Coppa Uefa: in campo Milan, Udinese, Fiorentina e Samp

Chi ha paura delle squadre italiane? Alla luce dei risultati delle ultime due settimane sia in Champions che in Coppa Uefa, si può tranquillamente affermare che non siamo più lo spauracchio d’Europa. In totale abbiamo rimediato tre pareggi e ben quattro sconfitte, uscendo notevolmente ridimensionati nelle ambizioni di gloria.

Nulla di compromesso o di irrimediabile, ma è chiaro che occorre cambiare mentalità, se si vuole arrivare fino in fondo. Della Champions parleremo a tempo debito. Per ora c’è da pensare alle quattro italiane impegnate nella competizione di minor prestigio, seppure fortemente rivalutata da chi è rimasto senza altri obiettivi da raggiungere.

Il compito più agevole sembra essere quello di Milan e Udinese, tornate a casa dalle rispettive trasferte con pareggi pesanti. Vero è che entrambe avrebbero potuto ottenere di più contro Werder Brema e Lech Poznan, essendo state in vantaggio per gran parte delle gare (l’Udinese addirittura di due gol), ma alla fine della fiera l’1-1 ed il 2-2 fanno sperare in una qualificazione piuttosto agevole.

Niente Kakà? E lo sceicco si compra il Milan

La quasi totalità del mondo del calcio fino a poco tempo fa sorrideva all’idea di uno sceicco di Dubai che, a suon di milioni, voleva metter su la squadra più forte del mondo. Aveva puntato sul cavallo sbagliato però Al-Mansour, e cioè su un club con poca storia, poco appeal, e da sempre considerato il fratello povero del grande Manchester United.

E allora ecco la soluzione: dopo i numerosi due di picche dei grandi campioni del calcio, che non volevano trasferirsi a Manchester perché il club era poco nobile, meglio comprarsene uno che di nobiltà ne ha da vendere: il Milan. Fonti del Corriere della Sera hanno messo in circolo ieri delle voci secondo le quali lo sceicco vorrebbe acquistare il 40% delle azioni del club rossonero alla modica cifra di 500 milioni di euro. Fantacalcio? E invece pare proprio di no.

Napoli e Milan col fischio

La situazione da delicata si fa seria, diciamo pure preoccupante, per un Napoli partito a settembre con grandi ambizioni e ritrovatosi a metà stagione a dover fare i conti con una classifica difficile da digerire. Segnali di ripresa? Nemmeno a parlarne, se si esclude l’ottima prestazione di qualche giorno fa in Coppa Italia, quando i partenopei si sono dovuti arrendere solo alla miglior sorte della Juventus.

Intanto il campionato continua ad essere un disastro ed il fattore campo non spaventa più le avversarie, che scendono al San Paolo e fanno man bassa di punti. La scusa del periodo di rilassamento non regge più di fronte ad un popolo che chiede risultati immediati.

Così. dopo la sconfitta casalinga contro il Genoa, la contestazione è salita altissima intorno alla squadra, costretta a ritardare l’uscita dallo stadio e bersagliata dai fischi e dai cori dei tifosi inferociti. Alla fine il dg Marino ha dovuto prendere la situazione in mano, presentandosi al cospetto della folla e annunciando il ritiro immediato della squadra, sebbene Reja continui a sostenere che non sia un metodo efficace per uscire dalla crisi.

Solito Milan, sorpresa Sampdoria

Serata quasi da dimenticare per le prime due italiane impegnate nella gara di andata dei sedicesimi di Coppa Uefa. E se il Milan può ancora sperare di capitalizzare il gol segnato in trasferta, la Samp è chiamata al miracolo nella gara di ritorno contro una squadra che alla vigilia veniva ritenuta assolutamente alla sua portata.

A Brema i rossoneri non si aspettavano certo una gara semplice e, alla resa dei conti, un pareggio può anche considerarsi un risultato dignitoso. Il guaio è che, come accaduto spesso in questa stagione, il Milan non è riuscito a chiudere la gara, ritrovandosi poi raggiunto tra mille rimpianti.

Ancelotti ha cercato di tappare le falle, viste le assenze di Kakà, Beckham e Pato, reinventando anche una difesa più volte messa in discussione nel corso della stagione. Davanti è tornato a farsi vedere Inzaghi, che ancora una volta ha dimostrato il feeling con la rete (66esima in campo internazionale), mettendo a segno il gol che ha tenuto avanti il Milan per cinquanta minuti abbondanti.

Milan, Inter, Juve, si pensa già al prossimo mercato

E’ inevitabile pensare che le attenzioni dei dirigenti delle grandi squadre non si sono di certo attenuati dopo la chiusura del mercato di gennaio, ma già si occupano di quello di luglio. Tra scadenze di contratti o semplice volontà di rafforzare la propria squadra, i vari Galliani, Branca e Secco si stanno attivando per puntellare sin da ora la formazione della stagione 2009/2010.

