Inter mai serena, Benitez e Stankovic rovinano la festa

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Lo dice anche l’inno “Pazza Inter”. E’ proprio questo il motivo per cui i tifosi la amano, ma essendo pazza, è una squadra da cui ti puoi aspettare di tutto, anche che nel giorno più felice della sua storia ne combini un’altra delle sue. A rovinare la festa è quasi subito Rafa Benitez, e dopo qualche ora anche Dejan Stankovic.

Come già anticipato ieri, nelle interviste a caldo il tecnico spagnolo non le ha mandate a dire, ed ha approfittato della ribalta mondiale per lanciare un messaggio forte e chiaro a Moratti: o mi compri giocatori o me ne vado. La notizia non è tanto che Benitez chieda rinforzi, lo fanno tutti, ma che lo faccia in un momento così delicato, segno che finora ogni volta che, in privato e lontano dalle telecamere, ha provato a parlarne con Moratti, il presidente deve avere sempre evaso il discorso, e per questo quella vecchia volpe di Benitez ha approfittato del momento propizio per farsi avanti.

Inter – Mazembe 3-0: fotogallery

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Missione compiuta! L’Inter cercava la vittoria nel Mondiale per Club per riscattare un inizio di stagione non proprio esaltante, tra infortuni eccellenti e risultati non sempre all’altezza delle aspettative. Qualcuno diceva che il Torneo di Abu Dhabi rappresentava l’ultima spiaggia per Rafa Benitez, alle prese sin dall’inizio con una squadra oramai sazia di vittorie e poco disposta a sudare ancora sul campo per ottenere il risultato. Qualcuno sosteneva addirittura che Benitez fosse sulla via dell’esonero, a prescindere dal risultato nel Mondiale per Club.

Ma ora tutti i discorsi sono inutili, alla luce del 3-0 rifilato al modesto Mazembe, che pure aveva strappato applausi nella seminale contro l’International do Porto Alegre.

Mondiale per Club, Inter-Seongnam 3-0: fotogallery

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Nessuna sorpresa nella seconda semifinale del Mondiale per Club in scena ad Abu Dhabi, dove l’Inter era chiamata a dimostrare al mondo intero di non essere una squadra di brocchi e di avere ancora parecchia fame di vittorie. I coreani del Seongnam avevano sperato di ripetere l’impresa del Mazembe, che solo 24 ore prima aveva umiliato i supertitolati colleghi dell’International do Porto Alegre.

Speranze vane, visto che l’Inter dopo tre soli giri di lancette era già in vantaggio, grazie al gol messo a segno da Dejan Stankovic, lesto a raccogliere un suggerimento di Milito. Al minuto numero 32, poi, era capitan Zanetti a scrivere il proprio nome sul tabellino dei marcatori, mettendo la parola fine alle paure nerazzurre.

Mondiale per club

Mondiale per club

Il Mondiale per club, chiamato anche coppa del mondo per club, è un torneo relativamente nuovo, nato nel 2005, il quale sostituisce il più antico trofeo della coppa Intercontinentale che per un certo periodo si è chiamato Toyota Cup. A differenza della vecchia coppa finita in soffitta, che faceva affrontare la squadra vincitrice della Champions League con la vincitrice della Copa Libertadores, il Mondiale per club dà l’opportunità di eleggere squadra più forte del mondo anche un club che non sia europeo o sudamericano.

Al Mondiale per club infatti partecipano 7 squadre: due asiatiche (la squadra che ha vinto l’equivalente della Champions League del Continente asiatico, AFC, e la squadra campione del Paese che ospita la manifestazione), e le squadre vincitrici dei trofei continentali dell’Europa, Sud e Nord America, Oceania e Africa.

Barcellona Campione del Mondo: video e gallery

Il Barcellona conclude nel migliore dei modi l’anno 2009, conquistando l’unico trofeo che mancava alla sua straordinaria bacheca. La Coppa del Mondo per Club si va così ad aggiungere ai cinque titoli nazionali e internazionali vinti nell’anno solare, vale a dire Liga, Champions League, Coppa del Re, Supercoppa di Spagna e Supercoppa Europea. Il giovane Pedro ha messo lo zampino in ognuna delle competizioni, timbrando il cartellino anche nella finalissima contro l’Estudiante, quando ormai la gara sembrava nelle mani dell’Estudiantes (almeno nel punteggio).

Ma l’eroe della serata è stato ancora una volta Lionel Messi, messo a dura prova dalla marcatura avversaria e capace, nonostante tutto, di mettersi in luce con un gol di petto che regala la Coppa ai blaugrana. Un anno da ricordare per il Barça e per il suo gioiellino, che ha fatto anche man bassa di titoli a livello personale. A voi la gallery della serata.

