Si ritorna a parlare di Carlos Tevez, ma questa volta per un possibile trasferimento alla Juventus. I dirigenti bianconeri seguono da tempo l’Apache, e stanno facendo letteralmente il tifo per il Manchester City perché se dovesse vincere il campionato Mancini verrebbe riconfermato e dunque Tevez partirebbe. Probabile però, almeno secondo i tabloid britannici, che se il City non dovesse vincere il campionato Mancini verrebbe licenziato, e così l’attaccante potrebbe anche rimanere.
Con il ritorno degli ottavi di finale si conclude un altro atto dell’Europa League, non senza sorprese e clamorose eliminazioni. A fare rumore è soprattutto l’uscita dalla competizione europea delle due corazzate inglesi, City e United, che non sono riuscite a ribaltare i risultati dell’andata.
I soldi alla fine hanno sempre la meglio. Robin Van Persie, attaccante olandese che da solo sta trascinando l’Arsenal verso le più alte vette del campionato inglese, il prossimo anno resterà in Premier League, ma non a Londra. L’attaccante, in scadenza di contratto che non ha intenzione di rinnovare, aveva ricevuto molte attenzioni da parte di club di tutta Europa, comprese molte italiane, Juventus e Milan su tutte. Ma alla fine chi si è mosso prima e meglio è stato come sempre il Manchester City.
Continua l’avventura europea del Manchester United, che batte tra le pareti amiche il Porto ed approda agli ottavi di Europa League. Gli uomini di Mancini partivano dal confortante 1-2 ottenuto sul campo di Oporto, ma non rinunciavano ad attaccare sin dal primo minuto di gioco, alla ricerca del gol che garantiva la qualificazione certa al turno successivo.
Segnali di pace in casa Manchester City, dove Roberto Mancini tende la mano a Carlos Tevez, ricevendo dall’altra parte messaggi di distensione. L’Apache è pronto a tornare a giocare con la maglia dei Citizens, ma prima vuole fornire la propria versione dei fatti sul rifiuto di entrare in campo nella gara di Champions contro il Bayern Monaco:
Mi ero scaldato nel primo tempo ed ero pronto per la ripresa, ma Mancini ha tolto Edin Dzeko e lo ha rimpiazzato con Nigel de Jong: è stata una sostituzione difensiva, io non l’ho capita. E Dzeko ha avuto da ridire con Mancini. Io mi sono seduto, il manager era nervoso per la discussione con Dzeko: si è girato verso di me e mi ha chiesto di riprendere il riscaldamento. A quel punto, mi ha detto di tutto. Non so perché l’ha fatto, io ero tranquillo. Non mi sono mai rifiutato di giocare, ma il club alla fine mi ha multato. La società ha difeso il manager.
Per settimane è stato il nome più gettonato del calciomercato invernale, destinato a vestire la maglia del Milan, dell’Inter o del Paris Saint Germain. Ma alla fine della fiera Carlos Tevez non si è mosso da Manchester, nonostante le minacce di trascinare il City in tribunale. Qualche tempo fa si è parlato addirittura di un possibile ritiro dell’Apache, ma ora la situazione potrebbe cambiare, stando almeno alle ultime dichiarazioni di Roberto Mancini, che riaprono di fatto le porte all’attaccante argentino.
Qualche tempo fa Carlos Tevez, molto prima del litigio con Mancini e dei problemi di mercato di gennaio, aveva annunciato che si sarebbe ritirato dal calcio giocato a 28 anni. Nessuno gli ha creduto, ma ora pare che ci stia pensando sul serio. I 28 anni li compirà fra 3 giorni, e la sua situazione calcistica non è che sia delle migliori.
I rapporti con il Manchester City ormai sono ai minimi storici, con il club che non lo ha lasciato partire per Milano e le minacce di denunce e controdenunce. Lui ora è tornato in Inghilterra ed ha ripreso ad allenarsi, ma è stato messo fuori squadra e probabilmente non giocherà nemmeno un minuto fino alla fine del campionato.
Tevez rimane al City? Non è poi più così sicuro. Dopo il rifiuto di Galliani di inserire la clausola della penale in caso di mancato riscatto, ed il no del calciatore ad Inter e PSG, ormai tutti davano Tevez per rimanente al Manchester City, almeno fino a fine stagione.
Tutti, ma non Galliani. L’ad rossonero vuole portare l’argentino al Milan a tutti i costi, e per farlo è disposto a tentare l’assalto dell’ultimo minuto. Considerando che il City non ne voleva sapere di togliere la penale, ora il dirigente rossonero vorrebbe almeno tentare di abbassarla.
