Champions League: i cerotti di Juve, Inter e Roma

La stagione entra nel vivo per le tre italiane impegnate nei prossimi giorni nel ritorno di Champions League contro le temibili compagini inglesi. I risultati delle gare di andata favoriscono di gran lunga le avversarie, sebbene la qualificazione sia ancora tutta da decidere.

Inutile dire che la strada sarà tutta in salita, specie se si considera che Juve, Inter e Roma si troveranno a dover rinunciare ad alcuni pezzi da novanta, costringendo i rispettivi allenatori all’ennesima rivoluzione tattica.

Un’opearazione alla quale è abituato Claudio Ranieri sin dall’inizio della stagione, ma stavolta sarà difficile sostituire il cardine del centrocampo, Momo Sissoko, uno dei pochi capaci di limitare il raggio d’azione dei rocciosi Blues. Il maliano ieri è rimasto a riposo, trovando spazio solo per qualche minuto nel derby della Mole. Eppure in quel breve lasso di tempo è riuscito, suo malgrado, ad infortunarsi, riportando la frattura del piede sinistro.

La polizia mette sotto accusa la trasparenza dello scudetto 2007/2008 dell’Inter

La squadra più moralista, più onesta e più trasparente d’Italia evidentemente non è poi così virtuosa. L’indagine partita qualche mese fa con l’arresto del pregiudicato Domenico Brescia, molto vicino all’ambiente nerazzurro, sta prendendo una brutta piega per il club campione d’Italia.

La polizia contesta un “aiutino” dell’Inter nello scorso anno al mondo delle scommesse in quanto, a poche giornate dalla fine e con 10 punti di vantaggio sulla seconda, sembrava avesse già vinto lo scudetto e le scommesse calavano. Così, sospettano gli inquirenti, Roberto Mancini prese delle decisioni alquanto “strane”, come il tenere fuori Ibrahimovic per troppo tempo, le quali fecero rallentare la corsa verso lo scudetto, tanto da poter guadagnare la vittoria del campionato soltanto all’ultima giornata, con immensa gioia delle agenzie di scommesse.

Le verità di Zidane, dalla testata al doping

Un’immagine che ha fatto esultare milioni di italiani, l’ultima di Zinedine Zidane su un campo di calcio da professionista. Quel 9 luglio 2006 doveva segnare il suo addio al mondo del pallone e mai nessuno poteva immaginare di dover assistere ad una scena tanto triste. Non che gli italiani si augurassero di regalargli la gioia più grande nel momento dell’addio, ma un applauso finale per la sua lunga e gloriosa carriera forse lo avrebbe meritato.

Così non fu, purtroppo per lui. Colpa di uno spilungone che ha osato offendere l’onore della sua famiglia, provocando una reazione esagerata e fuoriluogo da parte del campione francese, che, a distanza di due anni, torna sull’argomento e ammette le proprie responsabilità:

Ho chiuso la carriera su un’immagine molto triste, non è stata una bella fine. Per fortuna ho fatto altro prima e con questo mi salvo un po’. Anche se sono stato insultato, la mia reazione non era giustificata. Ma la provocazione andrebbe punita. Non sento ingiustizia, ma non era la cosa da fare.

Fantacalcio: tutti in campo i calciatori di Juve, Inter, Lazio e Genoa

Il derby d’Italia è il derby più incerto di tutti. Come sempre è una di quelle gare in cui ogni calciatore può fare un partitone o essere l’anello debole della squadra, e non essendoci assenze rilevanti nei due schieramenti, se non gli infortunati di lungo corso, i Fantallenatori possono permettersi di rischiare tutti gli juventini e gli interisti che hanno in squadra, perchè lo spettacolo è assicurato.

Un pò meno da rischiare invece sono i calciatori di Fiorentina e Udinese. Le due “quarte forze” del campionato si affrontano più o meno con tutti i titolari in campo (solo Quagliarella è in dubbio) e siccome la posta in palio è alta c’è il rischio di assistere ad una gara noiosa con punteggi bassi alla fine per entrambi gli schieramenti.

