Amauri sempre più vicino all’Italia

C’è un allenatore che farebbe carte false per farlo giocare nella sua nazionale (Lippi) e un altro che sta facendo di tutto per non farlo giocare nella sua (Dunga). Noi tutti speriamo che in questo tira e molla alla fine la spunti il ct campione del mondo, ma per quanto riguarda il futuro di Amauri Carvalho de Oliveira, ancora è tutto in alto mare.

La cittadinanza italiana dovrebbe essere ormai questione di settimane, e così all’attaccante della Juventus viene chiesto di fare una scelta: la nazionale italiana o quella brasiliana. I sogni di Amauri sono sempre stati due: giocare in Champions League (e quest’anno lo sta facendo, e bene) e giocare i mondiali. L’Italia gliene offre la possibilità, il Brasile non si sa.

Maradona ct: consigli, auguri e bocciature

Il suo arrivo sulla panchina dell’Argentina è stato preceduto da una serie di discussioni sull’opportunità o meno di affidare la guida di una selezione così importante ad uno che ha poca esperienza nelle vesti di allenatore.

Alla fine ha vinto Maradona, sbaragliando la concorrenza di altri nomi noti del calcio argentino ed ora tutti si sentono in diritto di dire la propria opinione al riguardo, chi semplicemente per fare gli auguri al campione, chi per consigliare, chi addirittura per stroncare la sua carriera di ct prima ancora che abbia inizio.

Cominciamo dall’opinione di colui che divide con Diego il trono di calciatore più forte del mondo, ovvero Pelè, non sempre tenero con il Pibe de Oro nelle sue esternazioni.

Mondiali 2010: l’Italia nel segno di Aquilani

E fanno 30! Trenta partite consecutive senza sconfitte per Marcello Lippi, che così entra nella storia, eguagliando il record di Vittorio Pozzo. Ma questo, come fa notare lui stesso, conta poco. Quello che conta è che la Nazionale azzurra è in testa al girone di qualificazione per i mondiali sudafricani e può permettersi di dormire sonni tranquilli da qui a marzo, quando ci sarà la ripresa della corsa.

Quattro partite ufficiali per il Lippi bis: un pareggio e tre vittorie, caratterizzate da altrettante doppiette. Con Cipro il match winner era stato Di Natale, nel suo periodo di forma migliore, poi ci aveva pensato De Rossi a mettere il timbro sulla gara contro la Georgia; ieri sera è toccato ad Aquilani il ruolo di goleador (primi gol in azzurro per lui).

Di fronte al pubblico di Lecce, l’Italia ha dato segnali di crescita, sebbene abbia rischiato più del dovuto in fase difensiva. Sin dall’inizio gli azzurri si sono spinti in avanti alla ricerca del gol con Dossena, Gattuso e Pepe, prima della zampata vincente di Aquilani.

Mondiali 2010: l’Italia non brilla, ma è in testa

Abbiamo cercato di vincere, non ci siamo riusciti ma la Bulgaria è una squadra con fior di giocatori. Quindi ritengo il risultato positivo, e anche la prestazione.

Questo il Lippi-pensiero al termine della terza gara di qualificazione in vista del Mondiale 2010. Poche parole per descrivere una partita che ha offerto scarse emozioni al numeroso pubblico presente sugli spalti. Prepartita macchiato da qualche incidente, a causa dei soliti quattro imbecilli (stavolta nostri connazionali) arrivati a Sofia con l’intento di piantar grane.

Al fischio d’inizio Lippi proponeva un’Italia diversa dalle precedenti uscite, con le novità Montolivo e Pepe, il rientro di Chiellini dopo l’infortunio e la presenza tra i pali di Amelia al posto di Buffon. Una nazionale giovane che però ha dimostrato sin da subito un buon affiatamento, pur non riuscendo a pungere in avanti. Gilardino, preferito a Toni, ha avuto modo di lamentarsi per un’uscita del portiere Ivankov, ma a parte questo episodio, il primo tempo non ha regalato emozioni.

Lippi riapre ad Amauri

Italia-Amauri, atto terzo. Stavolta è Marcello Lippi a farsi avanti e invitare l’attaccante bianconero a dirsi disponibile a vestire la maglia azzurra.

“È un giocatore molto forte, abbiamo parlato e gli ho detto che prima di tutto dovrà completare l’iter burocratico per la naturalizzazione”.

Più che un assist quindi quello di Lippi, quasi un invito a nozze che Amauri proprio non può mancare. E pare anche che lui non abbia intenzione di lasciarselo sfuggire. Il suo procuratore infatti ha fatto sapere che il calciatore è ben disposto, ma i tempi burocratici sono lunghi e non dipendono da loro, ma par di capire che le intenzioni di vestire la maglia azzurra ci sono tutte.

