Apertura ufficiale calciomercato, la situazione al 1 luglio

Con la data del primo luglio si apre ufficialmente il calciomercato. Nonostante acquisti e vendite sono già partiti da prima della fine del campionato, solo da oggi i contratti potranno essere depositati in Lega. Andiamo a capire chi parte avvantaggiato, chi cioè in questo mese post-campionato si è mosso meglio in Italia.

Il titolo di squadra che ha investito meglio finora se lo contendono le due pretendenti al prossimo scudetto, Inter e Juventus. I nerazzurri si sono aggiudicati già da un mese i due pezzi pregiati del Genoa, Milito e Thiago Motta, mentre i bianconeri hanno fatto tornare uno della vecchia guardia, Fabio Cannavaro, e hanno ingaggiato uno che potrebbe risolvergli un bel po’ di problemi in fase offensiva, il brasiliano Diego. In più la Juve si è anche aggiudicata il giovane Paolucci, il quale però difficilmente rimarrà a Torino.

Il calciomercato delle altre, Napoli e Fiorentina scatenate

Mancano 4 giornate alla fine del campionato, e si cominciano a muovere sul mercato anche le medio-piccole. Lasciato scemare il clamore dovuto ai grandi nomi sparati (e tutti da verificare) dei grandi club, ora anche le altre cominciano a guardarsi attorno.

Una società che sembra molto attiva sul mercato è il Napoli. De Laurentis ha in testa di riportare la sua squadra ad alti livelli, e smentito lo scherzo di Messi, torna con i piedi per terra e prepara qualche colpo per la prossima stagione. Data per certa la partenza del Pampa Sosa, si guarda in casa Juve per infoltire l’attacco. Reja vorrebbe il rinnovo del prestito, o il riscatto, per Zalayeta, ma nel mirino c’è anche Palladino, che a Napoli ci andrebbe anche a piedi. Su di lui ci potrebbe essere la concorrenza della Roma, ma siccome ai giallorossi la Juve ha chiesto come contropartita Aquilani, i partenopei dovrebbero essere in vantaggio. A Napoli ci andrebbe volentieri anche Mauro Esposito, poco utilizzato a Roma, ma l’acquisto di uno escluderebbe l’arrivo dell’altro. Per la difesa si punta verso Vargas, ma il suo costo potrebbe essere difficilmente sostenibile dai partenopei.