Lippi sulla panchina dell’Olympique Lione?

Foto: AP/LaPresse

Dalla stampa francese circola la voce che Jean-Michel Aulas, presidente dell’Olympique Lione avrebbe contattato Marcello Lippi per proporgli la panchina della squadra.

Come sempre accade quando si parla di calciomercato bisogna prendere ogni cosa con le molle. Quello che è certo è che L’Olympique sta vivendo un pessimo inizio di campionato. In nove giornate ha raccolto la miseria di undici punti. Uno score imbarazzante a cui corrisponde una posizione di classifica poco consona – tredicesima – per una delle grandi di Francia.

Zeman contro Mourinho (e contro tutti)

Pensavate forse che l’addio al calcio italiano di Josè Mourinho ci avrebbe risparmiato una buona dose di polemiche? E invece no, perché per un polemico che se ne va ne arriva un altro forse ancora più pungente nelle esternazioni, uno di quelli che non hanno difficoltà ad esprimere a chiare lettere i propri pensieri, giusti o sbagliati che siano.

Parliamo di Zdeněk Zeman, da poco tornato nel mondo del calcio con il suo Foggia e già pronto a lanciare accuse a 360°. L’obiettivo principale delle sue invettive nell’intervista rilasciata a Max è proprio Josè Mourinho, colui che la scorsa stagione ha fatto man bassa di trofei in campo nazionale ed internazionale:

L’Inter di Mourinho ha vinto la Champions giocando l’anticalcio, non da squadra che passa per la migliore d’Europa.

Mazzarri difende Lippi

L’Italia è uscita a testa bassa dal mondiale sudafricano ed ancora non si spengono le polemiche intorno all’operato di Marcello Lippi. Tutti contro il tecnico viareggino, reo di non aver

Esoneri mondiali: 10 allenatori cacciati e 3 in bilico, la dura vita del ct

Tra i tanti record di questo Mondiale, potrebbe aggiungersi anche quello degli allenatori esonerati. Ancora il torneo non è finito, ma tra le 28 squadre già eliminate sono 10 i ct che hanno perso la panchina e 4 sono ancora nel limbo. Con l’auto-esonero di Maradona infatti le panchine che cambiano diventano un po’ troppe, se consideriamo che nelle altre edizioni le sconfitte venivano prese con più filosofia e ai commissari tecnici veniva data la possibilità di riprovarci.

Ma la cattiva aria poteva già essere respirata prima dell’inizio del Mondiale, dato che i primi due a saltare sono stati Lippi e Domenech ancor prima di disputare la prima gara. I ct di Italia e Francia erano ormai “alla frutta” da un po’, tanto che si conosce il nome dei loro sostituti già da un mese. Discorso simile per Otto Rehhagel, il quale ha concluso un ciclo di quasi 10 anni con la sua Grecia, il quale però si è dimesso solo dopo l’ultima partita.

Prandelli: Totti no, oriundi si, Buffon capitano

L’Italia cambia faccia, dopo la debacle che l’ha vista uscire prematuramente dalla kermesse mondiale. Lo avrebbe fatto conunque, anche se avesse conquistato posizioni migliori tra le grandi del mondo, anche se il miracolo di Berlino si fosse ripetuto sotto il cielo del Sudafrica. Marcello Lippi ha dato l’addio alla panca azzurra ed al suo posto ora siede Cesare Prandelli, uno dei migliori tecnici del panorama italiano, capace di portare la Fiorentina nell’élite del calcio europeo per diversi anni di seguito.

Oggi è stato il giorno della presentazione per l’ex tecnico della Viola, che ora si trova a dover ricostruire sulle ceneri della vecchia Italia, di quella che è uscita con le ossa rotte dal mondiale sudafricano, arrendendosi alla foga agonistica di nazionali ben meno attrezzate dal punto di vista tecnico.

Lippi preso a schiaffi dal tricheco (video)

Poteva andarsene quattro anni fa da campione del mondo, dopo aver riportato a casa una Coppa che mancava da quasi un quarto di secolo, ma lui, Marcello Lippi, decise di lasciare solo temporanenamente la guida della nazionale azzurra, facendo l’offeso per l’implicazione del figlio Davide nella vicenda-Calciopoli. Passata la bufera, poi, era tornato al suo posto, all’indomani dell’eliminazione degli azzurri dai Campionati Europei, deciso più che mai a bissare il successo nella kermesse mondiale.

Sappiamo tutti come è finita ed è ormai inutile star qui a discutere di colpe e di responsabilità di fronte alla disfatta azzurra in terra sudafricana, ma nessuno ci può impedire di consolarci con un video-parodia, che vede l’ex selezionatore della nazionale italiana preso a schiaffi da un tricheco. L’idea nasce dallo spot di una nota marca di chewingum, dove un ragazzo gioca a darsi il cinque con un tricheco, finendo poi per essere schiaffeggiato. Stavolta però al posto del ragazzo c’è il faccione non sempre simpatico di Lippi, che si becca una serie di ceffoni dal mammifero marino, con tanto di tifo rumoroso sullo sfondo. Gustatevi il video.

