Moratti: Calciopoli è stata una truffa

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Stavolta non c’è alcuna provocazione della Juventus, né richieste di scudetti tolti da un tribunale forse troppo frettoloso. Eppure Massimo Moratti torna ancora sulla vicenda-Calciopoli, dimenticando forse per un attimo che anche la sua Inter è finita nell’occhio del ciclone, dopo le intercettazioni portate in aula dalla difesa di Luciano Moggi. Il patron dei nerazzurri approfitta di un intervento ad un seminario di giornalisti sportivi in quel di Coverciano per ribadire la propria posizione riguardo ad uno dei periodi più bui del calcio nostrano:

Il fatto che l’Inter abbia vinto dopo Calciopoli dimostra quanto questa sia stata una vera truffa per il calcio italiano, una prova in più di quanto stava accadendo. Era frustrante quando dicevano che spendevo e non vincevo. Calciopoli è stata una cosa veramente volgare oltre ad una fregatura economica.

Inter, è il giorno di Leonardo

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Fa quasi impressione vederlo sedere alla destra di Moratti, ancor più vederlo stringere tra le mani la casacca nerazzurra, lui che per anni ed anni è stato una bandiera del Milan, prima da calciatore e poi allenatore. E invece ‘incubo dei tifosi del Diavolo si improvvisamente materializzato, diventando realtà questo pomeriggio, quando Leonardo è stato ufficialmente presentato come tecnico dell’Inter.

I pensieri dei supporters rossoneri al momento sono protesi verso altre situazioni, con il Milan primo in classifica e pronto a rituffarsi sul campionato con un Cassano in più. Ma siamo certi che oggi più di un tifoso è stato colto da un coccolone improvviso allorché Leonardo si presentava al suo nuovo tifo.

Ufficiale: Benitez addio all’Inter

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Tanto tuonò che piovve e in fondo ce lo aspettavamo da tempo. Rafa Benitez non è più l’allenatore dell’Inter dalle ore 13 di oggi, da quando cioè sul sito della società nerazzurra è apparso uno scarno comunicato:

Consensualmente e con reciproca soddisfazione è stato raggiunto un accordo per la risoluzione anticipata del rapporto di lavoro. F.C. Internazionale ringrazia Rafael Benitez per il lavoro svolto alla guida della squadra, che ha portato ai successi della Supercoppa italiana e del Mondiale per club Fifa.

Di rito anche il ringraziamento dell’allenatore:

Rafa Benitez ringrazia la società per l’importante esperienza professionale e per le vittorie vissute insieme.

Inter – Benitez, divorzio complicato

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Squadra vincente non si cambia, recita il detto, ma a quanto pare in casa Inter non funziona in questo modo. Per anni ed anni la squadra nerazzurra è rimasta davanti alla tv ad invidiare i successi altrui, mentre la propria bacheca accumulava polvere e le foto appese alle pareti restavano tristemente in bianco e nero. Poi dalle parti di Appiano Gentile sono passati fior di allenatori capaci di rinverdire gli antichi fasti, ma alla fine se ne sono andati così come erano arrivati.

E’ successo con Roberto Mancini, fatto fuori dopo la conquista di due scudetti, poi a Josè Mourinho, che in due anni di Inter ha vinto praticamente tutto, ed ora sta accadendo a Rafa Benitez, che ha comunque il merito di aver portato i nerazzurri sul tetto del mondo. Situazioni diverse, certo, ma che dimostrano come a Milano la situazione non sia per nulla tranquilla, a dispetto della pacatezza del patron Moratti. Pacatezza che in queste ore viene messa a dura prova, considerando che il tecnico spagnolo non vuole saperne di abbandonare la barca, almeno non senza una buonuscita da nababbo, che compensi almeno in parte le pene subite in questi mesi.

Inter mai serena, Benitez e Stankovic rovinano la festa

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Lo dice anche l’inno “Pazza Inter”. E’ proprio questo il motivo per cui i tifosi la amano, ma essendo pazza, è una squadra da cui ti puoi aspettare di tutto, anche che nel giorno più felice della sua storia ne combini un’altra delle sue. A rovinare la festa è quasi subito Rafa Benitez, e dopo qualche ora anche Dejan Stankovic.

Come già anticipato ieri, nelle interviste a caldo il tecnico spagnolo non le ha mandate a dire, ed ha approfittato della ribalta mondiale per lanciare un messaggio forte e chiaro a Moratti: o mi compri giocatori o me ne vado. La notizia non è tanto che Benitez chieda rinforzi, lo fanno tutti, ma che lo faccia in un momento così delicato, segno che finora ogni volta che, in privato e lontano dalle telecamere, ha provato a parlarne con Moratti, il presidente deve avere sempre evaso il discorso, e per questo quella vecchia volpe di Benitez ha approfittato del momento propizio per farsi avanti.

