Kakà non vuole andar via, ma la trattativa resta aperta

100 milioni sono sempre 100 milioni. E soprattutto ora che il patron Berlusconi ha chiuso i rubinetti dei miliardi, un assegno di quella portata può significar molto, anche se l’unico modo per ottenerlo sarebbe cedere Kakà. Probabilmente è questo il ragionamento fatto da Galliani nei giorni scorsi, quando per la prima volta da quando il brasiliano è al Milan, ha accettato di parlare di un trasferimento in qualche altro club.

Ieri sera il pallone d’oro ha detto che vuol rimanere al Milan a vita per fare il capitano:

So che ci sono delle gerarchie e prima ci sono Maldini e Ambrosini, ma dopo…

ma dopo Riccardino si è dimenticato che ci sono anche Gattuso, Seedorf, Inzaghi, Shevchenko, Kaladze, Abbiati, e chissà quanti altri dovrà aspettare prima di arrivare a quella fascia. Tralasciando le ragioni del cuore, meglio ragionare con l’esperienza, e per questo il City ha chiesto (e ottenuto) di poter parlare con Bosco, papà del calciatore, l’unico in grado di fargli cambiare idea.

Hull: figuraccia e scuse ai tifosi

Una squadra che perde e che va sotto la curva a chiedere scusa ai propri tifosi: è una scena che vorremmo vedere spesso sui campi di calcio, perché ci può stare di perdere, ma a tutto c’è un lmite!

Era il giorno di Santo Stefano, il cosiddetto Boxing Day. Tra le varie partite proposte dalla Premier League c’era un’interessante (almeno sulla carta) Manchester City-Hull, ma alla fine l’unico motivo di interesse andrà al di là della partita in sé.

I primi 45 minuti sono stati una sorta di tiro al bersaglio da parte della seconda squadra di Manchester, che al momento di rientrare negli spogliatoi conduceva già per 4 reti a zero. Una situazione inaccettabile per il tecnico Phil Brown, inviperito contro i suoi e deciso più che mai a impartire una sonora lezione. Come? Trascinando la squadra sotto la curva ed obbligandola ad applaudire i tifosi, prima di far accomodare tutti sul terreno di gioco per un processo pubblico.

Buffon pensa all’addio alla Juve, destinazione Manchester

Stavolta lo sceicco Mansour bin Zayed, proprietario del Manchester City, l’ha fatta proprio grossa. L’offerta è di quelle a cui non si può dir di no: 75 milioni di euro alla Juventus e un contratto da 15 milioni all’anno per 5 anni per Gigi Buffon.

Solo Fantacalcio? Purtroppo per i tifosi juventini stavolta sembra di no. Pochi giorni fa il portierone bianconero aveva dichiarato alla Gazzetta dello Sport che se avesse lasciato Torino, l’avrebbe fatto solo per andare in una squadra straniera e per una cifra da capogiro. Stavolta entrambe le condizioni sono state soddisfatte, e finora non c’è stata alcuna smentita da parte dello stesso giocatore, almeno sul dubbio se partire o no.

La lista della spesa del Manchester City

Diventare la prima squadra di Manchester, offuscando la stella dello United? Vincere la Premier League il prossimo anno e la Champions entro tre anni? Al Fantacalcio si può, ma nella realtà occorrono molti soldi ed un progetto valido per arrivare a realizzare un sogno così importante.

Eppure il proprietario del Manchester City ci crede e, almeno dal punto di vista economico, sta mettendo a disposizione del proprio tecnico ogni mezzo possibile per raggiungere l’obiettivo. Un assaggio del potere economico di cui dispone ce lo aveva dato sin dall’inizio della sua avventura in Premier, strappando Robinho al Chelsea di Abramovich e dimostrando che davanti ad offerte strepitose è difficile ottenere dei rifiuti.

Da allora molti grandi nomi del calcio internazionale sono stati accostati alla seconda squadra di Manchester, solleticando la fantasia dei tifosi, che cominciano a credere realmente nel progetto. Ora si comincia a fare sul serio e la lista della spesa di Mark Hughes sarebbe pronta per essere presentata. Gli obiettivi? David Villa, Wayne Bridge e Lassana Diarra come prime scelte. Senza dimenticare i veri grandi sogni del City, ovvero Kakà e Fernando Torres.

