Milan – Bari 1-1: Allegri deluso

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Il pareggio dell’Inter nell’anticipo di venerdì aveva lasciato presagire la chiusura anticipata del campionato, certi come eravamo che il Milan non si sarebbe lasciato sfuggire l’occasione di allungare sui cugini. Del resto, lo sparring partner di giornata era il Bari, ultimo in classifica, distante anni dal Milan capolista (44 punti di distacco!) e forse in pochi immaginavano che alla fine della fiera i rossoneri si ritrovassero a dover rincorrere, per poi mettere in saccoccia la miseria di un punticino.

E dire che i padroni di casa avevano attaccato con costanza nella prima frazione di gioco, sfiorando più volte la rete con il trio delle meraviglie Ibrahimovic-Pato-Robinho. Ma sul finire del primo tempo arrivava la beffa, quando Rudolf portava i suoi in vantaggio.

Serie A 29a giornata: Milan – Bari 1-1

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Anticipo della ventinovesima giornata di serie A.
Stadio Meazza di San Siro, Milano:
Milan-Bari 1-1
Reti: 39′ pt Rudolf (B), 37′ st Cassano (M)

L’occasione ingolosisce soprattutto chi ha fame da vendere. E il Milan, fresco di eliminazione dalla Champions League per mano del Tottenham (o di se stesso?) non ha che aggrapparsi in maniera esclusiva al campionato, la cui vittoria è ormai obiettivo da centrare a ogni costo. Il pari dell’Inter a Brescia – e, per come si era messa, ai nerazzurri è andata fin troppo bene – diventa incentivo ulteriore per tentare una mini fuga in una fase cruciale della stagione. Di fronte a un Bari già per tre quarti condannato alla retrocessione, gli uomini di Allegri puntano a incamerare i tre punti per staccare i cugini di sette punti e rendere meno decisivo il confronto diretto. A Milano cade una pioggia sottile e fastidiosa, che il terreno di gioco non sia in condizioni impeccabili va da sè e la cornice di pubblico, pur non essendo quella delle grandi occasioni, consente di prendere atto di una discreta presenza del tifo locale.

Milan-Bari non è solo sfida testa-coda tra i primi e gli ultimi in classifica ma anche gara che mette di fronte la miglior difesa della serie A e il peggior attacco. Allegri rinuncia a Boateng, non convocato, e lancia in mediana il trio composto da Gattuso, Van Bommel e Merkel. L’attacco è lo stesso di Tottenham con Robinho alle spalle di Ibrahimovic e Pato. Solo panchina per Flamini, Seedorf e Cassano. Mutti replica con un undici giovane che ha in Ghezzal e Rudolf i suoi riferimenti offensivi: dietro di loro, Almiron.

Tottenham – Milan 0-0: fotogallery

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Recuperare una rete può essere impresa facile se ti chiami Milan, ma recuperare una rete in casa del Tottenham può rappresentare un’impresa ardua, un po’ per statistica (i precedenti con le squadre italiane recitano due vittorie per gli inglesi ed un pareggio) e un po’ per difficoltà di infilare la porta avversaria, avendo cura di un farsi infilare in contropiede, come era accaduto negli ultimi minuti della gara di andata.

Un’impresa, appunto. Un’impresa tentata e non riuscita, sebbene nella prima frazione di gioco il Milan abbia tenuto per larghi tratti il pallino del gioco, costringendo i padroni di casa a difendere l’esiguo vantaggio. Non che i vari Pato, Ibrahimovic e Robinho abbiano creato chissà quante occasioni da rete, ma se i rossoneri avessero chiuso in vantaggio la prima parte di gara nessuno avrebbe gridato alla scandalo.

Champions League ottavi ritorno: Tottenham – Milan 0-0

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Gara di ritorno degli ottavi di finale di Champions League.
Stadio White Hart Lane:
Tottenham-Milan 0-0

Risultato della gara di andata: 0-1
Qualificato ai quarti di finale: Tottenham

Altra sera con il fiato sospeso e, per quanto gli anni recenti ci stiano abituando a più di una cocente delusione che solo la vittoria dell’Inter nella passata edizione di Champions League ha smorzato, ennesima divisione in due dell’Italia pallonara. Tra chi ha fatto il tifo per il Milan e chi – chissà quanti di più – si è prodigato a incitare per 90’ il Tottenham. Gli inglesi partivano dal vantaggio della sfida di andata, quando in virtù della rete siglata da Crouch sugli sviluppi di un contropiede, gli Spurs riuscirono a sbancare San Siro; ai rossoneri occorreva solo vincere. Con qualunque punteggio – lo 0-1 avrebbe garantito i supplementari – ma vincere.

