Mourinho fa fuori Balotelli e Quaresma

Tuoni e fulmini su Milano, altro che neve! Mister Mourinho era stato chiaro sin dal suo arrivo ad Appiano Gentile: “con me o contro di me”, autoeleggendosi comandante assoluto della truppa nerazzurra, nella quale avrebbe trovato posto solo chi si mostrava osservante delle sue regole. Sul campo e fuori.

Parole che molti allenatori amano ripetere, anche se di fronte a grandi campioni è difficile poi mantenere le promesse e lasciar fuori chi potrebbe tornare utile alla causa. Ma Mourinho non è come gli altri (ce lo ripete da mesi) e non ha mancato di imporre la propria concezione del calcio a chi lo circonda.

Il primo a farne le spese è stato Adriano, punito per una nottata in discoteca, mentre i suoi compagni si lasciavano abbracciare da Morfeo, e per un ritardo negli allenamenti del martedì. Ma a quanto pare la furia del tecnico di Setubal non si è esaurita e stavolta a pagare il prezzo sono Balotelli e Quaresma.

Balotelli risponde ai genitori naturali

E’ uno degli attaccanti più promettenti del nostro calcio, già punto fermo dell’Under 21 di Casiraghi e con un futuro quasi sicuro con la maglia della nazionale maggiore. Mario Balotelli è esploso lo scorso anno nell’Inter di Mancini e da allora ha avuto diverse occasioni per mettersi in luce e per dimostrare di essere un vero campione, nonostante i 18 anni di età.

Nei giorni scorsi il suo nome è finito sulle pagine di tutti i giornali per via delle dichiarazioni rilasciate dai suoi genitori naturali, arrivati Italia 20 anni fa e così poveri da non potersi permettere il lusso di mantenere Supermario. Affermazioni strappalacrime da parte dei signori Thomas e Rose Barwuah, che però l’attaccante dell’Inter si è sentito in dovere di smentire:

Si è scritto di due persone costrette, perché povere e senza lavoro, a ‘dare in adozione’ il figlio. Falso, perché non sono mai stato dato in adozione (ora sì che aspetto di essere adottato da quelli che considero i miei VERI genitori) e soprattutto nessuno li ha mai costretti ad abbandonarmi in ospedale quando ero neonato e a sparire negli anni successivi all’affido.

Grandi azzurrini, tanta fatica ma alla fine Israele è K.O.

Alla fine ce l’hanno fatta. Dopo mille polemiche dovute allo 0-0 nella gara d’andata ad Ancona, gli azzurrini di Pierluigi Casiraghi riescono a qualificarsi per gli Europei di Svezia grazie ad un grande Mario Balotelli, autore della doppietta decisiva.

Finisce 1-3 a Tel Aviv, in una gara in cui gli italiani non avrrebbero dovuto trovare difficoltà, ma in cui le mille difficoltà della partita d’andata avevano annebbiato le menti degli azzurri, che sono entrati così con molti dubbi in campo.

Fantacalcio: attenzione al turn over

I turni infrasettimanali si sa, sono particolari, e soprattutto pieni di insidie. Non sempre vince il più forte, molto spesso vince chi cambia di più, e lo fa bene. Per questo sotto esame sono quelle squadre dalla panchina corta o che non sono abituate a giocare più partite in una settimana, mentre avvantaggiate saranno quelle che fanno il turn over con più agilità.

In questo il maestro è Ranieri, quindi per chi possiede calciatori juventini il consiglio è di metterli in campo senza pensarci due volte. Ovviamente questo discorso se lo può permettere anche l’Inter e la Fiorentina, un pò meno il Milan, intento a schierare calciatori con la testa sulle spalle e non fra le nuvole. Altamente sconsigliati calciatori di Siena, Catania, Reggina e Cagliari, alla loro terza partita nell’arco di una settimana.

Serie A 2008/2009: Inter

La squadra che di solito è la più spendacciona d’Italia quest’anno è stata quella che è andata più al risparmio. Certo, quasi 20 milioni per due giocatori non è poco, ma rispetto agli altri anni è già un passo avanti.

L’idea di base di Branca e Oriali è stata che la squadra che vince non si cambia, e dopo aver vinto due scudetti sul campo sarebbe stato da pazzi rivoluzionare la rosa come succedeva negli altri anni, e così si è pensato solo a ritoccare qualche reparto. Non riusciamo a credere che il calciomercato nerazzurro sia già chiuso così, ci aspettiamo almeno un colpo in difesa, ma per adesso quello che possiamo registrare è il doppio ingaggio a centrocampo di Mancini e Muntari e il ritorno all’ovile di Adriano.

11 punte per me, posson bastare

E’ tempo di fare una Roma con i fiocchi, che possa puntare seriamente a scudetto e Champions League. Ma senza punte, si sa, non si va da nessuna parte. Vucinic da solo non può far miracoli, Totti ormai passa più tempo in infermieria che sul campo, e i 32 anni cominciano a farsi sentire. Esposito non è affidabile, Giuly non è una prima punta, e anzi Spalletti lo fa giocare quasi da centrocampista, Mancini a giorni cambierà maglia. Pare insomma che la Roma abbia urgente bisogno di una punta. Una vera, stavolta.

