Meazza o San Siro: lo stadio più grande d’Italia

Nel nostro viaggio alla scoperta degli stadi più belli del mondo, non poteva di certo mancare il Meazza di Milano, considerato da molti quanto di meglio possa offrire l’Italia in fatto di impianti sportivi.

I lavori di costruzione iniziarono nel 1925 e, dopo poco più di un anno, venne inaugurato con un derby cittadino che vide gli interisti imporsi per 6-3. Il nome scelto fu quello di San Siro, al quale era dedicata una chiesa nelle vicinanze, nome che identificò lo stadio fino al 1979, quando venne dedicato a Giuseppe Meazza, giocatore storico dell’Inter e campione del mondo con la nazionale italiana nel ’34 e nel ’38.

Inizialmente apparteneva al Milan, mentre l’Inter era costretto a giocare all’Arena Civica, fino al 1947, quando l’impianto venne acquistato dal Comune di Milano, che ancora oggi lo gestisce. Nel 1935 l’impianto subì una prima ristrutturazione che portò il numero di spettatori da 35.000 a 150.000, rendendolo lo stadio all’epoca più grande del mondo.

Mancini:”Resto, ma alle mie condizioni”

Dopo Donadoni, anche Roberto Mancini alza la voce e impone le condizioni per rimanere. Sembra andare di moda il diktat degli allenatori, che stanchi di essere sempre al centro delle polemiche adesso vogliono ribaltare la situazione, e rendersi protagonisti agli occhi del pubblico, magari tralasciando gli impegni sportivi.

Dopo essersi pentito per lo sfogo inopportuno di martedì sera, il Mancio ha chiesto scusa alla dirigenza, ai tifosi, ma ha posto le condizioni per rimanere. Prima fra tutte, il motivo scatenante che ha fatto prendere a Mancini la decisione di andarsene: il caso Figo.

Sorteggio di Champions League: la Roma spera

Ci siamo. Tra qualche ora la Roma conoscerà i suoi prossimi avversari per i quarti di finale di Champions League. Fino a qualche settimana fa, nessuno si sarebbe aspettato di trovare la squadra di Spalletti tra le otto migliori formazioni del calcio europeo, non perché priva di mezzi per puntare in alto, ma perché il destino le aveva riservato un sorteggio proibitivo, mettendole di fronte il Real Madrid.

Tra le squadre italiane arrivate agli ottavi sembrava la meno accreditata a passare il turno, e invece eccoci qui a raccontare la storia di Milan ed Inter fatte fuori dalle compagini inglesi e della Roma che ha matato il Real.

Ed ora avanti i prossimi, sperando che stavolta l’urna sia benevola e non riservi il peggio, perché se è vero che per vincere la coppa, bisogna pur superare tutti gli ostacoli, è vero anche che, trovarsi di fronte un Manchester o uno Schalke 04, non è esattamente la stessa cosa.

Nozze in vista per Pato

Finalmente si scopre a chi è rivolto il gesto del cuore che Pato fa ad ogni gol. La fortunata è Stephany Fernandes de Brito, modella e attrice brasiliana di 20

Milan-Barcellona 4-0: Cruijff umiliato

Era il 18 maggio 1994 ed il Milan scendeva in campo ad Atene per riscattare l’onta subita l’anno precedente in quel di Monaco, quando l’Olympique Marsiglia aveva ridemensionato le sue ambizioni europee.

Terza finale consecutiva per la squadra di Capello che si trovava a dover affrontare l’avversaria più temibile, quella che nessuno avrebbe mai voluto incontrare: l’invincibile Barcellona di Johann Cruijff. Il desiderio di rivincita era forte, ma il Milan partiva per la Grecia con consapevolezza di chi sa che può scottarsi di nuovo e portare a casa l’ennesima delusione.

Del resto quel Barcellona godeva di tutti i favori del pronostico, tanto che alla vigilia il tecnico olandese aveva fatto proclami di vittoria, definendo il Milan “prosaico” e lasciandosi andare a valutazioni frettolose sui giocatori avversari, primo fra tutti Marcel Desailly, considerato un centrocampista dai piedi imbarazzanti, un operaio del pallone, senza tecnica calcistica.

