Mourinho verso il Liverpool?

Solo ieri titolavamo “Rafa Benitez non si muove da Liverpool“, certi del fatto che il tecnico spagnolo avesse convinto una volta per tutte i proprietari americani del club, dopo l’ottima prova sul campo del Real Madrid. Ma una rondine non fa primavera e l’accordo tra l’allenatore e la società sul rinnovo del contratto appare più lontano che mai, tanto che sulla stampa inglese si vocifera da tempo sul suo possibile sostituto.

L’ultima indiscrezione ha però del clamoroso, visto che porta sulle tracce di Josè Mourinho, già stanco della sua avventura in terra italiana e intenzionato a tornare quanto prima nella Premier League. Stando a quanto afferma il Daily Mail, il tecnico di Setubal punterebbe alla panchina del Manchester United, approfittando della scadenza del contratto di Sir Alex Ferguson datata 2010.

Ma nel caso arrivasse un’offerta irrinunciabile dal duo Gillet-Hicks, il caro Josè non ci penserebbe su due volte e salirebbe al volo sul primo aereo per l’Inghilterra. E l’Inter?

Comincia il derby d’Europa: in campo Inter e Roma

Ci siamo. Comincia stasera tra Milano e Londra il primo round del cosiddetto derby d’Europa, che vedrà impegnate le nostre tre regine di Coppa contro le temibili inglesi. Stasera toccherà a Roma ed Inter tenere alto il nome dell’Italia, in due sfide ricche di motivazioni.

Le attenzioni saranno puntate su Inter-Manchester United, i campioni d’Italia contro i campioni d’Inghilterra (nonché campioni d’Europa in carica e detentori del titolo mondiale per club). Ma sarà anche la sfida Mourinho-Ferguson, mister di due delle squadre più attrezzate a livello continentale ed entrambi sicuri dei propri mezzi e della vittoria finale.

Ferguson non ha dubbi sul risultato della doppia sfida, sapendo di poter contare su una squadra schiacciasassi, che negli ultimi anni ha fatto strage di avversari in ogni dove. Lo Special One non si scompone di fronte alla sfida e tende a stemperare la tensione, presentando la gara con lo United come se fosse “una delle tante tappe” per arrivare alla finale di Roma.

Mourinho stempera la tensione attaccando Ancelotti

L’impegno clou della stagione è prossimo. Domani sera sapremo se l’Inter è davvero una squadra schiacciasassi o se di fronte ai campioni d’Europa chinerà il capo, ritiranosi sommessamente.

Mourinho è sicuro di vincere, così come lo è Alex Ferguson, ma il tecnico dell’Inter sembra quasi voler esorcizzare la “paura”, facendo cadere l’attenzione sul campionato e, in particolare, sui cugini rossoneri:

Carlo Ancelotti è molto bravo perché anche lui come me gioca con le parole e anche lui come me pensa che gli altri siano pirla.

Inter, Juve e Roma avvisano le inglesi

Parola d’ordine: vietato distrarsi. Lo aveva detto pubblicamente Mourinho alla vigilia della gara col Bologna, ma immaginiamo che anche Ranieri e Spalletti abbiano fatto discorsi simili nel chiuso dello spogliatoio.

La Champions è uno degli obiettivi delle tre squadre italiane approdate agli ottavi, forse l’obiettivo più ambizioso, ma la finale di Roma è ancora troppo lontana e per ora conviene concentrarsi su un campionato che non ha ancora dato verdetti definitivi.

Lo sa bene Mister Mourinho che aveva chiesto ai suoi di non scherzare di fronte all’impegno di campionato, nonostante il divario quasi abissale dalle inseguitrici. Ed i suoi non hanno scherzato, andando a guadagnare a Bologna tre punti che significano distanze mantenute su Juve e Milan e avvertimento al Manchester, prossimo avversario in Champions. Gli inglesi, dal canto loro, hanno risposto con il medesimo risultato, ottenuto in casa contro il Blackburn, nella gara che poteva regalare l’imbattibilità europea a Van Der Saar.

Van der Saar, da saponetta a recordman

Dany Verlinden, chi era costui? Il suo nome è noto per lo più agli amanti delle statistiche, che dal lontano 1990 non riescono ad aggiornare la casella relativa all’imbattibilità di un portiere in terra europea. Ma se chiedete a Edwin Van der Saar chi era questo sconosciuto, siamo certi che vi saprà dare una risposta, visto che lo spilungone olandese sta tentando di prenderne il posto nella lista dei portieri meno battuti per numero di minuti.

Il record di Verlinden si è fermato a 1390 minuti, ossia un’ora e mezza in più del numero uno del Manchester United, il quale proprio domani contro il Blackburn potrebbe raggiungere e superare il mito del Brugges. Una bella soddisfazione per Ice Rabbit, come lo chiamano in terra inglese, che ha già stracciato il record di portiere più imbattuto della Premier League, mettendo in riga portieri molto più osannati di lui.

Perché, diciamocelo chiaramente, Van der Saar non ha mai goduto di grande considerazione, specie durante la sua esperienza italiana, quando la Juventus perse partite e campionati a causa della sua poca sicurezza tra i pali (lo chiamavano “saponetta”) Ed anche ora che difende i pali di una delle squadre migliori d’Europa, tende spesso ad essere messo in ombra dalle prestazioni dei grandi assi che compongono la rosa.

