Milan, Allegri a rischio se non vince le prossime due partite

Una sconfitta all’esordio in campionato ed una vittoria arrivata quasi per caso contro il Bologna non hanno fatto altro che peggiorare una situazione già critica sulla panchina rossonera. Massimiliano Allegri era già il grande accusato del gran numero di infortuni dello scorso anno e di aver fatto scappare i senatori in questa stagione. Ma se nemmeno con i giovani le cose dovessero andar bene, c’è il rischio che venga sostituito.

Italia-Spagna tra scommesse e Tassottazi!

Ci danno per sconfitti ancor prma di scendere in campo. Pazienza, non è la prima volta che ci capita e non sarà neppure l’ultima, tanto che a leggere i quotidiani spagnoli, non ci offendiamo nemmeno tanto.

E’ normale esaltare una compagine che ha già dato molte soddisfazioni ai propri tifosi, infilando nella prima parte del torneo tre vittorie su tre ed esibendo a lunghi tratti un gioco spettacolare. Ed i quotidiani spagnoli non fanno altro che riflettere l’opinione comune, secondo la quale nella gara di domani sera non ci sarà storia.

Esaltazione, dunque, soprattutto sulla prima pagina di AS che carica l’ambiente, titolando a caratteri cubitali Claro che podemos! (Certo che possiamo!). Ma non manca un pizzico di polemica, sebbene mascherata di ironia, specie su Marca, che invita i propri lettori a scommettere su un Tassottazo, ricordando la gomitata rifilata da Mauro Tassotti a Luis Enrique, che procurò allo spagnolo la frattura del setto nasale e all’azzurro otto giornate di squalifica (praticamente la conclusione della carriera in nazionale).

Italia-Francia: i commenti della stampa estera

Potevamo ritrovarci a discutere di questioni culinarie e dietetiche, visto che il biscotto tanto temuto da italiani e francesi ha occupato le pagine dei giornali di mezza Europa per almeno tre-quattro giorni di fila.

Invece eccoci qui, liberati dall’incubo della glicemia, ad osannare i nostri ragazzi e a ringraziare quel gran signore di Van Basten, che ha scongiurato un’uscita prematura di entrambe le finaliste dell’ultimo mondiale.

Entusiasmanti i commenti sulla stampa italiana, dopo i fiumi di chiacchiere sull’onestà e la correttezza dell’Olanda, ed anche i tabloid stranieri non hanno potuto far altro che esaltare l’impresa azzurra, non trovando, per una volta, spunti di critica.

Il Milan di Sacchi? In panchina!

C’era una volta il calcio del libero e dei terzini, dei marcatori e del contropiede, del campione indiscusso per cui si muoveva tutta la squadra e degli allenamenti, che puntavano a migliorare la tecnica individuale.

Poi arrivò Arrigo Sacchi e fu la luce e nulla di quel calcio restò, se non nelle pagine di sbiaditi annuari. Il calcio totale, quello tanto caro all’Olanda di Crujff, quello che non prevede dei ruoli specifici e definiti, ma si gioca a tutto campo, con i campioni che non hanno privilegi solo per il nome che portano, ma che si sacrificano e lottano per aiutare i compagni.

Pressing e ripartenze, gioco a zona e schemi precisi da provare e riprovare, da mandare a memoria, perché bisogna imporre il proprio gioco e non limitarsi ad accettare quello degli avversari. Movimento senza palla e gioco spettacolo, perché è questo che la gente vuole, oltre a veder vincere la propria squadra. E quel Milan vinceva, eccome se vinceva! E non si fermava mai, nemmeno quando il risultato era ormai acquisito da tempo.