Abramovich fa la lista della spesa

Negli ultimi 5 o 6 anni quando si pensava ad un giocatore che dovesse cambiar maglia per un grosso quantitativo di denaro, si pensava subito al Chelsea. Da quando Abramovich ha preso in mano la squadra londinese ha speso centinaia di milioni per acquistare i più forti calciatori da ogni angolo del mondo. Ma non sempre essi si sono rivelati utili alla causa. Anzi, delle volte si sono rivelati anche dannosi (vedi Sheva).

E allora il presidente russo, poco abituato alle sconfitte, dopo le numerose umiliazioni subite negli ultimi tempi (sconfitta in finale di coppa di lega contro il Tottenham ed eliminazione da parte del Barnsley dalla Fa Cup), ha deciso di invertire la tendenza. Mezza squadra sul mercato, per un valore stimato intorno agli 80 milioni di euro.
Non è impazzito il boss di Gazprom, ma ha intenzione di rifondare la squadra, mandando via i giocatori scontenti per fare cassa (termine per lui nuovo) ed acquistare giovani motivati.

Fantacalcio: Tutti i big tornano al gol

Dobbiamo dirci la verità, quando azzecchiamo qualche pronostico è una soddisfazione, e questa volta parecchie previsioni le abbiamo beccate. Prima di tutto, il rialzo dei punteggi. Ovviamente dovremo aspettare martedì per i responsi ufficiali, ma possiamo sostenere sin da ora che la giornata è stata abbastanza “normale”, cioè con le big a fare le big, e quindi con i Fantallenatori che dovranno contare i gol.

Poi abbiamo azzeccato la previsione sulla Reggina, che non avrebbe creato dispiacere all’Inter, e sul Milan che avrebbe fatto un bel pò di gol all’Empoli. E ancora, abbiamo azzeccato sulla rete di Ambrosini, su quella di un centrocampista della Sampdoria, e sul gol nel finale del Siena. Insomma, tanti anni a parlare di Fantacalcio saranno serviti a qualcosa. A dir la verità abbiamo azzeccato anche il gol di Canini, peccato che sia stato nella porta sbagliata.

Ma andiamo ad analizzare, a questo punto, quali saranno i migliori 11 della giornata.
Visti i tanti gol dei difensori, è convenuto a molti Fantallenatori schierare la difesa a 4, sperando anche nel modificatore di difesa. Ma dato che la nostra Fantaformazione è sempre stata a 3, continuiamo con questa indicazione.

Fantacalcio: il ritorno di Ibra e un grande Palermo

Dagli anticipi di sabato, l’unico spunto positivo viene dai calciatori del Palermo. I rosanero sono, statisticamente, tra i giocatori più presenti nelle formazioni del Fantacalcio, dato che costano poco per appartenere ad una squadra di medio-alta classifica.
Da qualche mese, con le dovute eccezioni, i punteggi erano parecchio bassi, ma stavolta i Fantallenatori che hanno creduto in loro potranno tornare a sorridere.

Non saprei dire quale dei palermitani possa avere il voto più alto, ma so che difficilmente ci sarà qualcuno di loro che possa scendere sotto la sufficienza. Ai fini del Fantacalcio, sicuramente il punteggio più alto sarà quello di Simplicio, autore del gol, ma le alte pagelle di Amauri e del sorprendente Jankovic, oltre che del solito Barzagli, contribuiranno ad alzare la media voto della squadra.
Dall’altro lato non si può dire la stessa cosa per i giocatori dell’Udinese. Una delle squadre più in forma del momento dovrà leccarsi le ferite e ringraziare il cielo per non aver perso la gara. Se non fosse stato per il portiere Handanovic (ripresosi in pieno dopo le 5 scoppole rimediate contro il Genoa), il passivo sarebbe stato di molto superiore.

