Champions League: Roma, Juventus e Inter, ecco le insidie del sorteggio

Passata l’ultima nottata di Champions a gironi, ed archiviati in fretta i bilanci che – a conti fatti – regalano sorrisi da “ho compiuto il mio dovere” solo a Roma – incredibile la cavalcata dei giallorossi dopo un inizio drammatico anche in campionato – e Juventus – magica la nottata al Bernabeu con un Del Piero stellare -, è già tempo di conti legati al prossimo futuro. Cosa riserverà l’urna al terzetto nostrano? A chi la sorte regalerà un A/R agevole e abbordabile?

Di sicuro si sa che dagli ottavi in poi, il sorteggio è previsto per venerdì 19 dicembre a Nyon, saranno partite di andata e ritorno: 180′ da dentro o fuori. Altra cosa certa è che l’Italia – rappresentata da Juventus, Roma e Inter – eviterà, come qualunque altra nazione ancora presente con più di una squadra, ogni rischio di derby. Altra certezza, le prime di ciascun girone potranno essere abbinate solo alle seconde, e viceversa con l’impossibile associazione di squadre che erano nello stesso girone. Assemblando, di conseguenza, gli enunciati appena indicati, è già possibile avanzare qualche ipotesi preventiva. Non la certezza di chi giocherà contro chi, ma la garanzia di chi non giocherà contro qualcun altro. Senza dimenticare che, arrivati a questo punto, ogni sfida è uno scontro all’ultima goccia di sudore.

E’ Anderson il Golden Boy 2008

Il Manchester United fa il pieno di premi. Dopo scudetto, Champions League e Pallone d’Oro a Cristiano Ronaldo, il 2008 eccezionale non poteva non chiudersi con l’ennesimo riconoscimento ad uno

Che fine ha fatto Eric Cantona?

E’ il calciatore più amato della Premier League, anche non essendo inglese. Uno dei Paesi più nazionalisti che ci siano ha scelto l’ex calciatore francese come il suoi preferito, superando anche mostri sacri come David Beckham e George Best. Grazie a lui il Manchester United è diventato grande e il calcio inglese è diventato famoso in tutto il mondo.

Di lui si conoscevano i successi (13 trofei di club e due personali), l’efficacia sotto porta nonostante non fosse un attaccante puro (segnò 64 gol i 144 partite con la maglia dei Red Devils), ma anche il caratteraccio, che l’ha portato più volte a litigare con i media, con i tifosi (famoso il calcio che dette ad un provocatore a bordo campo) e con gli avversari, che lo portarono anche ad avere problemi con la legge. Sappiamo anche che ha giocato fino al 1997 con la maglia rossa dello United, ma poi che fine ha fatto?

Mr. Ferguson predica bene e razzola male

Ma quanto è diabolico Sir Alex Ferguson! Non gli bastava aver proibito ai suoi ragazzi qualunque tipo di festa nel periodo natalizio, ora ha anche intenzione di farli crepare di invidia mentre lui e l’intero staff del Manchester United se la spassano allegramente in dolce compagnia.

Per capire di cosa stiamo parlando, occorre fare un passo indietro e tornare al dicembre dello scorso anno, quando la festa dei Red Devils in vista del Natale, venne interrotta dall’arrivo della polizia, poiché qualcuno aveva denunciato uno stupro.

In seguito a quella vicenda il rude Ferguson multò la squadra, dopo una violenta sfuriata alla ripresa degli allenamenti, culminata con il divieto assoluto di organizzare feste di squadra, specie in prossimità delle feste comandate. E fin qui ci possiamo stare, visto che ogni volta che i ragazzotti si ritrovano insieme non fanno altro che combinar danni.

Massimo Taibi è il peggior portiere della Premier

Ci sono calciatori che si fanno ricordare per le loro imprese in campo, altri a cui basta un singolo episodio per restare nella memoria dei tifosi, sebbene ne abbiano di storie da raccontare in anni e anni di onorata carriera.

Massimo Taibi incarna entrambe le situazioni: idolo dei tifosi reggini per aver segnato un gol salva-risultato e “Cieco di Venezia” per i sostenitori del Manchester United che non ricordano di aver mai avuto in squadra un portiere goffo quanto lui.

Sono passati quasi dieci anni da quando Taibi partiva per la terra di Sua Maestà con una valigia carica di sogni ed ambizioni, chiamato a difendere la porta di una delle squadre più prestigiosa d’Europa, quella dei Red Devils appunto. Ma la sua valigia si svuotò in fretta ed il portierone fu costretto a tornare sui suoi passi, dopo solo quattro gare giocate e con una fama non proprio da fenomeno, tanto che persino il Times lo colloca al primo posto tra i numeri 1 peggiori della storia della Premier League.

Cristiano Ronaldo scartato dall’Inter

E’ uno dei giocatori più forti in attività. Per alcuni è addirittuta “il” più forte. Nell’ultma stagione ha segnato la bellezza di 42 reti tra campionato e coppe varie, candidandosi prepotentemente alla conquista del Pallone d’Oro. Stiamo parlando di Cristiano Ronaldo, asso del Manchester United e della nazionale portoghese.

