Mondiali ’98, Ronaldo ebbe una crisi cardiaca

Correva l’anno 1998, la Francia organizzava il Mondiale e puntava dritta verso il titolo finale. Nell’ultimo atto, però, si trovava di fronte il Brasile campione in carica ed alla ricerca del suo quinto successo planetario. Impresa tutt’altro che facile, dunque, per i transalpini, che dovevano vedersela con un gran numero di campioni, primo fra tutti Ronaldo, il Fenomeno, il miglior giocatore del mondo.

Ma nella fina allo Stade de France fu tutto facile per i padroni di casa, non solo per la spinta del pubblico, ma anche per le condizioni fisiche di Ronaldo, che poche ore prima aveva accusato uno “strano” malore, con tanto di svenimento ed emissione di bava dalla bocca. Sulla vicenda si sprecarono le ipotesi, compresa quella che vedeva il brasiliano colpito da una macumba. Il bollettino ufficiale parlò invece di crisi epilettica, ma – a distanza di 14 anni – esce fuori che a fermare il Fenomeno sarebbe stata una crisi cardiaca.

Verso Euro 2008: Austria

La squadra meno quotata di tutto l’Europeo è sicuramente l’Austria. I biancorossi infatti si qualificano per ogni competizione con molta difficoltà, e quando ce la fanno difficilmente riescono a superare il girone preliminare. Nella loro storia gli austriaci non hanno mai partecipato ad un Campionato Europeo fino ad ora, e anche in questo, se non fossero stati gli organizzatori, credo che difficilmente si sarebbero qualificati.

Per cercare di risollevare la situazione, critica da 10 anni, da quando cioè fu eliminata dall’Italia nei mondiali del ’98, è stato chiamato Josef Hickersberger, vincitore di un campionato austriaco con il Rapid Vienna e con una piccola parentesi anche in Italia, al Parma. Hickersberger ha in un certo senso rivoluzionato la nazionale, lasciando a casa molti dei senatori e convocando più giovani dei suoi predecessori. Dei 31 calciatori convocati nel pre-ritiro ne ha fatti fuori 8, ma non tutti per scelte tecniche. Infatti ha dovuto far a meno per infortunio di Markus Weissenberger, attaccante dell’Eintracht Francoforte e uno dei pochi ad avere una esperienza internazionale degna di tal nome, e di Helge Payer, sua vecchia conoscenza del Rapid Vienna.