Calcio in TV, Champions 2013 a Sky. Mediaset strappa un solo match

 Mancano pochissimi giorni alla finale di Champions League tra Chelsea e Bayern Monaco, ma i telespettatori sono già proiettati alla prossima stagione, con un cambio rispetto a quest’anno nella spartizione dei diritti televisivi per trasmettere le competizioni europee. Sky ha acquistato in esclusiva i diritti pay per la Champions dalla stagione 2012/2013 fino al 2014/2015 con 128 partite in totale che verranno trasmesse sulle 145 giocate. A differenza di quanto avviene ora, nessun’altra pay tv potrà trasmettere le partite.

Il Milan contro Mediaset, niente interviste prima del derby

Di notizie strane ne abbiamo sentite e riportate a decine, ma questa rasenta davvero il paradossale, considerando i ruoli dei diversi protagonisti. Nella settimana che precede uno dei derby milanesi più infuocati degli ultimi anni capita che una tv commerciale riveli la decisione di una delle due società di non concedere interviste alle sue emittenti. Non ci sarebbe nulla di anormale nella vicenda, se non fosse che la tv commerciale è Mediaset, di proprietà di Silvio Berlusconi, mentre la società di calcio è il Milan, di proprietà di… Silvio Berlusconi. Il motivo?

Tutta “colpa” di Paparesta, ex arbitro ed ora moviolista proprio per le reti Mediaset, che la scorsa domenica si è permesso di mettere in dubbio il rigore concesso ai rossoneri e trasformato da Ibrahimovic. Il tutto alla presenza di Allegri, che invece era di parere opposto e che ha fatto sentire la propria voce nel corso della discussione.

Matarrese: non svendiamo i diritti, però….

Agosto di fuoco questo per il presidente della Lega Calcio Antonio Matarrese. Qualche giorno fa la figuraccia nell’asta per la vendita dei diritti per trasmettere le immagini della Serie A, che rimase incredibilmente deserta. Oggi il Presidente rilancia, aumentando la posta in palio: esclusiva fino a mezzanotte.

L’anno scorso c’era l’esclusiva fino alle 22:30, acquistata dalla Mediaset che trasmetteva Controcampo Ultimo Minuto alle 18:00 e il posticipo appena prima della Rai, bloccando così la storica trasmissione Novantesimo Minuto e dando una bella stoccata alla Domenica Sportiva.

Ancora problemi finanziari per la Roma

Tempi duri per la Roma. I guai finanziari sembrano non finire mai. Dopo lo scandalo del 2003 delle fidejussioni false, che portò la società capitolina al rischio fallimento, la famiglia Sensi riuscì, con uno sforzo molto personale, a salvare il salvabile, privandosi di beni di famiglia per coprire i debiti.

Due anni dopo i debiti passarono da 72,8 a solo 1,6 milioni di euro, ma con un monte ingaggi da pagare di 25,4 milioni di euro, era a rischio la licenza Uefa.
Con le cessioni dell’hotel Cicerone, della tenuta di Leprignana, del palazzo WFP e del Corriere Adriatico, oltre che quella del calciatore Antonio Cassano, la società giallorossa sembrava aver risolto i problemi economici.

A distanza di due anni la società sembrava in salute, dato che riusciva finalmente a fare utili grazie alle entrate di Mediaset, Sky e della Champions, ma la sfortuna sembra non voler abbandonare i Sensi.
Le cessioni degli scorsi anni hanno portato la holding di famiglia ad indebitarsi per 343 milioni di euro, che diventano 370 nel complesso, compresi interessi e affini. La Italpretroli (di cui Franco Sensi è l’azionista di maggioranza) è in forte perdita, e la Unicredit gli ha dato 3 mesi per presentare un nuovo dettagliato piano di risanamento.