Fantacalcio: l’imbarazzo della scelta a centrocampo

6 centrocampisti si prenotano per un posto nella top 11. Ci sono delle domeniche in cui si fa fatica a cercare il terzo o il quarto centrocampista da inserire nella top 11 perché a segnare sono veramente in pochi. Stavolta invece già dagli anticipi qualcuno ne uscirà vincitore.

E che anticipi. 9 gol creano solo l’imbarazzo della scelta. Se infatti il ritorno a sorpresa di Inzaghi (si pensava dovesse rientrare solo con la Juve), è risultato decisivo e soprattutto meritevole di top 11 (la doppietta è quasi una garanzia), la bellissima rete di Vucinic potrebbe valere un secondo posto che il montenegrino merita, e che probabilmente otterrà, visto che siccome la sua Roma alla fine ha vinto, e per la logica dei giornalisti della Gazzetta, potrebbe ottenere anche quel mezzo punto in più della concorrenza che vuol dire Fantaformazione titolare.

Fantacalcio: occhio ai rientri di Cassano e Saudati

Mancano 7 giornate alla fine del campionato, e la stanchezza comincia a farsi sentire. I problemi non mancano per nessuno, e la differenza la faranno due cose da qui alla fine del campionato: la rosa larga e il recupero degli infortunati.

Una di queste squadre ad approfittarne potrebbe essere l’Empoli. I toscani hanno finalmente recuperato per l’attacco Luca Saudati, fermo da quasi un mese per squalifica, che anche se non al meglio, tornerà al centro dell’attacco di una squadra molto in forma, ma che dall’inizio del campionato ha il problema del gol. Contro si troverà una formazione che invece ha tutti i tipi di problemi, oltre a quello di andare in rete. Il Torino va a corrente alternata, o segna 3 reti o non ne fa nessuna, ma il vero dramma è in mezzo al campo. 4 difensori titolari sono fuori per infortunio, di cui forse solo Di Loreto potrebbe stringere i denti per la lussazione alle spalle, e scendere in campo; a centrocampo ha Grella squalificato e Diana con un problema al tendine d’Achille, ma anche lui potrebbe rientrare all’ultimo.

Ronaldinho: ora c’è anche la Juve, ma a chi serve veramente?

Ronaldinho alla Juventus? E’ il consiglio di Gigi Buffon, affascinato dall’idea di poter ammirare le magie del brasiliano in maglia bianconera. La telenovela, dunque, si arricchisce di una nuova puntata e, dato per scontato il suo addio al Barcellona, le squadre italiane sulle sue tracce diventano tre.

Ma è un affare possibile o, come qualcuno fa giustamente notare, dalle nostre parti non si può sostenere un simile sacrificio economico? Se il Barcellona facesse valere la clausola rescissoria -ormai sui contratti della gran parte dei calciatori-, investire sul brasiliano sarebbe impresa proibitiva per qualunque club.

Chi pagherebbe 130 milioni per assicurarsi le sue prestazioni? Il prezzo però dovrebbe aggirarsi tra i 16 ed i 30 milioni e l’affare a questo punto diventerebbe fattibile anche per i club del Bel Paese, alle prese con continui problemi di bilancio.

Fantacalcio: l’Udinese domina la top 11

Altra giornata fuori dalla norma la 31esima di campionato. Solo due giocatori (peraltro difensori) delle big sono rientrati nella top 11. C’è da dire che tra i migliori non potevano rientrare di certo i giocatori della Juve. Infatti il regolamento del Fantacalcio prevede che in caso di partita rinviata per più di 24 ore dall’orario prestabilito, tutti i calciatori delle due squadre, a meno che non fossero squalificati, prenderanno un 6 in pagella d’ufficio. Quindi chiunque abbia schierato giocatori di Juventus e Parma dovrà accontentarsi della sufficienza.

Una cosa che salta all’occhio è che i calciatori del Cagliari, che pure hanno disputato una gran partita con la Roma, non siano presenti nella top 11. Questo è il bello, e insieme anche il brutto, del Fantacalcio. Puoi fare la più bella partita della stagione, ma quando poi non segni, oppure l’unico gol a tuo favore è un’autorete, non riesci ad essere tra i migliori.
Ma andiamo a vedere invece chi entra nella nostra formazione.