Italia: l’importante è vincere

Già, quel che conta è l’aver portato a casa i tre punti, che ci permettono di guardare le avversarie dall’alto della leadership in classifica. E non è poco, se si considera che siamo ancora a settembre, che le gambe non girano come dovrebbero e che la maggior parte delle squadre è più avanti di noi in fatto di preparazione.

Lippi in settimana aveva auspicato per le prossime stagioni un avvio di campionato anticipato, per permettere anche agli azzurri di essere in palla sin dalle prime uscite, ma in attesa che prevalga il buon senso sulle questioni economiche, accontentiamoci di aver messo nel carniere sei punti utilissimi ai fini della qualificazione al mondiale sudaficano del 2010.

Dopo l’esordio deludente e fortunato in quel di Cipro, dobbiamo registrare qualche passo in avanti della nostra nazionale, dimostratasi più squadra e meno distratta di fronte ad una Georgia che ci ha creato ben poche preoccupazioni. E se con i ciprioti ci avevano salvato le prodezze di Buffon e Di Natale, stavolta gran parte del merito spetta a De Rossi, autore della prima doppietta in nazionale e candidato al ruolo di leader nel centrocampo di Lippi.

L’Italia giocherà con il muro, non davanti a Buffon, ma subito dietro

Curve chiuse anche allo stadio Friuli di Udine. Anzi, ad essere più precisi una curva, la Sud. Stavolta però non si tratta di provvedimenti contro il tifo violento, ma solo del mega-concerto che Vasco Rossi sta preparando proprio nello stadio dell’Udinese, e che tra poche ore ospiterà la gara della Nazionale contro la Georgia.

Quando Vasco si muove, si sa, gli va dietro mezza città. La struttura per il concerto è talmente grande che, nonostante l’evento sia programmato per venerdì prossimo, non era possibile costruirla in 48 ore, ma ci sono voluti così tanti giorni da costringere i nostri azzurri a giocare senza uno spicchio di stadio.

Lippi: Di Natale si, Toni forse

Prove generali per l’Italia di Lippi, impegnata domani sera nella seconda gara di qualificazione ai mondiali sudafricani del 2010. L’allenamento di questa mattina ha dato qualche utile indicazione riguardo alla

Terzo infortunio per l’Italia: fuori anche Gattuso

Speriamo che sia finita qui e che l’Italia non debba continuare a pagare dazio alla sorte! Tre infortuni in meno di 24 ore ci sembrano troppi anche per una nazionale che ha avuto la gran fortuna di vincere una gara che non meritava neanche di pareggiare. L’espiazione va bene, ma così ci sembra esagerato.

Non bastavano i guai che hanno costretto Gamberini e Grosso a dare forfait per infortuni più o meno gravi, ora ci mancava anche Gattuso a creare grattacapi al ct azzurro, che partito con un certo tipo in formazione in testa, dovrà ora rivoluzionare tutto e cambiare completamente le carte in tavola.

E poi che infortunio! Non uno scontro di gioco o un risentimento muscolare dovuto alla scarsa preparazione fisica, ma una caduta nel fossato della panchina, durante una partita di allenamento senza troppe pretese. E’ così che si è infortunato ieri Rino Gattuso, suscitando un gesto di stizza da parte di Marcello Lippi che ha gettato violentemente il pallone a terra, dopo essersi reso conto della gravità della situazione.

Italia: fortuna e alibi

E’ finita tra le lacrime dei giocatori ciprioti per l’occasione buttata al vento in pieno recupero, ma a piangere dovrebbe essere l’Italia, messa sotto da giocatori semisconosciuti e sulla carta inferiori ai nostri campioni del mondo. La gara d’esordio della gestione Lippi-bis ha regalato ben poche occasioni per sorridere e non serve appellarsi alle scuse tirate fuori da protagonisti in campo e commentatori sportivi.

L’Italia vista ieri contro Cipro è lontana parente di quella che faceva tremare il mondo solo due anni fa e se solo gli avversari fossero stati meno ingenui e più fortunati, oggi staremmo parlando di debacle azzurra.

Poche le note positive della serata. Da salvare la grande condizione di Buffon che si è dimostrato ancora una volta il migliore del mondo, semmai ce ne fosse stato bisogno, reggendo da solo il peso di una difesa che è sembrata quantomeno da rivedere. D’accordo, la gara era stata preparata in un altro modo e gli infortuni di Gamberini e Grosso nel primo quarto d’ora di gioco hanno costretto Lippi a rivedere l’intera formazione, ma questo basta a giustificare una prestazione opaca come quella di ieri sera a Larnaca?