Mondiale 2010: gli ordini dei ct, dalla clausura al sesso a tempo determinato

Le varie nazionali che disputeranno il Mondiale di Sudafrica stanno cominciando a raggiungere il Paese, ed iniziando i ritiri, spuntano le varie indicazioni dei ct sul codice comportamentale. Mentre Lippi si limita alla moderazione, con qualche vizio in più come la tv via cavo per guardare i programmi italiani anche in Sudafrica, c’è chi forse esagera troppo.

Rischia infatti di rasentare il ridicolo la decisione della Federazione nordcoreana la quale, rispettando i canoni rigidissimi della dittatura interna, cerca di esportarli nel ritiro della nazionale al Mondiale. I calciatori dovranno vivere in completa clausura: niente interviste, niente riprese, niente foto. Ma non finisce qui. La squadra sarà scortata in tutti i suoi movimenti dalla polizia e quando i calciatori si recheranno agli allenamenti non potranno nemmeno sorridere e salutare i tifosi. Saranno infatti costretti a rimanere con lo sguardo basso per tutto il tragitto fino al campo, senza nemmeno la possibilità di guardarsi intorno.

Italia, i numeri di maglia

Oltre alla lista dei 23 che partiranno per la spedizione sudafricana, c’era grande curiosità per il numero di maglia che ciascun giocatore italiano avrebbe scelto per accompagnare la propria avventura. Scontato il numero 1 di Buffon ed il 5 di Cannavaro, mentre mantengono lo stesso numero di maglia avuto ai precedenti mondiali Camoranesi (16), Pirlo (21), Gilardino (11), Gattuso (8) e Zambrotta (19). Il numero 10 va sulle spalle di Totò Di Natale, mentre De Rossi passa dal 4 al 6 e Iaquinta si assicura l’11.

Dimostrano di non essere scaramantici Bocchetti del Genoa e Palombo della Sampdoria, che prendono rispettivamente il 13 ed il 17. Da citare il numero 20 di Pazzini, nella speranza che possa emulare le gesta di Paolo Rossi nel 1982, quando con quel numero sulle spalle si consacrò capocannoniere, trascinando la nazionale di Bearzot al suo terzo titolo mondiale. Dopo il salto la lista completa.

Mondiale 2010: la lista di Lippi

Dopo le indiscrezioni che si sono rincorse per tutta la giornata, arriva finalmente la lista ufficiale delle convocazioni di Marcello Lippi in vista del prossimo mondiale sudafricano. Il ritardo nella comunicazione era dovuto probabimente alle condizioni di Camoranesi, che fino a qualche ora ga ha tenuto in allarme la comitiva azzurra. Ma ora che l’italo-argentino è stato dichiarato abile ed arruolato non c’è più motivo di attendere ed ecco dunque la lista ufficiale.

Come ampiamente pronosticato, non faranno parte della comitiva azzurra Sirigu, Borriello e Cossu. Fuori anche Cassani al quale è stato preferito il genoano Bocchetti, che evidentemente nel ritiro del Sestriere deve aver offerto maggiori garanzie in fase difensiva. Un po’ a sorpresa, invece, rientra nella lista il nome di Fabio Quagliarella, sebbene la sua stagione sotto il Vesuvio non sia stata esattamente esaltante. Il ballottaggio era comunque tra il napoletano e Giuseppe Rossi, anche lui non al meglio della condizione fisica nell’ultima stagione con la maglia del Villareal.

Mondiale 2010: conosciamo la Slovacchia

La Slovacchia è una delle poche nazionali a disputare un campionato del Mondo per la prima volta della sua storia. E’ una nazione piuttosto giovane, e così la partecipazione al torneo è motivo d’orgoglio che potrebbe dare quella spinta in più a giocatori non molto talentuosi, ma con una carica sorprendente. La squadra di Weiss questa forza l’ha dimostrata sin dal girone di qualificazione, dove a sorpresa ha eliminato squadre ben più navigate come Polonia e Repubblica Ceca, ed ha preceduto anche la Slovenia, una nazionale di tutto rispetto.