Una di quelle alla Batistuta, che ormai mancano nella capitale da troppo tempo. Si sperava nel talento di Okaka, destinato ad essere come Balotelli, ma che quest’anno in serie B ha dimostrato di avere ancora molta strada da fare. E così Spalletti si è stancato di aspettare e ha presentato al direttore sportivo Pradè la sua lista di attaccanti, 11 per la precisione, sperando che almeno uno di essi il prossimo anno vesta la maglia giallorossa.

Da Podolski a Camoranesi: gli oriundi ad Euro 2008

Una volta si chiamavano oriundi, venivano per lo più dal sudamerica ed una volta giunti in Europa, la federazione del Paese ospitante provvedeva a naturalizzarli per farli giocare in nazionale.

L’italia ha una lunga lista di calciatori nativi di altri paesi ed arrivati in maglia azzurra per via delle origini italiane, basti pensare a Schiaffino, Orsi, Altafini e Sivori. Ma non è un’abitudine solo italiana, anzi, mentre noi ci siamo fermati alle foto in bianco e nero, interrompendo ad un certo punto l’importazione di “fenomeni”, da altre parti è diventata una vera moda ed ancora oggi alcune nazionali traboccano di naturalizzati.

E così, scorrendo le formazioni in campo nel corso degli Europei, capita di leggere nomi che hanno ben poco a che fare con il paese di appartenenza e che richiamano palesemente origini lontane.

L’Inter agisce sottotraccia e porta a casa due acquisti in silenzio

All’apertura (ufficiale) del calciomercato mancano ancor una ventina di giorni. Tutte le squadre di serie A, o quasi, si sono già date da fare sul mercato per accaparrarsi i migliori giocatori ai migliori prezzi. E l’Inter? Moratti non fa come la brava massaia che va presto al mercato per trovare la verdura migliore al prezzo migliore, ma aspetta che i prezzi salgano per poter acquistare il calciatore al costo più alto possibile (solo lui è capace di questo).

E così, finora, l’unico colpo di mercato messo a segno è stato l’ingaggio di Mourinho. Ma le cose stanno cambiando, e anzi, potrebbero subire brusche variazioni nelle prossime ore. Il tecnico portoghese ha presentato la lista della spesa, e quella delle uscite, e qui c’è veramente da star male, guardando con che facilità girano i milioni.

Coppa Italia: cronaca di un trionfo!

E fanno nove! Con quella portata a casa ieri sera davanti ad un Olimpico vestito a festa, la Roma raggiunge la Juventus in vetta alla classifica per Coppe Italia conquistate. Il trofeo non prenderà la strada per Milano ed il prossimo anno i giallorossi potranno ancora fregiarsi della coccarda tricolore cucita sul petto.

Ci si aspettava una serata di bel calcio, una festa dello sport, in campo e sugli spalti. Lo è stata per gran parte, se si esclude il solito gruppetto di imbecilli, che prima della gara ha preso a lanciare bottiglie e petardi contro i tifosi nerazzurri in fila davanti ai cancelli.

Per il resto tutto come previsto: correttezza sugli spalti garantita da duemila uomini delle forze dell’ordine che hanno fatto parlare da più parti di Olimpico blindato. Per la festa finale anche il Presidente della Repubblica ha voluto essere presente, regalandosi l’onore finale di consegnare la Coppa nelle mani dei vincitori.

Scudetto Inter: promossi e bocciati!

Uno scudetto sudato, il secondo consecutivo conquistato sul campo, il terzo dell’era Mancini, considerando quello strappato dalla maglia della Juventus nell’estate di Calciopoli. L’inter si sta riabituando a vincere, dopo anni e anni di sofferenza resa ancora più dolorosa dall’equazione soldi spesi=zero risultati.

Ma non è stato così semplice arrivare in fondo al campionato da prima della classe, con quegli undici punti di vantaggio bruciati in poche settimane ed il fiato della Roma sul collo fino al minuto 61 dell’ultima giornata. Alla fine l’entrata dello spilungone venuto dal freddo nord ha dato senso a tanta sofferenza e sotto la pioggia battente del Tardini ha regalato la gioia più grande nell’anno del centenario.

Questo scudetto porta la sua firma impressa a fuoco, perché alla fine tutti ricorderanno la doppietta di Ibrahimovic, dimenticando le polemiche per la sua fuga in Svezia a curare il ginocchio malandato, proprio nel momento in cui l’Inter aveva bisogno di un trascinatore. E’ tornato al momento giusto, meritandosi un 9 in pagella.

Fantacalcio: Inter-Siena le squadre migliori, ex aequo per le punte

Com’era prevedibile Inter-Siena ha lasciato il segno anche sul Fantacalcio, nel bene e nel male. 4 calciatori su 11 faranno parte della nostra Fantaformazione, e uno sarà sicuramente nella flop 11: Materazzi, arrivato ad un punteggio record per un difensore, di 0,5 punti.

La prima presenza della partita è in porta. Alex Manninger ha superato, nonostante i due gol subiti, i suoi colleghi che non sono stati battuti. Il rigore parato ha dato, oltre al +3 di bonus, anche l’opportunità al portiere austriaco di riscattare le due reti e di recuperare nel punteggio.