Stando alle ultime indiscrezioni, pare che il colpo grosso lo debba portare in porto il Milan. Samuel Eto’o è il nome nuovo su cui i rossoneri hanno messo gli occhi. Si sa che al camerunense non sta molto simpatico Guardiola, e che già durante la scorsa estate stava per lasciare il Barça. Poi arrivò l’incredibile offerta dall’Uzbekistan (40 milioni) che spazzò via tutte le altre. Non se ne fece più nulla, e così, per la gioia dei tifosi blaugrana, Eto’o è rimasto a Barcellona, segnando finora 23 gol in 23 partite di campionato. Ma questa potrebbe essere la sua ultima stagione.

Coppa Uefa: Milan e Samp in campo

L’Europa riapre le porte, in attesa delle grandi sfide di Champions della prossima settimana. Per ora dobbiamo accontentarci della competizione di minor prestigio, bistrattata a destra e a manca, ed ora diventata obiettivo primario per chi ha solo quella da conquistare.

Il riferimento ovviamente è al Milan, deluso dal campionato, fatto fuori dalla Coppa Italia ed in cerca di riscatto in una stagione decisamente negativa. La debacle di tre giorni fa contro i cugini ha messo la parola fine sulle poche speranze di gloria e la frase “lottiamo per lo scudetto” si è trasformata tristemente in “cerchiamo di classificarci tra le prime tre”.

Resta solo la Coppa a Uefa, quel trofeo mai messo in bacheca, che ora farebbe comodo nel palmares della società. Di fronte al Milan ci sarà il Werder Brema, escluso dalla Champions, ma capace di grandi prestazioni contro l’Inter di Mourinho. Per il Milan, invece, i tedeschi rappresentano una sorta di amuleto, visto che i due precedenti incroci in Champions hanno condotto poi alla vittoria finale (Barcellona e Atene).

Ed ora chi fermerà la fuga dell’Inter?

Nove punti di vantaggio sulla Juventus, 11 sul Milan, 14 partite ancora da giocare: la matematica lascia ancora ampi margini a chi si ritrova costretto ad inseguire, ma a questo punto appare improbabile che qualcuno riesca a frapporsi tra l’inter e lo scudetto.

E l’improbabile diventa impossibile se i nerazzurri ripeteranno in futuro la prestazione di ieri sera, dando luogo per larghi tratti ad un gioco decisamente spettacolare. Uno spettacolo al quale ha contribuito anche l’altra metà della Milano calcistica, che però, nonostante l’alto livello tecnico messo in campo, ha dovuto alzare bandiera bianca.

E dire che il Milan ammirato nel primo tempo non ha certo sfigurato, facendo valere il talento delle sue tante stelle, ma l’Inter è squadra concreta e gli affondi di quei due lì davanti sono difficili da contenere. Ed allora ecco il tocco di testa-mano del ritrovato Imperatore ad aprire le porte alla festa nerazzurra quando il cronometro segnava il minuto 29.

Inter – Milan tra amarcord, esordi e assenze

Non ce ne vogliano i tifosi nerazzurri, ma ci piace ripartire da qui, da quel colpo di testa di Ronaldinho che segnava il suo battesimo del gol in maglia rossonera, regalando ai suoi il primo derby della stagione. Era il 28 settembre dello scorso anno, l’Inter perdeva il primato in classifica e Mourinho incassava l’ennesimo scherzetto del Gaucho, che già qualche dispiacere gli aveva creato in Champions League.

Ora la situazione è diversa: l’Inter ha otto punti di vantaggio sui cugini e si appresta ad affrontare il derby con la consapevolezza di chi può permettersi anche un passo falso. Il Milan invece non può concedersi il lusso di sbagliare gara, pena l’esclusione dalla lotta scudetto già da febbraio (e sarebbe grave per una squadra che non ha neanche l’alibi dell’impegno Champions). Che gara sarà?

Partiamo dalle certezze, prima fra tutte l’assenza di Kakà. Il brasiliano ha tentato un recupero-lampo, ma alla fine si è dovuto arrendere all’evidenza dei fatti. Tanto meglio per Ronaldinho, che avrà nuovamente l’occasione di mettersi in mostra, sperando magari di bissare l’exploit dell’andata.

Inter – Milan? No, Mourinho vs Ancelotti

Da quando ha messo piede in Italia, le polemiche hanno avuto una crescita esponenziale. Figuriamoci quindi se poteva mancare l’ennesima frecciatina di Mister Mourinho alla vigilia di una gara delicata come il derby. Ed allora eccolo qui, nel suo perfetto italiano scagliarsi contro Ancelotti, reo di essersi permesso di commentare le sue critiche pubbliche ai giocatori:

Non rispondo a quanto ha detto Ancelotti in una recente intervista. Ognuno come allenatore fa quello che vuole. Io non critico il suo modo di lavorare, lui può dire quello che vuole del mio. Io non perdo tempo a pensare alle sue caratteristiche come tecnico, se lui vuole farlo con me è un problema suo. Rispetto la sua carriera, ma lui è lui e io sono io. Lui forse è meglio di me in qualcosa e io forse sono meglio di lui in altro.

Chi sarà il migliore in assoluto lo sapremo a fine campionato, o forse già da domani sera, quando i due tecnici si accomoderanno a pochi metri di distanza l’uno dall’altro.

Beckham, addio Milan

Tempo scaduto, lo Spice Boy torna a Los Angeles. Dopo il rifiuto dei 5 milioni offerti dai rossoneri per trattenere il calciatore inglese anche dopo il fatidico 9 marzo, il