Il calcio business non si ferma, ma quanti striscioni per l’Abruzzo

Il mondo del calcio ha perso l’ennesima buona occasione per dimostrare di non essere una realtà a sé stante, fatta solo di miliardi ed interessi. Il popolo dei calciofili chiedeva una settimana di stop in rispetto del dolore che ha colpito l’Abruzzo nei giorni scorsi, ma l’unica soluzione dalla Lega è stata quella di far osservare un minuto di silenzio e di far indossare agli atleti il lutto al braccio.

Non così la Serie B, fermata per un turno, ma solo perché in occasione della Pasqua anticipava al venerdì la giornata di campionato, andando a coincidere proprio con il giorno dei funerali delle vittime del terremoto.

Molti degli atleti si erano detti favorevoli allo stop, ma poi hanno prevalso le ragioni del business a tutti i costi, costringendoci ad una giornata di calcio in un clima quasi surreale. Ma laddove ha mancato la Lega, ha cercato di rimediare il grande cuore dei tifosi italiani che su tutti i campi hanno mostrato solidarietà verso il popolo abruzzese, esponendo striscioni spesso commoventi.