Fantacalcio: domina il Genoa, ottimo Palermo

Un altro probabile errore della Gazzetta dello Sport viene a galla in questa seconda giornata di campionato. Come per Palladino, anche Sculli, attaccante da sempre, viene inserito tra i centrocampisti. Evidentemente i giornalisti della “rosa” non sono molto preparati sulla squadra del Genoa, e così succede che inaspettatamente l’ex attaccante del Messina e della Juve va in gol e diventa il miglior centrocampista di giornata.

Insieme a lui sono altri genoani a dominare la top 11 di giornata, segno che rende ancora più nera la gara del Milan. Alla fine potremo contare 3 grifoni tra i migliori, risultato che spesso riesce solo alle grandi squadre e che lo scorso anno è capitato quasi sempre soltanto all’Inter.

Grosso e Gamberini, quanta sfortuna! Si torna a casa con un referto medico preoccupante

“Tornano a casa”. Con queste tre parole il Prof. Castellacci, il medico della Nazionale, lascia trasparire tutta l’amarezza sulle condizioni dei due calciatori, Grosso e Gamberini, che ieri sera hanno dovuto lasciare il campo anzitempo per infortunio.

Gli stop saranno dovuti anche a problemi piuttosto seri, anche se in campo non sembrava dovessero essere così terribili: un mese di stop per il terzino del Lione, almeno due settimane per il centrale viola.

Moratti riapre i lacci della borsa

L’intera estate trascorsa a rincorrere un centrocampista, per poi accorgersi a fine luglio che la difesa è in emergenza. E per fortuna che Morinho voleva due giocatori per ogni ruolo! Pazza Inter, anche sul mercato.

Samuel non dà più notizie di sé da dicembre, Cordoba è fuori dalla gara di andata contro il Liverpool (lo scorso febbraio), Chivu dopo l’Europeo ha deciso finalmente di farsi rimettere a posto la spalla che tanti problemi gli ha dato in passato. Ci mancava solo Materazzi a piantar grane (non volendo, ci mancherebbe) con uno stiramento che lo terrà fuori almeno per un mesetto. Chi rimane? Mourinho scopre le carte:

Sono preoccupato, è rimasto solo Burdisso, dopo ci sono il giovane Mei il vecchio Beppe Baresi… e io sono la terza opzione.

7 tatuaggi, un solo talento: Antonio Cassano

Continuiamo con la nostra rubrica sui tatuaggi dei calciatori. Oggi è il turno del “Pibe de Bari” Antonio Cassano. E’ giovane, ma è già pieno di tatuaggi, come un calciatore trasgressivo che si rispetti. Certo, non è al livello di Materazzi, ma di questo passo potrebbe arrivarci.
I tatuaggi che attualmente contiamo sulla pelle dell’attaccante della Sampdoria sono 7, e non tutti chiari nella loro origine. E a dir la verità, non ci aspettiamo che ad ognuno di essi possa corrispondere un significato intrinseco. Quello che più probabilmente ha un significato è quello che ha sul braccio destro. Ma significato nel vero senso della parola, cioè il suo stesso nome. Si tratta di un ideogramma cinese, che va molto di moda ultimamente, in cui è tatuato come si chiama, dovesse mai dimenticarselo.

Camoranesi: il primo cartellone pubblicitario umano

C’è gente, molto spesso attori, che recita in sponsor talmente per tanti anni che rimangono marchiati a vita, e quando si parla di loro, molto spesso li si lega a questo o quel prodotto. I calciatori intanto non vogliono essere da meno, ed ecco la trovata di Mauro German Camoranesi, fare da cartellone umano per il suo sponsor personale, la Puma.

La trovata di marketing è molto originale: tatuare sulla pelle del centrocampista dell’Italia il proprio logo. Ma non quello del puma che salta, che magari sarebbe stato anche troppo scontato e di cattivo gusto. L’idea è quella di lanciare il marchio della prossima linea di abbigliamento, direttamente sul braccio del nostro italo-argentino.