La scorsa estate è stato al centro del calciomercato, visto l’interessamento del Real Madrid che avrebbe fatto grossi sacrifici pur di portarlo in camiseta blanca.

Sacrificio che invece non è stata disposta a fare l’Inter qualche anno fa, quando Luisito Suarez scoprì il fenomeno portoghese nelle giovanili dello Sporting Lisbona e cercò di convincere i nerazzurri a portarlo a Milano. Ebbene si, Cristiano Ronaldo poteva arrivare alla corte di Moratti quando ancora non aveva compiuto i 18 anni!

Manchester-Madrid, l’asse dei dispetti. Ora Ferguson vuole Villa

Non solo Cristiano Ronaldo. Le vicende di Real Madrid e Manchester United sembrano intrecciarsi sempre di più. E ovviamente non mancano i colpi bassi. Pare infatti che adesso Alex Ferguson, dopo aver convinto il portoghese a restare, abbia intenzione di restituire il favore ai madrileni, con una mossa di mercato tanto astuta quanto subdola.

Il Real si era ritirato dall’affare Ronaldo per puntare tutto su David Villa, capocannoniere dell’Europeo, ma nella trattativa si è inserito il baronetto scozzese, che adesso proverà a portare lo spagnolo a Manchester.

La lunga estate di Cristiano Ronaldo

Alla fine Ferguson l’ha spuntata ed è riuscito a convincere il suo pupillo a vestire la maglia dei Red Devils per almeno un altro anno, ma il nome di Cristiano Ronaldo continua ad occupare le prime pagine dei giornali. Non è stata un’estate felicissima per il campione portoghese, partito per l’Europeo con le idee chiare su cosa fare del suo futuro e tornato a casa confuso e infelice.

Le premesse per un’estate dorata c’erano tutte: l’ambizione del Portogallo che voleva riscattare la beffa subita in casa quattro anni fa, l’amore della caliente Nereida Gallardo, la possibilità di trasferirsi in Spagna per tentare una nuova avventura e rimpinguare ulteriormente il conto in banca.

Ma, come dicevano le nostre nonne, “il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi” e nulla di quanto progettato è andato a buon fine.

Cristiano Ronaldo: “Rimango a Manchester (per ora)”

Un’altra telenovela estiva sta per chiudersi. A pochi giorni dal debutto stagionale della Premier League, Cristiano Ronaldo dà l’annuncio ufficiale che scrive la parola fine, per ora, sulla querelle del suo trasferimento: almeno per quest’anno rimarrà a Manchester.

Le parole, o forse sarebbe meglio dire le suppliche, del suo allenatore/padrone Sir Alex Ferguson hanno avuto l’effetto sperato. Il coach gli aveva chiesto di rimanere almeno un altro anno allo United, e poi non avrebbe opposto resistenza alla sua partenza per la stagione successiva. E così è stato.

Edwin Van Der Sar: recordman olandese

I tifosi juventini non ne conservano un ottimo ricordo, eppure Edwin Van Der Sar viene considerato tra i migliori portieri del mondo (per Marco Van Basten è addirittura il numero 1, ma è chiaro che si tratta di un giudizio di parte). Fatto sta, comunque, che alla non più verde età di 38 anni continua a difendere la porta del Manchester United, togliendosi parecchie soddisfazioni personali e collezionando record di imbattibilità.

E pensare che fino a sedici anni neppure pensava alla carriera sportiva, tutto preso dai suoi studi che dovevano portarlo sulla via del commercio. Ma la fortuna era dietro l’angolo e durante una gara tra dilettanti venne notato da un osservatore dell’Ajax che lo ingaggiò immediatamente, portandolo in una delle società più blasonate d’Europa.

Erano anni d’oro per i lancieri, con i quali il giovane Edwin riuscì a conquistare diversi trofei sia a livello nazionale che internazionale: 4 Eredivisie, 3 KNVB Cup, 1 Champions League, 1 Supercoppa Europea e 1 Coppa Intercontinentale, oltre ai titoli di miglior portiere dell’anno (per quattro anni consecutivi), miglior portiere della Champions League (per due volte), miglior portiere d’Europa nel ’95 e miglior giocatore olandese nel ’98.

La Juve è in forma Champions

La Juve ha dimenticato l’Amburgo, non la squadretta che 25 anni fa gli tolse dalla bacheca una Coppa dei Campioni che sembrava vinta (quel ricordo non si cancella), ma quello dell’altra sera che ha regalato alla squadra di Ranieri il primo grande dispiacere della stagione.

Incidenti di percorso: inutile fare drammi a questo punto della preparazione, così come è inutile esaltarsi per l’ottima prova offerta ieri sera davanti ai campioni d’Inghilterra e d’Europa, detentori di quel titolo che la Juve spera di riportare presto a Torino.

Festa grande all’Old Trafford per applaudire all’ultima straordinaria stagione dei Red Devils, davanti a 60.000 spettatori che non hanno mai smesso di incitare la propria squadra (alla faccia dell’amichevole ed anche di Sir Alex Ferguson che in passato ha bacchettato il pubblico, accusandolo di non far sentire il proprio calore alla squadra).