Roma, che occasione persa!

Luci a San Siro, cantava Vecchioni e chissà cosa avrà pensato ieri il cantautore di “Samarcanda”, vedendo la sua Inter soffrire al cospetto di una Roma in giornata di grazia e capace di illuminare lo stadio milanese.

In passato le due squadre hanno dato spesso vita a gare spettacolari e ricche di gol, ma alzi la mano chi si aspettava una partita come quella di ieri. Totti prova e si arrende, Ibrahimovic si accomoda in panca per un risentimento muscolare: addio spettacolo! E invece no, perché ad illuminare una Milano congelata arriva la grande prestazione degli uomini di Spalletti, che sin dal primo affondo fanno capire di voler vendicare la gara di andata (0-4 per i nerazzurri).

Baptista e Brighi lanciano messaggi di avvertimento all’indirizzo di Julio Cesar, prima che De Rossi si alzi in volo a sovrastare capitan Zanetti, mettendo la firma sullo 0-1. E’ il minuto numero 22 e l’Italia anti-interista comincia sognare, mentre quella di fede giallorossa esulta per il quarto posto raggiunto. A rendere i sogni un po’ più reali, arriva poi il raddoppio di Riise, al primo gol in Italia e proprio nella Scala del calcio. La Roma non si accontenta, l’Inter soffre e deve ringraziare il buon Burdisso se il passivo è solo di due reti alla fine del primo tempo.

Fantacalcio: domina il Catania, si rivede Balotelli

Finalmente in serie A sono tornate le segnature (soprattutto degli attaccanti), e quindi anche nei vari tornei del Fantacalcio. Ci sono stati due 0-0, ma di squadre non molto in voga tra i Fantacalcisti, Genoa a parte, ma finalmente son tornati a segnare anche alcuni big.

Fa piacere vedere che il miglior calciatore di giornata sarà il giovane Balotelli, il quale, in una delle rare occasioni che Mourinho gli ha concesso, si è fatto apprezzare con le due reti che hanno salvato l’Inter dalla sconfitta. Le sue quotazioni possono finalmente risalire, dopo il crollo incredibile che c’è stato dall’inizio dell’anno quando, partito con una quotazione da titolare, è andato via via calando fino a scendere sotto i 10 Fantamilioni.

Fantacalcio: super Julio Cesar, delusione Trezeguet

Come prospettato nelle nostre previsioni, sono stati molto bassi i punteggi di questa giornata di Fantacampionato. Pensate che il punteggio più alto ottenuto al Fantacalcio della Gazzetta dello Sport è di 91 punti. A primo impatto sembrano tantissimi, ma se pensiamo che sulle centinaia di migliaia di squadre iscritte al torneo di solito i punteggi massimi superano di molto i 100 punti, si può capire quanto sia stata una giornata di vacche magre.

Anche come punteggi, ammesso che qualcuno abbia tutti i calciatori migliori in campo, non è che si potesse sperare in voti alti. Sono stati molti i 10 oggi, frutto dei bonus, ma nessuno ha superato questa soglia, il che significa che anche singolarmente si sono ottenuti voti non molto alti.

Fantacalcio: i difensori segnano più degli attaccanti, vince il modificatore di difesa

Si prospettano punteggi molto bassi in questa giornata di Fantacalcio. Fino ad un quarto d’ora dalla fine delle partite, nessuno dei primi 40 cannonieri della classifica di A aveva ancora messo a segno una rete. Complici anche le poche reti di giornata, solo 17, o gli impegni di coppa (che peraltro hanno portato bene visto che solo l’Udinese non ha vinto), ma fatto sta che soltanto gli attaccanti della Fiorentina risultano tra i calciatori più utilizzati nei vari Fantacampionati ad essere andati in rete in questa giornata.

Nessuna doppietta e molti nomi nuovi, con la sorpresa Trezeguet, che rientra dopo una lunga assenza e va a segno, e che potrebbe rientrare subito nella top 11 perché l’infortunio prolungato aveva fatto precipitare la sua quotazione dai 34 milioni di inizio stagione ai solo 3 di due giorni fa.

Ronaldinho e Balotelli: a volte ritornano

Cos’hanno in comune Ronaldinho e Balotelli? Poco, quasi niente, forse solo il fatto di giocare nella stessa città, seppur con maglie diverse. Per il resto, ci sono ben pochi elementi per azzardare un paragone: l’uno ha vinto tutto quello che c’era da vincere, dimostrando ad ogni latitudine il proprio talento, mentre l’altro è rimasto prigioniero dei complimenti ricevuti dopo le prime prove convincenti, neanche avesse raggiunto i livelli del suo illustre collega.