La vergogna dell’Italia nel mea culpa di Lippi

Se ne era andato quattro anni fa da vincente, offeso (o imbarazzato?) per le vicende che vedevano il figlio Davide implicato nella pagina più triste del calcio italiano (leggi Calciopoli). Ora se ne va di nuovo, se ne sarebbe andato in ogni caso, ma non avrebbe mai immaginato un addio così triste e vergognoso.

Già, Marcello Lippi lascia la panchina azzurra da perdente, vergognandosi per non aver saputo portare in Sudafrica una squadra all’altezza di un Mondiale di calcio o per non aver saputo motivare nel modo giusto 23 ragazzi che dovevano difendere il titolo di Campioni del Mondo. E il ct si prende tutte le responsabilità:

Se la squadra è entrata con terrore nelle gambe e nel cuore vuol dire che l’allenatore non ha preparato bene la gara sul piano tattico e psicologico. Ho ritenuto che questa squadra potesse fare delle cose, ma evidentemente non l’ho preparata a dovere. Tutto mi sarei aspettato, fuorché che la squadra si esprimesse come nel primo tempo

L’Italia anti-Slovacchia

L’Italia Campione del Mondo si è presentata così (foto) al debutto mondiale contro il Paraguay, per poi riproporre la stessa formazione (Buffon a parte) nella gara contro la modesta Nuova Zelanda. Stessa formazione, stesso risultato: due pareggi e due punti, che ora ci obbligano a vincere per passare agli ottavi di finale. In realtà si potrebbe anche pareggiare, ma poi bisognerebbe sperare in strani incroci del destino, con l’ipotesi monetina a fare da spauracchio, nel caso di pareggio con lo stesso numero di reti di Paraguay-Nuova Zelanda.

Un’ipotesi che Lippi e i suoi non devono neanche prendere in considerazione, sebbene il ct abbia la fama di uomo fortunato. L’obiettivo è vincere e non possono esserci alternative ai tre punti. E per vincere bisogna buttarla dentro, cosa che finora l’Italia non ha fatto, se non su calcio piazzato, dando ragione a quanti vedevano nella formazione azzurra la mancanza dell’uomo di fantasia, di quello capace di piazzare il passaggio decisivo.

Lippi vuole vincere

E’ il momento della verità per l’Italia, fermata sul pareggio nelle prime due gare del Mondiale sudafricano ed ora costretta a vincere per essere certa di passare il turno. Inutile star qui a far calcoli su prima o seconda posizione nel girone di qualificazione, perché a questo punto conta solo restare in Sudafrica e non tornare anticipatamente a casa, abbandonando sin da subito il titolo di Campioni del Mondo.

L’impresa non è delle più facili, perché l’avversaria di turno si chiama Slovacchia, anch’essa ancora in corsa per la qualificazione, sebbene finora abbia raccattato un solo punto. Ma Lippi è sicuro che la sua Italia può farcela:

Non vogliamo che sia l’ultima partita per noi. Vogliamo passare il turno. Non abbiamo fatto benissimo finora, dobbiamo fare meglio e andare avanti.

Lippi carica gli azzurri: il Mondiale comincia ora

Ci aspettavamo un inizio di mondiale migliore per l’Italia, se non nel gioco (da sempre un problema per il clan azzurro), almeno nei risultati, vista la caratura tecnica delle avversarie. E invece ci ritroviamo con due punti in due partite e costretti a giocarci la qualificazione nella gara ontro la Slovacchia. Non c’è da stare tranquilli di fronte all’eventualità dell’eliminazione anticipata dalla kermesse sudafricana ed è per questo che mister Lippi carica i suoi:

Non dobbiamo vedere il bicchiere vuoto. I percorsi possono essere molto semplici o più difficoltosi di quanto si pensi. Le prospettive possono migliorare strada facendo, l’importante è avere fiducia nelle cose che si fanno e nelle persone con cui si lavora.

Italia inguardabile, Lippi faccia qualcosa o andiamo a casa

L’analisi della partita dell’Italia è difficile da fare perché non si saprebbe da dove cominciare. Si dice tanto che non si devono sottovalutare le avversarie, specialmente in un Mondiale, eppure il primo a commettere quest’errore è stato il nostro allenatore, Marcello Lippi, il quale nonostante tutte le critiche arrivate sul modulo col tridente, anche da parte dei suoi stessi calciatori, ha deciso di provarlo per l’ultima volta contro un’avversaria con cui sperava di fare un allenamento.

A sua discolpa c’è da dire che la rete dei neozelandesi è arrivata grazie ad una svista arbitrale, visto che sul cross in area c’è un fallo su De Rossi ed una posizione di fuorigioco del marcatore Smeltz, ma ciò non toglie che una squadra campione del mondo non può regalare la prima mezz’ora ad una piccola nazionale che non ha mai vinto una partita in un Mondiale, e soprattutto non si può permettere di tirare in porta soltanto dai 30 metri.