Precedenti amari per gli italiani che, nelle sfide contro il Tottenham, annoveravano un bilancio di un pareggio e due sconfitte. Altro spunto di riflessione del pre partita: capire se davvero esista una maledizione di nome Ibrahimovic. Ovvero: tanto lo svedese è stato fino a oggi garanzia di vittoria del tricolore quanto sinonimo di eliminazione nell’Europa che conta. In attesa di cavare con certezza la duplice risposta, una parte della verità la si può già mettere in valigia: i rossoneri non riescono a espugnare un White Hart Lane gremito in ogni ordine di posto e vengono eliminati agli ottavi. Se ciò sia l’equivalente del fatto che il tifo milanista possa già festeggiare con giubilo la conquista dello scudetto, lo si vedrà.

Juventus – Milan 0-1: fotogallery

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Notte fonda in casa Juve, notte stellata in casa Milan, dopo lo 0-1 che ha scritto la parola fine sul big match della ventottesima giornata. Mezza Italia soffiava sulle spalle della Vecchia Signora, nella speranza che quest’ultima riuscisse a fermare la corsa del Milan capolista. E invece alla fine della fiera ci ritroviamo a commentare l’ennesima vittoria rossonera e l’ennesima sconfitta della Juventus (la terza di fila), che avvicina il Milan al tricolore e spinge i bianconeri lontano dalla zona utile per la conquista dell’Europa.

Ci si aspettava il gol di Ibrahimovic, impresa mai riuscita contro la “sua” Juve, e invece a spingere in rete il pallone della vittoria è stato Ringhio Gattuso, uno poco abituato alle esultanze personali, ma che ha scelto il momento migliore per riscoprirsi goleador.

Serie A 28a giornata: Juventus – Milan 0-1

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Anticipo della ventottesima giornata di serie A.
Stadio Olimpico, Torino:
Juventus-Milan 0-1
Rete:
23′ st Gattuso (M)

Quel che sarebbe dovuto essere nelle previsioni di inizio stagione e che, in buona parte, non si è rivelato: Juventus-Milan poteva rappresentare una sfida importante in ottica scudetto e invece, per il fatto che i bianconeri sono venuti meno alle aspettative e sono costretti a una strenua lotta per accaparrarsi un posto nell’Europa League, la sfida ha essenzialmente perso parte del fascino. Non uno scontro diretto tra pretendenti, vero, ma è altrettanto innegabile la constatazione che una gara come quella tra zebre e diavolo non sarà mai match normale.

Troppo passato a fare da memoria storica, troppe tensioni accumulatesi nel corso degli anni, enorme astio tra le due tifoserie. Si è mormorato – forse a torto, anche se la verità dei fatti nessuno l’ha confermata – che fu a causa di un diverbio tra le due tifoserie che la storica Fossa dei Leoni milanista intraprese la fase di declino che portò allo scioglimento. Buttato lì, ma avremmo potuto citare migliaia di altri episodi, solo per lasciare intuire il motivo per il quale una sfida simile avrà sempre un sapore differente. In campo – tra i due club più titolati d’Italia – e fuori dal campo. La graduatoria stagionale, intanto, recita così: solo il Milan può perdere lo scudetto, la Juve ripassi l’anno che verrà.

Leonardo: Juve-Milan? Pensiamo a noi

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Cresce l’attesa per una delle classiche del calcio italiano, Juventus-Milan, con mezza Italia a sperare che la Vecchia Signora ripeta la prestazione dell’andata e fermi la corsa del Milan verso la conquista del tricolore. Mezza Italia sì, ma non Leonardo, che pure dovrebbe essere interessato dal risultato dell’Olimpico di Torino e che invece sembra non preoccuparsi troppo:

Juventus-Milan non determina niente: pensiamo solo a noi. Ci sono tante partite importanti, siamo in corsa su tre fronti e solo la continuità ci porterà da qualche parte. L’attenzione è rivolta soltanto alla nostra partita, dobbiamo riprendere il ritmo e migliorare il gioco: non voglio distrazioni, è fondamentale rimanere concentrati sul Genoa.