Per noi italiani dire Slovacchia significa dire Marek Hamsik, centrocampista napoletano di talento tra i più interessanti al mondo. Ma la sua nazionale, che pur si incentra su di lui, non si ferma qui. Calciatori interessanti ce ne sono, come ad esempio il difensore del Liverpool Skrtel, o il centrocampista del Manchester City (nonché figlio dell’allenatore) Vladimir Weiss, o l’attaccante del Lille Vittek.

Mondiale 2010: conosciamo l’Honduras

L’Honduras è alla sua seconda partecipazione alla Coppa del Mondo, dopo la toccata e fuga del 1982, quando non riuscì neppure a passare il girone. Da allora la Bicolor non è si è più affacciata sul palcoscenico mondiale, limitando le sue uscite internazionali alla Concacaf, a volte con discreti risultati.

Il cammino verso Sudafrica 2010 è stato altalenante per l’Honduras, che ha superato nel primo turno il Porto Rico, per ritrovarsi poi a vincere il girone con Messico, Canada e Giamaica. Nel girone unico con Stati Uniti, Messico, Costa Rica, El Salvador e Trinidad & Tobago, invece, non ha entusiasmato, riportando anche diverse sconfitte, ma riuscendo ugualmente a piazzarsi terzo ed a strappare il biglietto per il mondiale.

Mondiale 2010: conosciamo il Cile

Per trovare il miglior piazzamento del Cile in un campionato del mondo occorre tornare al 1962, nell’edizione disputata tra le mura amiche, quando – non senza favori – la Roja riuscì a salire sul terzo gradino del podio. Prima e dopo, solo magre figure o addirittura la casella vuota alla voce qualificazione, fino al 1998, allorché il Cile riuscì per l’ultima volta a partecipare ad una kermesse mondiale.

Ora ci riprova e scommette sulla nuova generazione di “fenomeni” che pian piano vanno uscendo dai confini nazionali per giocare qua e là in giro per il mondo e che hanno permesso al Cile di qualificarsi come seconda nel girone sudamericano, ad un solo punto dal Brasile capolista.

Mondiale 2010: conosciamo la Nuova Zelanda

La Nuova Zelanda è la Cenerentola del Mondiale di Sudafrica. E’ infatti una delle squadre più in basso nel ranking Fifa (78esimo posto) ed è stata l’ultima, in ordine cronologico, a qualificarsi al torneo dopo lo spareggio con l’altra sorpresa dell’anno, il Bahrain.

A differenza dei cugini del rugby All Blacks, gli All Whites del calcio non incutono nemmeno in piccola parte lo stesso timore. La nazionale neozelandese è considerata tra le squadre materasso del Mondiale, visto il basso livello del calcio nel Continente oceanico, tanto da far “migrare” l’Australia nel più competitivo girone asiatico.

Mondiale 2010: conosciamo la Svizzera

La Svizzera non è mai riuscita a fare molta strada nelle precedenti edizioni della Coppa del Mondo, raggiungendo i quarti di finale solo nel ’34, nel ’38 e nel ’54. Durante l’ultima kermesse in terra tedesca, il passaggio del girone come prima classificata (davanti alla Francia) aveva fatto ben sperare per i rossocrociati, che però si erano dovuti arrendere alla lotteria dei rigori contro l’Ucraina negli ottavi di finale.

Non andò meglio due anni dopo durante gli Europei giocati in casa, dove la Svizzera non riuscì neppure a qualificarsi per il turno successivo. E’ per questo che la squadra, ora affidata a Ottmar Hitzfeld, ha una gran voglia di riscatto e punta quantomeno a superare il girone, ripetendo gli exploit (si fa per dire) degli anni ’30 e ’50.