Fantacalcio: la variabile impazzita è la concentrazione

Le coppe sono passate, e la fatica si farà sentire. Milan, Roma e Fiorentina dovranno recuperare in fretta, le avversarie non aspettano, e non avranno pietà a colpirle, soprattutto nel finale, quando anche i campioni saranno stanchi. Se poi ci si mettono anche gli infortuni (ben 9 in casa rossonera) che non ti danno la possibilità di fare il turn over, allora la situazione si fa piuttosto seria. A queste tre squadre si potrebbe aggiungere l’Inter, che non ha ancora giocato il ritorno di Champions, ma dovrà farlo il prossimo mercoledì, e quindi bisognerà valutare la tenuta della squadra dal punto di vista della concentrazione. Certo, la Reggina è sempre stata una squadra che ha dato pochi problemi agli uomini di Mancini, ma non è detto che, con le carte in tavola un pò mischiate, la situazione non possa cambiare.

Dalla sua la Reggina ha anche il rientro dalla lussazione alla spalla di Modesto, e dovrà fare a meno solo di Campagnolo e di Vigiani, peraltro fuori già da un bel pò. Chi potrà approfittare del turno infrasettimanale potrebbe essere il Siena, che incontra una Fiorentina in alto con il morale, ma con le gambe pesanti, dato che gli 11 che scenderanno in campo saranno gli stessi che tre giorni prima hanno corso come i dannati contro l’Everton.
Ma l’occasione è ghiotta anche per il Parma. La strada per la salvezza passa soprattutto dal Tardini, e quale occasione migliore di quella che gli offre la Samp, senza attaccanti? Cassano sarà fuori fino ad Aprile per la squalifica, Bellucci e Montella non si sa quando guariranno dagli infortuni alle ginocchia, mentre Bonazzoli è reduce da una contusione, che lo costringerà a stringere i denti per a scendere in campo non al meglio.

Maldini non pensa più al ritiro

Una frase che si sente spesso dire tra tifosi, in questo calcio moderno, è che non esistono più le bandiere. In effetti basta poco per un calciatore cambiare maglia. Basta che gli si offra un milione di euro in più di contratto, e decine di anni di militanza con una maglia vanno a finire nel dimenticatoio.
Ma come al solito le eccezioni ci sono sempre. La più lampante è Paolo Maldini, 39 anni (40 a giugno), di cui 24 nel Milan ad alti livelli, e strisce rosse e nere cucite sulla pelle.

Lo scorso anno Paolone dichiarò:”voglio vincere la Champions e poi mi ritiro“. Riuscì nel suo intento e disse:”voglio vincere il mondiale per club – unico trofeo che ancora non aveva messo in bacheca, visto che era alla prima edizione – e mi ritiro”.
Riuscì anche in questo caso, e a questo punto come terminare al meglio la sua ultima stagione, se non con la sua nona finale di Champions?
Ci aveva pensato Paolo, ma poi quella maledetta sera del 4 marzo i ragazzini dell’Arsenal gli hanno rovinato il sogno. Forse segnale delle nuove generazioni che prendono il posto di quelle vecchie.

Ottavi di Champions: dominano le inglesi

Più che Champions League si potrebbe chiamare English League. Su 7 squadre qualificate ben 3 sono inglesi, e con il 2-0 del Liverpool dell’andata non fatichiamo a credere che mercoledì prossimo le squadre inglesi diventeranno 4.

Gli ottavi di Champions si sono quasi conclusi, e possiamo già tirare le somme su quanto visto in queste settimane.
Possiamo ad esempio dire che il gioco del calcio è bello proprio perchè è imprevedibile, e ne sa qualcosa il Real Madrid, straconvinto di passare il turno, ma che ha dovuto fare i conti con una strepitosa Roma, che gli ha rifilato quattro gol in due partite.
Possiamo anche dire che, come il Real Madrid, sono tante le grandi che rimangono fuori, vedi il Lione, il Milan, probabilmente l’Inter (anche se non è ancora detta l’ultima parola), mentre emergono alcune insospettabili squadre. Una di queste è il Fenerbache, capace nella prima giornata di Champions di sorprendere i nerazzurri, ma che poi si sono dimostrati fortissimi, e capaci di esprimere uno dei migliori giochi tra le squadre europee.
Non solo i turchi sono stati capaci di eliminare i più quotati olandesi del PSV Eindhoven, ma anche di far fuori i due volte vincitori della Uefa, il Siviglia, anche se faticando non poco, dato che la partita è finita ai calci di rigore. E’ un peccato veder eliminata una delle due squadre più divertenti d’Europa perchè sia l’andata che il ritorno hanno regalato emozioni, e ci sarebbe piaciuto vederle ancora in campo, al posto di qualche altro club che ha strappato la qualificazione con un pò di fortuna.