Chiellini: battiamo il Milan!

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Sale l’attesa per l’anticipo di lusso del prossimo sabato tra il Milan capolista ed una Juve alla ricerca di se stessa ed in crisi di risultati ormai da troppo tempo. Una sfida che fino a qualche anno fa valeva per il tricolore e che ora ha perso un po’ dell’antico fascino, pur rimanendo una classica del calcio italiano.

I rossoneri cercano conferme dopo il 3-0 rifilato al Napoli, mentre i bianconeri non vogliono inanellare la terza sconfitta di fila, dopo quelle con Lecce e Bologna. Come finirà? Non avendo la sfera di cristallo è difficile lanciarsi in pronostici, ma dobbiamo credere alle parole di Giorgio Chiellini, che promette il massimo impegno nella sfida contro i primi della classe:

Sabato speriamo di fare un favore all’Inter. Moratti si tura il naso e tifa per noi? E’ normale, loro devono sperare in un passo falso dei rossoneri. Sabato scenderà in campo una Juventus che sarà in grado di battere il Milan.

Paolo Cannavaro e la sudditanza psicologica

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A due giorni dal fischio finale della sfida scudetto, non si placano le polemiche sul rigore che ha consentito al Milan di portarsi in vantaggio sul Napoli, aprendo così la strada al tris finale firmato Ibrahimovic-Boateng-Pato. Ad alzare la voce è capitan Cannavaro che torna sull’episodio specifico e rivendica la bontà del gioco dei suoi fino al calcio di rigore:

Ci può stare di perdere contro i rossoneri e comunque non dimentichiamo alcune circostanze. Il rigore non c’era, la scena è stata brutta. Nessuno se n’era accorto, pensate che alcuni giocatori del Milan chiedevano il calcio d’angolo. Poi il fallo di Ibra su di me l’avete visto tutti. Non voglio cadere nel vittimismo oppure cercare alibi, ma l’episodio ha cambiato la partita. Stavamo soffrendo, ma è normale quando affronti la prima della classe. Fino al penalty, però, io non ho visto tutte queste parate di De Sanctis.

Moratti: scudetto? E’ corsa a tre

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Dalla scorpacciata di trofei della scorsa stagione ad un inizio non proprio facile in campionato, per poi recuperare punto su punto fino a portarsi a meno sei dalla testa della classifica. L’Inter comincia a crederci, comincia ad affilare le armi per il finale di stagione e intanto si gode la seconda posizione, in attesa dello scontro diretto con il Milan del prossimo 3 aprile. Sfida scudetto? Massimo Moratti non ne è convinto, ma si dice comunque divertito dalla situazione che si è venuta a creare in testa alla classifica:

Non credo che sarà decisivo, però tutto questo è divertente, comincia a diventare interessante.

Milan – Napoli 3-0: fotogallery

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Il Milan corre verso la conquista del tricolore e lascia il Napoli a distanza di sicurezza, relegato al terzo posto in classifica alle spalle dell’Inter. Questo racconta il posticipo della ventisettesima giornata di campionato, al termine di una gara che prometteva spettacolo ancor prima del fischio d’inizio. Ad avere la meglio sono stati gli uomini di Allegri, che a giudicare dal punteggio hanno letteralmente passeggiato sui partenopei, imponendo la legge del terreno amico.

Ibrahimovic su rigore, Boateng e Pato hanno firmato il tris rossonero, mentre il Napoli si sta ancora chiedendo che partita sarebbe stata se Lavezzi non fosse stato appiedato dal giudice sportivo per lo sputo a Rosi.