Moratti: Cassano all’Inter? E’ fantacalcio

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Dove giocherà Antonio Cassano dal prossimo gennaio? Di sicuro non nella Sampdoria, considerando che non è riuscito a ricucire il rapporto con il presidente Garrone, dopo gli insulti di qualche tempo fa. Nella mattinata di oggi si è profilata la possibilità Genoa, stando alle parole del fantasista, che non vorrebbe allontanarsi dalla città della Lanterna per “assistere” la moglie negli ultimi mesi di gravidanza.

Nella stessa intervista, però, Fantantonio ha lasciato intendere che potrebbe anche optare per la scelta di una città non troppo lontana dal capoluogo ligure, quale Milano, Torino, Parma o Firenze. E qui si torna alla domanda iniziale: dove giocherà Cassano dal prossimo gennaio? Molti indizi porterebbero nella direzione di Milano, sponda Inter, anche se Moratti frena i possibili entusiasmi dei tifosi nerazzurri:

Cassano è senza dubbio un grande giocatore: leggo sui giornali che abbiamo fatto grandi passi per avvicinarci a lui, ma io non credo proprio. La notizia di Cassano all’Inter è solo fantacalcio.

Inter-Cassano: è già fatta?

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Secondo quanto riporta Tuttosport di questa mattina, pare che ci sia già un accordo tra Inter e Antonio Cassano per far trasferire l’attaccante barese a Milano a gennaio. Perse ormai tutte le speranze di rivederlo in maglia blucerchiata, Fantantonio tornerebbe al suo primo amore, quell’Inter per cui ha dichiarato di tifare sin da quand’era bambino.

Un’occasione unica per entrambe le parti, perché Cassano ritroverebbe immediatamente un posto da titolare, e di conseguenza la nazionale, con l’opportunità di vincere qualche trofeo, ma lo è soprattutto per Moratti che si assicurerebbe un campionissimo a parametro zero, permettendo a Benitez di schierare Eto’o nel suo ruolo preferito, quello di punta centrale, dandogli la miglior spalla possibile sul mercato.

Moratti: sceglierei di nuovo Benitez

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C’è chi parla di fiducia illimitata e chi invece vede nella gara di mercoledì contro il Twente il crocevia dell’esperienza di Benitez sulla panca dell’Inter. Non sappiamo quale sarà il futuro del tecnico spagnolo di qui alla fine della stagione, ma quel che è certo è che Moratti non è affatto pentito della scelta fatta la scorsa estate, quando strappò mister Rafa dal Liverpool per portarlo a Milano:

Se sceglierei di nuovo Benitez? Le cose si fanno nel momento in cui si pensa sia giusto farle. Lui è una persona seria, ha le spalle forti, ci credo, avanti così.

Inter: Samuel stagione a rischio, Moratti “molto preoccupato”

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Il gioco dell’Inter è a sprazzi, e se si trattasse di una squadra normale, non dei campioni d’Europa, non ci sarebbe nulla di cui preoccuparsi. Ciò che invece toglie il sonno a molti tifosi interisti, primo fra tutti Massimo Moratti, sono gli infortuni.

Al Corriere dello Sport il patron nerazzurro si dice “preoccupato” per le continue defezioni nerazzurre (e cosa dovrebbe dire se fosse il presidente della Juve?), ma ne ha tutte le ragioni, visto che l’infortunio a Samuel sembra molto serio. A primo impatto sembrava una distorsione al ginocchio, dalla quale si recupera in poche settimane, ed invece gli accertamenti parlano di un sospetto interessamento del legamento crociato posteriore e rottura del menisco. Tradotto significa che Samuel potrebbe perdere tutta la stagione.

Inter, Juve, e quei due scudetti mancanti

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Ormai è scontro aperto:

La Juventus ha la sua politica, quando entreremo nel loro ordine di idee allora chiederemo anche noi i due scudetti che ci mancano nel passato.

Queste le parole del presidente Moratti ai giornalisti che lo stuzzicavano sulla richiesta di Andrea Agnelli di riavere indietro i due scudetti, quello revocato del 2005 e soprattutto quello assegnato all’Inter nel 2006. I trofei richiesti dal patron nerazzurro invece sono quello del 1998 (il famoso fallo di Juliano su Ronaldo) e quello del 2002, quello dell’altrettanto famigerato 5 maggio, non tanto per quella gara che l’Inter perse meritatamente, ma perché nelle partite precedenti la sua squadra aveva subìto, a suo dire, dei torti arbitrali che le fecero perdere i 10 punti di vantaggio che aveva accumulato sulla Juve.