Agostino Di Bartolomei: Il Capitano

Forte fisicamente, centrocampista roccioso, come si diceva all’epoca, con una visione di gioco fuori dal comune, un tiro potente e preciso ed un lancio che qualcuno definì “da architetto”: questo era Agostino Di Bartolomei, non un capitano, ma “il Capitano”, colui che meglio seppe interpretare il ruolo di leader in campo e fuori nella Roma degli anni ’70-’80.

Pochi come lui nel calcio, il suo nome viene accostato spesso a quello di Gaetano Scirea, altro esempio di correttezza e lealtà sportiva, di amore per la professione e senso del dovere.

Agostino nasce e cresce nella Roma povera, quella dei quartieri e della periferia degradata, ma l’amore per il calcio non ha bisogno di grandi palcoscenici per venire espresso ed il campo dell’oratorio è perfetto per mettere in mostra le doti del giovane talento. Poi arriveranno le giovanili della Roma, la conquista del Campionato Primavera e l’esordio, appena diciassettenne, in prima squadra, con quella maglia a cui ha regalato i migliori anni della sua vita, non venendo ripagato come avrebbe meritato (almeno da parte della società).

Da Giuseppe Plaitano a Matteo Bagnaresi: tutte le vittime del tifo

Il calcio miete un’altra vittima, anche se da più parti si è parlato di tragica fatalità, che poteva capitare a chiunque, in qualunque circostanza. Rimane il fatto che il corpo sdraiato sull’asfalto è quello di un tifoso del Parma e a causarne la morte è stato un pulmann di tifosi juventini. Inutile parlare di colpe, perché dai racconti degli stessi amici di Matteo Bagnaresi, si capisce che si è trattato di un incidente, uno sfortunato ed evitabile incidente.

Ma il dubbio è lecito: Matteo sarebbe morto lo stesso, se le due tifoserie non si fossero incontrate? E ancora: l’autista avrebbe fatto la stessa azzardata manovra, se non fosse stato costretto a sottrarsi dalla furia dei tifosi gialloblu? Per chi crede nel destino, la risposta è semplice, ma non venite a raccontarci che il calcio non c’entra. Resta il dolore per una vita spezzata, l’ennesima “vittima del tifo”, che va ad allungare una già lista infinitamente nutrita.

Morti stupide, avvenute in un momento che dovrebbe essere di aggregazione e che si è trasformato troppo spesso in tragedia, lasciando a terra giovani, la cui unica colpa era quella di amare e seguire la propria squadra del cuore. La serie infinita di vittime si apre nel 1963, quando in una gara per la promozione in serie B, Giuseppe Plaitano, tifoso della Salernitana, venne ucciso da un colpo di pistola sparato in aria dalla polizia. Giuseppe non era tra i facinorosi scesi in campo per protestare contro una decisione arbitrale. Era rimasto seduto in tribuna, eppure pagò con la vita l’amore per i colori granata.

Fantacalcio: 11 punte per 3 posti

Nella giornata strana di domenica sono stati molti i risultati sorprendenti, almeno sulla carta. Ma si sono confermati quei sospetti su alcune squadre poco in forma, e che vi avevamo segnalato già sabato nella nostra Fantafomazione. Si sono confermate infatti le difficoltà della Roma, che non è andata oltre il pareggio con il Cagliari, quelle della Fiorentina, fatta a pezzi da un Udinese mai così bella, del Milan, che proprio non ci sta con la testa, e che si permette pure di sbagliare un rigore al novantesimo, e del Palermo, che sembrava aver recuperato la concentrazione e la voglia di giocare dopo l’esonero di Guidolin, ma non riesce a superare la sfortuna per un gol preso al 92esimo.

Sarà bella la sfida per le 3 maglie dell’attacco nella nostra top 11, dato che quelle per gli altri ruoli sono abbastanza scontate.
Ad esempio per quanto riguarda il portiere, senza dubbio il migliore è Coppola, che oltre a disputare una gran partita nel bombardamento di San Siro, para il suo secondo rigore quest’anno, e recupera sulla mezza papera del gol preso 5 minuti prima.

