C’era una volta un giovane di belle speranze, che giocava in una delle squadre più forti del mondo, ricevendo consensi ed applausi ad ogni tocco di palla. E’ la storia di David Beckham, uno dei migliori “crossatori” che abbiano mai calcato un rettangolo verde, beniamino del Manchester United e della nazionale inglese, fino a quando non decise di trasformarsi in una macchina da soldi.
E allora ecco il Real Madrid ed il contratto a tanti zeri e poi ancora il sogno americano ancor più redditizio, mentre il calcio scompariva pian piano dalla sua vita, con il giocatore che si trasformava sempre più in un fenomeno da baraccone.
Ma chi vive di pane e calcio sa che non c’è somma che possa valere il sogno di partecipare ad una kermesse mondiale, magari da protagonista o solo come semplice gregario (chiedere informazioni ad Oddo, ad esempio), nella speranza di salire sul gradino più alto del podio per poter raccontare ai posteri “io c’ero”.