As è sicura: C. Ronaldo al Real in estate

Ormai non ci sono più dubbi. Ve lo avevamo anticipato ieri, ed oggi è arrivata la conferma: Cristiano Ronaldo passerà al Real Madrid durante la sessione estiva del prossimo calciomercato. E si parla anche di cifre. Per il suo cartellino il prossimo presidente madrileno, chiunque sarà, sborserà 95 milioni di euro, leggermente in più di quello che si aspettava nei giorni scorsi, leggermente in meno di quello che avrebbe sborsato la scorsa estate.

A dare la certezza della trattativa è il presidente del Manchester United, Malcolm Glazer. La crisi economica ha colpito in maniera pesantissima gli imprenditori americani come lui e come la società che attualmente rappresenta i Red Devils, lo sponsor ufficiale AIG che rischia il fallimento. La cessione di Cristiano Ronaldo dovrebbe avvenire in quanto il club inglese rischia di concludere l’anno con un passivo pesantissimo, e per questo i 95 milioni offerti dal Real sarebbero una manna dal cielo.

Manchester – Chelsea, storia di sigari, di chiavi e di allarmi

Una squadra finisce in strada alle sette del mattino, praticamente in mutande, un’altra squadra rischia di non arrivare all’appuntamento con la gloria a causa di un autista sbadato. Sembra quasi di raccontare una partita tra scapoli e ammogliati e invece si tratta di una delle gare più sentite della Premier League, quella che ha visto confrontarsi il Manchester campione del mondo ed il Chelsea.

E se sul campo hanno avuto la meglio i padroni di casa, in quanto ad imprevisti la sfida è finita alla pari, con i Blues che possono recriminare per aver perso qualche ora di sonno, buttati giù dal letto dal fischio fastidioso di un allarme antincendio. Ma andiamo per ordine.

Sono le sette del mattino in quel di Manchester. La città riposa in attesa della sfida con gli odiati avversari, quando il silenzio viene rotto da una sirena. Allarme, brucia il Radisson Edwardian Hotel, dove alloggia Scolari con tutta la truppa! Brucia? Non proprio, ma la sirena fa accorrere i vigili del fuoco, che evacuano l’albergo per verificare che tutto sia a posto. Risultato: quaranta minuti in strada per John Terry e compagni, precipitatisi in strada in accappatoio e ciabatte. Ma che diamine è successo?

Da Ronaldo a Ronaldo: il meglio e il peggio del 2008

Ormai mancano poche ore al brindisi di mezzanotte ed ai fuochi di artificio, che saluteranno questo lungo 2008 di calcio. Ma che anno è stato?

Ripercorriamolo insieme attraverso i volti dei protagonisti che nei dodici mesi ci hanno fatto sorridere, gioire, commuovere e persino imprecare la domenica pomeriggio (e non solo).

Seguendo un ordine cronologico, la copertina spetta a lui, a quell’espressione di sofferenza che troppe volte abbiamo vista stampata sul suo volto. Ronaldo a febbraio è stato vittima dell’ennesimo grave infortunio della sua carriera e solo oggi, a distanza di mesi, sta per tornare in campo con la maglia del Corinthians.

Chelsea: il campione senza braccia che ha commosso il mondo

L’immagine è scioccante e forse poco adatta ad un sito che tratta di calcio, ma il dovere di cronaca ci impone a volte di mostrare anche il lato peggiore della vita. Chiedo scusa anticipatamente ai lettori che possono sentirsi “disturbati” dalla visione di un corpo martoriato, ricordando che per il protagonista della vicenda quella foto rappresenta ora un lontano ricordo, sebbene ancora forte.

Dopo la premessa necessaria, passiamo a raccontare la storia di quello che all’epoca dei fatti era solo un bambino. Era il 30 marzo 2003, una domenica di guerra come tante altre in quel di Bagdad, quando un missile americano centrò in pieno la casa in cui viveva Ali Abbas con tutta la sua famiglia. Risultato: braccia amputate per lui e morte per 14 suoi parenti, tra i quali i genitori e due fratelli.

In breve Ali Abbas diventò il simbolo della guerra in Iraq e le immagini di quel corpicino fecero il giro del mondo, tanto che qualcuno si offrì di pagare 10 mila dollari per trasportarlo in una struttura specializzata. Poi il viaggio della speranza in Inghilterra, dove lo aspettavano due protesi da 28 mila euro l’una, e qui cominciò la sua nuova vita, con un solo grande sogno: continuare a giocare a calcio. Non più da portiere, come quando era un bambino e adorava Barthez, ma usando almeno le gambe.

Il Manchester United sul tetto del mondo

Da Mosca a Yokohama il risultato non cambia: di qualunque trofeo si tratti sono sempre i Red Devils a fare man bassa e a sollevarlo. E così dopo la conquista della Champions League e della Premier, il Manchester United si fregia anche del titolo di campione del mondo, in un trittico spettacolare per questo 2008.

Gli uomini di Ferguson aggiungono un’altra perla alla già ricca bacheca e lo stesso mister entra a far parte dell’esclusivo club di allenatori che hanno conquistato per due volte la coppa con la stessa squadra (prima di lui l’impresa era riuscita solo ad Herrera con l’Inter e a Sacchi con il Milan).

In finale il Manchester ha trovato gli ecuadoriani della Liga Deportiva Universitaria de Quito, che hanno tenuto botta finché hanno potuto alla temibile armata di Ronaldo e Co. Il primo tempo è stato un vero e proprio assalto alla porta di Cevallos ed i rossi avrebbero potuto colpire più volte.