Ronaldinho comprato dal fratello, Cannavaro&Co in vendita!

Stampa spagnola scatenata in questi giorni e non solo per la vittoria della nazionale su una delle squadre favorite per la conquista dell’Europeo, ma anche sulle questioni di mercato che riguardano i due club più blasonati della Liga.

In casa Barcellona tiene banco da tempo immemorabile la vicenda Ronaldinho, dato per sicuro partente già lo scorso gennaio e poi rimasto (malvolentieri) in Catalogna. Lo voleva il Chelsea, pronto a sborsare 14 milioni di euro all’anno per assicurarsi le sue prestazioni, ma il club si oppose al trasferimento. Ora però la situazione è precipitata ed i continui capricci del brasiliano avrebbero convinto la società ad abbattere il costo del cartellino (120 milioni di euro), per facilitare la sua partenza.

Il presidente Laporta continua a negare questa possibilità, ma la maglia numero 10 del Barca sarà indossata da qualcun altro nelle prossime stagioni. Il Chelsea è sempre in pole position per l’acquisto del giocatore, anche se negli ultimi giorni si è fatta avanti un’altra ipotesi che creerebbe un precedente nel mondo del calcio. Secondo il quotidiano Marca, infatti, Roberto de Assis, fratello-procuratore di Ronaldinho, nonché proprietario del Porto Alegre, potrebbe avvalersi di una norma Fifa e comprare il cartellino per 16 milioni di euro, per poi rivenderlo al miglior offerente per almeno 40 milioni netti.

Juventus-Ajax 5-3: bianconeri sul tetto d’Europa

Amarcord bianconero quest’oggi sulle pagine di Calciopro per ricordare una delle notti più felici della storia juventina. Era il 22 maggio del 1996 e allo Stadio Olimpico di Roma andava in scena l’atto finale della Champions League, lungamente inseguita e conquistata una sola volta fino ad allora, quando ancora si chiamava Coppa dei Campioni, nella triste notte dell’Heysel.

Undici anni dopo la Juve ci riprova, con una marcia di avvicinamento trionfale che vede cadere come birilli avversari del calibro di Borussia Dortmund, Steaua Bucarest, Glasgow Rangers, Real Madrid e Nantes.

In finale però c’è l’avversario più ostico, quello che nessuno vorrebbe mai incontrare, quello che solo a nominarlo fa tremare le gambe: il terribile Ajax di Van Gaal. Gli olandesi si presentano all’appuntamento da campioni uscenti, decisi a ripetere l’impresa dell’anno precedente, quando avevano alzato la Coppa davanti ad un Milan sconsolato. Ai bianconeri non resta che sperare in un passo falso degli avversari, largamente favoriti per la vittoria finale.

Alessandro Del Piero: l’uomo dei record!

Avrei voluto festeggiare con un gol il raggiungimento del record di Gaetano Scirea, però mi sono mangiato una grossa occasione.

Questa la dichiarazione di Alessandro Del Piero dopo la gara di sabato contro l’Inter, che ha sancito la vittoria della Juventus e la sua personale soddisfazione per aver raggiunto, in termini di presenze, il record dell’indimenticato capitano degli anni ’70-’80. Non ce l’ha fatta a festeggiare con un gol, ma l’impresa sportiva resta e va ad aggiungersi agli innumerevoli primati conquistati nel corso degli anni con la maglia bianconera.

231 i gol segnati, che ne fanno il miglior marcatore nella storia della Juventus. Di questi, 44 nelle competizioni internazionali (altro record) sempre con la maglia della Vecchia Signora; 27 gol in nazionale, quarto di sempre (a pari merito con Roberto Baggio) e bomber più prolifico tra i calciatori in attività con la maglia azzurra. Ed ora è arrivato il gettone numero 552, che lo pone al primo posto nella classifica delle presenze totali. In un calcio dove le bandiere non sono che un lontano ricordo, Alessandro Del Piero rimane fedele alla maglia che è diventata ormai una seconda pelle.