Serie A 27a giornata: Milan – Napoli 3-0

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Posticipo della ventisettesima giornata di serie A.
Stadio Meazza di San Siro, Milano:
Milan-Napoli 3-0
Reti:
5′ st rig. Ibrahimovic (M), 32′ st Boateng (M), 35′ st Pato (M)

Partita scudetto, gara da tricolore. Era dai tempi di Maradona e Gullit che Milan-Napoli non rivestiva tanta importanza. La sorpresa di un’annata ancora in bilico – e nella quale nulla pare scontato e niente sembra consolidato – è senza’altro rappresentata dalla marcia impeccabile dei partenopei che sono stati capaci di andare ben oltre ogni più rosea previsione e hanno saputo ritagliarsi uno spazio tra le grandi. Forte quanto il Milan, quanto l’Inter e molto più efficace, la rosa campana, di squadre che erano state costruite per lottare fino alla fine con le prime. Invece: sorte, destino, calcoli, meriti e demeriti. La stagione ha sancito: i verdetti fin qui svelati dalle precedenti ventisei giornate sono tali da rendere il giusto plauso a un Milan in grado di tenere fede agli obiettivi e estendere tale atto di merito agli uomini di Mazzarri.

Con la vittoria dell’Inter a Marassi, i diretti interessati alla sfida di questa sera erano almeno una ventina di milioni di tifosi sparigliati per l’Italia: quelli milanisti, i napoletani e – appunto – gli interisti il cui tifo era spaccato tra chi sperava in un pareggio e chi di augurare punti al Milan proprio non ce la fa. Lo stadio San Siro, va da sè, non ospitava nerazzurri ma in una discreta cornice di pubblico va annoverata la presenza di almeno – e sono dati enunciati per enorme difetto – diecimila napoletani. Provenienti da ogni dove: settentrione, centro, isole e meridione. E, se la storia ha insegnato qualcosa, non pare difficile credere che vi fosse, adagiato sui seggiolini del Meazza, anche qualche partenopeo residente nei più vicini Paesi europei. Quel che avrebbe dovuto insegnare la storia? Beh, che i napoletani sono dappertutto e, in parecchi luoghi, hanno pure saputo riscriverla. La storia.

Milan – Tottenham 0-1: fotogallery

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Bello e schiacciasassi in campionato, brutto e dimesso in Champions League. Il Milan ammirato nella gara di andata degli ottavi della massima competizione europea non è che la brutta copia di quello che guida la classifica della serie A. Gli inglesi del Tottenham giocavano fuori casa, eppure sembrava che fossero loro a dover fare la partita per difendere l’onore della bandiera tra le mura amiche.

Ci eravamo illusi che l’assenza del furetto Bale, che tanti grattacapi aveva creato all’Inter nel girone eliminatorio, e la squalifica di Jenas potessero agevolare il Milan nella passeggiata serale. Ma gi Spurs sono scesi a Milano con la ferma intenzione di far punti ed alla fine della fiera portano a casa una vittoria che vale mezza qualificazione ai quarti.

Champions League ottavi andata: Milan – Tottenham 0-1

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Andata degli ottavi di finale di Champions League.
Stadio San Siro di Meazza, Milano:
Milan-Tottenham 0-1
Rete:
35′ st Crouch (T)

Prima sfida in casa, sorte che è toccata a ciascuna delle italiane presenti in Champions League per il fatto che nessuna delle tre portabandiera è riuscita a quelificarsi come prima del girone. L’esordio nel corso degli ottavi è del Milan, la squadra che sta conservando una continuità maggiore nel campionato italiano e che pare indiziata a emulare quanto fatto nella passata stagione dai cugini dell’Inter: vincere tutto. In uno stadio San Siro gremito come nele migliori occasioni, i rossoneri affrotano un Tottenham per nulla timoroso, tutt’altro: primi nel girone di qualificazione (hanno tenuto dietro i campioni d’Europa, i nerazzurri) gli Spurs vengono al Meazza per giocare a viso aperto. Allegri deve rinunciare a priori – perché già schierati in coppa da altri club – a Van Bommel e Cassano.

In mediana ci finisce Thiago Silva, mentre al centro della difesa Yepes fa compagnia a Nesta. Abate più di Oddo, la sorpresa semmai è data dall’assenza di Pato, che il tecnico locale ha tenuto in panchina per scelta tecnica. Robinho accanto a Ibrahimovic, alle loro spalle l’azione di Seedorf. Nel Tottenham è clamorosa e pesante l’assenza del baby fenomeno Bale che si aggiunge a quella dello squalificato Jenas. Redknapp, inoltre, opta per Pienaar preferito a Kranjcar sulla sinistra. Coreografia della curva sud con cartoncini colorati e la scritta a caratteri cubitali “Forza Milan, la Sud è con te”.