Il Manchester United sul tetto del mondo

Da Mosca a Yokohama il risultato non cambia: di qualunque trofeo si tratti sono sempre i Red Devils a fare man bassa e a sollevarlo. E così dopo la conquista della Champions League e della Premier, il Manchester United si fregia anche del titolo di campione del mondo, in un trittico spettacolare per questo 2008.

Gli uomini di Ferguson aggiungono un’altra perla alla già ricca bacheca e lo stesso mister entra a far parte dell’esclusivo club di allenatori che hanno conquistato per due volte la coppa con la stessa squadra (prima di lui l’impresa era riuscita solo ad Herrera con l’Inter e a Sacchi con il Milan).

In finale il Manchester ha trovato gli ecuadoriani della Liga Deportiva Universitaria de Quito, che hanno tenuto botta finché hanno potuto alla temibile armata di Ronaldo e Co. Il primo tempo è stato un vero e proprio assalto alla porta di Cevallos ed i rossi avrebbero potuto colpire più volte.

Maldini non pensa più al ritiro

Una frase che si sente spesso dire tra tifosi, in questo calcio moderno, è che non esistono più le bandiere. In effetti basta poco per un calciatore cambiare maglia. Basta che gli si offra un milione di euro in più di contratto, e decine di anni di militanza con una maglia vanno a finire nel dimenticatoio.
Ma come al solito le eccezioni ci sono sempre. La più lampante è Paolo Maldini, 39 anni (40 a giugno), di cui 24 nel Milan ad alti livelli, e strisce rosse e nere cucite sulla pelle.

Lo scorso anno Paolone dichiarò:”voglio vincere la Champions e poi mi ritiro“. Riuscì nel suo intento e disse:”voglio vincere il mondiale per club – unico trofeo che ancora non aveva messo in bacheca, visto che era alla prima edizione – e mi ritiro”.
Riuscì anche in questo caso, e a questo punto come terminare al meglio la sua ultima stagione, se non con la sua nona finale di Champions?
Ci aveva pensato Paolo, ma poi quella maledetta sera del 4 marzo i ragazzini dell’Arsenal gli hanno rovinato il sogno. Forse segnale delle nuove generazioni che prendono il posto di quelle vecchie.

Cesare Prandelli concede il bis: miglior allenatore

Poteva vincerlo Mancini, tecnico dell’Inter dello scudetto finalmente conquistato sul campo, a quasi vent’anni di distanza da quello lontanissimo del 1989, poteva vincerlo Ancelotti, allenatore del Milan dei miracoli campione d’Europa e del Mondo, e invece il premio come miglior allenatore è finito per il secondo anno consecutivo nelle mani di Cesare Prandelli.

La soddisfazione poi è doppia se si considera che a votare non erano i giornalisti che, senza offesa per nessuno, potrebbero non capirci granché di schemi e tattica, ma gli stessi suoi colleghi, che evidentemente ne apprezzano le doti professionali.

E Cesare di pallone ne capisce, avendo calcato per anni i campi di calcio, sin dall’esordio in C1 con la maglia della Cremonese, quando guadagnava 50.000 lire al mese: un vero tesoro per lui che, orfano di padre, doveva provvedere alla famiglia. Poi una carriera in crescendo con l’Atalanta, che lo fece esordire in serie A, prima di cederlo alla Juventus, squadra con cui vincerà praticamente tutto quello che c’era da vincere (3 scudetti, 1 Coppa dei Campioni, 1 Coppa delle Coppe, 1 Coppa Italia ed 1 Supercoppa europea). Erano anni d’oro per la Vecchia Signora, un po’ meno per lui che veniva spesso relegato in panchina, con poche possibilità di mettersi in mostra.

Banega: il “nuovo Maradona” al Valencia

Uno dei talenti più promettenti del panorama calcistico internazionale, considerato in patria il “nuovo Maradona” e a soli 19 anni già campione del Mondo under 20 con la maglia dell’Argentina.

Si chiama Ever Banega ed era da tempo nel mirino di grandi squadre, prime fra tutte la Juventus ed il Real Madrid, pronte a fare consistenti sacrifici economici pur di assicurarsi il gioiellino del Boca Junior. Ce ne siamo occupati qualche giorno fa, stilando una classifica di giovani promesse da tenere d’occhio per il prossimo futuro.

Consigli per gli acquisti seguiti alla lettera dal Valencia, che si è assicurato il talento argentino, strappandolo alla dirette concorrenti, con un’offerta che supera di 18 milioni di dollari.