Entrambi si sono ritrovati ai margine della squadra nell’ultimo periodo, ma mentre il campione consacrato ha fatto buon viso a cattiva sorte, accettando la panchina, il ragazzino ha puntato i piedi, arrivando allo scontro diretto con un certo Mourinho, che in quanto a fermezza non ha nulla da invidiare a nessuno.

Oggi i due dovrebbero avere la possibilità di riscattarsi dall’ultimo periodo infelice, dimostrando sul campo di poter essere ancora utili alla causa delle rispettive squadre.

E’ il momento di Balotelli

Chi la dura la vince, recitava un vecchio adagio, e nel braccio di ferro con il giovane ribelle l’ha vinta lui, mister Mourinho (toh, che novità!). Del resto il duro di Setubal aveva piantato i paletti sin dal primo giorno di ritiro, invitando la truppa a seguire i propri ordini senza protestare, a prescindere dal nome stampato sul retro della casacca, pena l’esclusione dalla squadra.

Una lezione che Mario Balotelli ha dovuto imparare sulla propria pelle, convincendosi finalmente a sotterrare l’ascia di guerra, pur di ritagliarsi qualche spazio nell’armata nerazzurra. Lo Special One non aveva apprezzato la richiesta del giovane attaccante di trasferirsi altrove per trovare maggiore spazio, né tantomeno il rifiuto di seguire la squadra nella trasferta di Catania a fine gennaio. E a nulla erano valse le lacrime di Supermario qualche giorno dopo: fuori, finché non si deciderà a rispettare le decisioni del mister. Di fronte a tale fermezza il giocatore non ha potuto far altro che chinare la testa ed obbedire, rientrando così nelle grazie di Mourinho, che lo ha convocato per la gara di domani contro il Lecce:

Fa quello che voglio in qualsiasi minuto dell’allenamento, se in futuro farà le cose anche quando non glielo chiedo sarà un calciatore perfetto. Ma io sono già felice così. Chi gli sta intorno è responsabile, sia in positivo che in negativo di Balotelli, anche i giornalisti lo sono.

Le lacrime amare di Balotelli

Il calcio è un gioco per uomini duri: questo si legge nelle regole non scritte di qualunque manuale. Guai a frignare come una donnicciola, guai a manifestare la propria insoddisfazione attraverso una lacrima… Eppure può capitare di vedere anche un professionista versare lacrime amare su un campo di calcio, specie se l’interessato ha solo 18 anni ed è stato messo forse troppo presto sull’altare dei fenomeni.

Parliamo di Mario Balotelli finito spesso sulle pagine dei giornali per i suoi capricci di ragazzino e per la sua voglia di crescere troppo in fretta. Oggi al termine dell’allenamento quei capricci si sono trasformati in pianto dirotto, al termine di una settimana non certo facile per il ragazzo.

Qualche tempo fa mister Mourinho ne aveva lodato la rinnovata volontà di mettersi al servizio della squadra e sembrava che tra i due fosse tornato il sereno, dopo settimane di tira e molla. Poi era arrivata l’esclusione dalla gara contro la Sampdoria e l’ennesima richiesta di chiarimenti da parte del talento nerazzurro. Chiarimenti che non devono aver soddisfatto Supermario, visto che solo qualche giorno dopo si è rifiutato di partire con la squadra per la trasferta di Catania.

Mourinho va a caccia di talpe e Balotelli resta ancora fuori

Io non parlo mai dei fatti avvenuti nello spogliatoio. Chi invece ha questa abitudine non può permettersi di far parte della squadra.

Così parlò Roberto Mancini il 7 aprile del 2006, dando sfogo a tutta la sua rabbia per le continue indiscrezioni uscite dallo spogliatoio nerazzurro. Fatto sta che, a quasi due anni di distanza, il Mancio non fa più parte della scuderia mentre la presunta talpa fa ancora il suo sporco lavoro, dando a noi scrivani la possibilità di fare il nostro.

Gli allenatori passano, ma a quanto pare certe abitudini non cambiano mai ed ora, a metà stagione conclusa, se n’è accorto anche mister Mourinho, che deve essere saltato sulla sedia nel leggere le sue parole sulle prime pagine dei giornali, neanche le avesse pronunciate di fronte ai microfoni del tg della sera.