una reazione alle recenti esclusioni: Sir Alex lo aveva lasciato fuori nella partita di Champions con il Valencia e nelle gare di Premier con Sunderland ed Everton – il primo match dopo le rivelazioni sulla sua relazione con la escort Jennifer Thompson – sostenendo che avesse dei problemi alla caviglia dopo l’infortunio dello scorso aprile.

Ai media inglesi Rooney ha raccontato che

Non ho mai avuto alcun fastidio alla caviglia in tutta la stagione e se mi chiedete perché Ferguson ha detto questo, vi rispondo che non lo so. Ho perso qualche gara quest’anno e (…) voglio continuare a giocare con costanza e ad allenarmi duramente ogni giorno, come faccio da quando sono ragazzino, così che i gol arriveranno, e una volta che ne arriverà uno, non mi fermerò più.

La classifica senza errori: Milan primo, Inter a -11

Stavolta a tirare le somme non è un quotidiano filo-bianconero come Tuttosport. Stavolta a riscrivere la classifica è l’Osservatorio sugli Errori Arbitrali nel Calcio, che in collaborazione con Adiconsum propone il conteggio dei punti sulla base dei torti e dei favori ricevuti da ciascuna squadra di serie A. L’operazione si è resa necessaria dopo lo sfogo di Mourinho, convinto più che mai che ci sia una sorta di manipolazione dell’opinione pubblica tesa a danneggiare la sua squadra.

Ebbene, conti alla mano e rivisti tutti gli episodi da inizio campionato, risulta che i nerazzurri non hanno ragione di lamentarsi, avendo conquistato ben 11 punti grazie agli errori delle giacchette nere. Chi  dovrebbe lamentarsi, invece, è il Milan, ovvero la squadra che, parole di Mourinho, finirà la stagione “con zero titoli”, mentre dovrebbe trovarsi in testa alla classifica con cinque punti in più. Volete conoscere la classifica riscritta a tavolino?

Sfumato Kakà, ora le grandi d’Europa tremano

 MILANO, 21 gennaio– Ora le big d’Europa hanno paura. Ma soprattutto provano a blindare anzitempo i loro gioielli. L’affare Kakà sfumato all’ultimo sospiro, potrebbe portare a conseguenze devastanti nel panorama del mercato internazionale: lo sceicco Mansour, proprietario del Manchester City, ha il portafoglio pieno e una gran voglia di rifarsi andando a prendere un campione, uno di quelli con la C maiuscola. Anche se, a dirla proprio tutta, per far sì che la sua squadra entri a far parte dell’elitè del calcio mondiale, non basterà comprare campioni su campioni: il Chelsea di Roman Abramovič, ne è un esempio lampante.

Tra debutti e ritorni, ecco come le big preparano il ritorno al campionato

La Juventus a Messina, il Milan a Dubai, l’Inter nel freddo lombardo, tutti alle prese con gli esperimenti pre-campionato. La squadra del giorno è senza dubbio quella rossonera. Anzi, più precisamente è uno il giocatore da tenere sotto osservazione.

Tutte le attenzioni sono state rivolte a David Beckham, e lui non ha tradito le aspettative. Infatti non ci si aspettava che facesse chissà che, ma almeno che corresse e desse l’impressione di lottare. Risultato: ha giocato 45 minuti senza fare nulla di buono nè nulla di cattivo. Considerando che si trattava della prima gara con la maglia del Milan, che contro aveva l’Amburgo e non una squadretta, e che si allena con i rossoneri da solo una settimana, si può dire che la prova è stata superata.

Dinho-Mourinho: il derby visto dall’estero

Una rondine non fa primavera ed una sconfitta (o una vittoria) non fa testo nell’economia di un campionato. Ma la teoria non funziona se la gara di cui stiamo parlando è un derby bollente come quello di Milano, nel quale ci sono in ballo questioni che vanno al di là dei tre punti guadagnati sul campo.

Poteva essere la serata di Mourinho, che dietro il suo sorriso sempre più antipatico, avrebbe voluto involarsi verso la vetta solitaria della classifica, facendosi beffa di un Milan partito non proprio alla grande. Già, poteva essere. E invece è stata la serata di Ronaldinho, che in un’elevazione di testa ha trovato il modo di dimostrare al mondo intero che sa ancora infilare la porta avversaria.

Mourinho e Dinho, le due facce del derby milanese, gli uomini da copertina per i giornali sia nazionali che internazionali. In Europa si parla solo di loro due, come se il derby si fosse giocato in una sorta di Calcio Balilla uno contro uno.