Ligue 1: solo 13 gol in 10 partite, equilibrio o mediocrità?

E’ ufficiale: a rincorrere l’armata Lione ci è rimasto solo il Bordeaux. E che Bordeaux. Affrontava il Psg in una gara difficile l’ex squadra di Zidane, ma ha trovato in Wendel una delle armi migliori per affrontare la scalata verso la vetta. Parte bene la squadra della capitale, ma al primo tiro in porta il francese trova il gol, anche grazie ad un Landreau poco sicuro tra i pali (ecco spiegato l’innesto di Frey tra i pali della nazionale francese). I due gol vengono facili facili nei primi minuti della ripresa, e il gioco è fatto.

Con la tripletta del centrocampista si spera si spaventi il Lione, apparso poco sicuro sul campo del Lille, in cui ancora una volta a decidere è stato la riserva di lusso Fred, al terzo gol quest’anno. Velleità europee addio per il team in cui Patrick Kluivert sperava di poter tornare grande. Sono solo 3 i punti dalla terzultima in classifica, e dato che la vittoria è arrivata solo una volta nelle ultime cinque giornate, si fa nera la nottata per un club lontano parente di quello che in Champions metteva in difficoltà il Milan due anni fa.

Fantacalcio: 5 nomi nuovi per la top 11

Quante sorprese nella 26esima giornata di un Fantacalcio che sembra impazzito.
I pronostici della vigilia sono stati ribaltati, e i Fantallenatori saranno più confusi che mai. Una volta il Fantacalcio era una scienza quasi esatta (per quanto possa essere esatta la scienza della palla rotonda), e cioè se avevi i campioni vincevi, altrimenti rimanevi nella parte bassa della classifica. Nelle ultime giornate, per non dire negli ultimi mesi, questa teoria è stata cancellata. Saranno i troppi impegni dei calciatori, ma fatto sta che chi aveva in campo mostri sacri come Kakà e Ibrahimovic sta ancora raccogliendo i cocci delle gambe dei propri beniamini, che ormai giocano una partita al mese, quando va bene. Materazzi non è più il miglior difensore, anzi i suoi continui 5 lo fanno essere uno dei peggiori, e Trezeguet, dopo un avvio da paura, si è dimenticato come si segna, e ormai non ricordiamo più da quanto è fermo a quota 15.

Anche questa giornata non fa eccezione. L’unico tra i big che compare nella top 11 è Totti, e come dargli torto dopo il 4-0 al Parma. Ma per il resto, le sorprese non mancheranno.

Fantacalcio: nessuna doppietta, punteggi equilibrati

Nella giornata che riapre il campionato, da registrare, a fini statistici, c’è la assenza di doppiette, evento più che raro in questo campionato, che farà essere tutti molto equilibrati i punteggi del Fantacalcio.

Non ci saranno voti superiori al 10, tranne forse qualche eccezione, rappresentata da strepitose partite di qualche singolo, sempre a scanso di malus aggiuntivi (vedi Cassano, che poteva essere il migliore di giornata se non si faceva espellere).

In questa giornata in cui regna l’incertezza, dati i pochi gol (solo 24), già si può immaginare chi sarà il miglior portiere. E’ Julio Cesar, l’unico in serie A a riuscire a neutralizzare un calcio di rigore (non avveniva da un mese), e a guadagnare quel +3 che per un portiere equivale ad un gol.