All’indomani dell’alluvione che colpì la Liguria nel novembre scorso Sampdoria e Genoa proposero di organizzare una gara amichevole per aiutare le popolazioni colpite dal maltempo. Ebbene ora la data è stata fissata ed è stata resa nota ufficialmente la squadra che incontrerà una selezione di rossoblucerchiati. Genoa e Samp a ranghi misti incontreranno il prossimo 8 febbraio il Manchester City di Roberto Mancini.
Passa al contrattacco il presidente del Manchester City Khaldoon Al Mubarak, stanco ormai di passare per lo zimbello della situazione. Dopo avere accettato l’offerta del PSG di qualcosa tipo 35 milioni di euro più bonus, e dopo aver quasi accettato quella dell’Inter sulla trentina di milioni, ha visto saltare entrambe le trattative a causa del rifiuto di Tevez. Per questo ora ha deciso di agire col pugno duro.
Chi credeva che si fosse ammorbidito, come dicevano le voci circolate ieri sera di un’apertura al prestito, rimarrà deluso. Al Mubarak ha infatti affermato che il Milan non è un’opzione, non vuol sentire parlare di prestito ma cederà Carlos Tevez solo a titolo definitivo. Intanto è pronta una bella multa per il calciatore.
Paris St. Germain e Manchester City hanno trovato ieri l’accordo sul cartellino. Ventinove milioni subito e 8 di bonus per un totale di 37 milioni. Gli sceicchi del City non ci hanno pensato due volte per accettare, ma si sa che lo scoglio più grosso non era questo quanto la volontà del calciatore.
Carlos Tevez vuole il Milan a tutti i costi, e pare che anche l’Inter abbia mollato definitivamente. Moratti non ha intenzione di svenarsi, ed ha detto chiaramente ieri che l’attaccante all’Inter non serve. I rossoneri rimarrebbero in corsa solo se il PSG accettasse il prestito con diritto di riscatto, ma attualmente non sembra ciò sia possibile.
La telenovela-Tevez non è ancora giunta all’ultima puntata, nonostante le voci rimbalzate dalla Francia nella giornata di oggi. Stando alle voci raccolte dalla stampa transalpina, il Manchester City ed il Paris Saint Germain avrebbero trovato l’accordo sulla base di 29 milioni di euro più una decina di bonus. L’attaccante argentino sarebbe arrivato alla corte di Ancelotti per rimanerci fino al giugno del 2015.
Mancava solo il sì del calciatore, che davanti al dietrofront di Inter e Milan non avrebbe avuto altra scelta, se non quella di trasferirsi all’ombra della Tour Eiffel. Trattativa conclusa, dunque? No, perché la società inglese smentisce categoricamente sia l’accordo raggiunto che l’offerta dei parigini, riaprendo quindi qualunque ipotesi di trasferimento.
L’affare-Tevez continua a tenere banco nel calciomercato invernale. Il duello per accaparrarsi l’Apache è tra Milan ed Inter ed ogni giorno arrivano notizie sul presunto passaggio dell’attaccante all’una o all’altra squadra. Non più tardi fi questa mattina l’argentino sembrava sulla via di Milanello, nonostante i risvolti imprevisti dell’affare Pato e la rinuncia da parte di Galliani.
Ma le ultime indiscrezioni provenienti dall’Inghilterra dimostrano che l’Inter non ha mai mollato la presa, arrivando a presentare ben 25 milioni di euro alla proprietà del City per arrivare all’attaccante. Tevez dunque vicino ai nerazzurri? No, perché la squadra di Roberto Mancini ha ritenuto l’offerta troppo bassa ed ha invitato l’Inter a presentarsi nuovamente con una cifra più consistente.
L’episodio di qualche giorno fa del sì di Pato al PSG e poi del dietrofront voluto da Berlusconi sembrava aver messo la parola fine alla trattativa per portare Tevez al Milan. Ed invece diversi episodi hanno cambiato le carte in tavola ed ora vedono nuovamente i rossoneri in pole position per l’argentino.
Nelle ultime 24 ore ne sono accadute di tutti i colori. Nell’ordine: il procuratore del calciatore ha ammesso l’interessamento del Corinthians che già dalla scorsa estate lo voleva ingaggiare, ma ha poi dichiarato che Tevez andrà al Milan perché il dialogo tra le società non si è mai concluso.