Incredibile svolta di Gerrard, potrebbe lasciare il Liverpool, ma non per l’Inter

Dopo che per tutta l’estate Mourinho ha provato in tutti i modi (e senza riuscirci) a portare Gerrard a Milano, sembrava proprio che il capitano dei Reds dovesse rimanere a Liverpool per tutta la vita. Il ritrovato amore con i tifosi faceva pensare che non avesse più intenzione di andar via, e il contratto che lo aveva blindato confermava questa impressione.

Soltanto una squadra però al momento è in grado di sovvertire qualsiasi regola del calcio: il Manchester City, che con i tanti milioni da poter spendere si è fatta avanti con il Liverpool per acquistare il cartellino di colui che in patria è considerato il centrocampista più forte del mondo.

Ronaldo si offre al PSG

Il Flamengo farebbe carte false pur di fargli terminare la carriera in patria. Lo corteggia e lo coccola dallo scorso inverno, da quando cioè il Fenomeno è tornato nell’amato Brasile per recuperare dall’ennesimo grave infortunio della sua carriera. Per convincerlo a restare la squadra di Rio de Janeiro gli ha addirittura offerto la possibilità di completare la convalescenza all’interno dei suoi impianti sportivi, in attesa di una sua decisione sul futuro prossimo.

Ma Ronaldo non ha messo da parte l’idea di tornare a giocare in Europa, nel calcio che conta, dove avrebbe maggior visibilità a livello internazionale. E così periodicamente si torna a parlare del suo futuro, specie ora che il ginocchio è quasi completamente a posto dopo l’intervento di qualche mese fa.

Ed ecco avanzare la possibilità di vestire la maglia del Manchester City, appena acquistato dagli arabi e in cerca di visiblità e successi in campo nazionale ed europeo. Ronaldo si è detto entusista all’idea di formare con Robinho una coppia da 50 gol a stagione, ma non vuole mettere limiti alla provvidenza ed ora lancia segnali di stima verso una grande del calcio continentale, il Paris Saint Germain.

Calcio inglese: che cambiamenti in due settimane!

Ci perdoneranno i calciofili italiani, se per la terza volta in un giorno torniamo a parlare di calcio inglese, ma pare che in questo sabato di fine estate le notizie più interessanti arrivino da oltremanica.

Dedicheremo un capitolo anche al nostro campionato in tarda serata per vivere insieme le emozioni degli anticipi della seconda giornata, ma per ora permetteteci di dedicarci agli avvenimenti che hanno letteralmente sconvolto il calcio Made in England nelle ultime due settimane.

A prendere in esame la situazione ci ha pensato l’Indipendent, che in dieci mosse ci spiega come è cambiata la Premier League nei quindici giorni di pausa per l’impegno della nazionale. E allora andiamo a rivivere insieme gli ultimi febbrili movimenti, alcuni dei quali già ampiamente trattati su queste pagine.

L’amore di Kakà per il Milan è eterno finchè dura

Kakà non si muove, punto e basta. Lo conferma lui, lo conferma Ancelotti, ed è d’accordo anche il Presidente Berlusconi. Kakà è un patrimonio del Milan, non solo come calciatore ma soprattutto come uomo, e quindi non si può vendere, a nessun prezzo.

Almeno per ora. Anche su questo il calciatore lascia una porticina piccola piccola aperta. Ha finalmente chiarito il suo volere Kakà, quello di rimanere a Milano almeno finchè i dirigenti lo fanno sentire apprezzato e coccolato, e finchè gli obiettivi comuni rimangono intatti. Non smentisce e non conferma quindi le parole del suo portavoce Kotscho, che parlavano di un’apertura verso il campionato inglese, ma lascia capire che per adesso lui vuole solo la Serie A.

Anche Buffon e Mancini, ma chi sono questi sceicchi che si vogliono comprare mezza Serie A?

Ieri vi avevamo dato l’annuncio della proposta indecente fatta dal City al Milan di 200 milioni di euro per Kakà, e vi avevamo anticipato che gli arabi puntavano all’Italia per costruire la squadra più forte del mondo.

Oggi ecco già le prime proposte: 85 milioni di euro per Buffon e una proposta, da valutare nelle prossime ore, a Roberto Mancini di allenare il City, mandando via Hughes, allenatore con troppa poca esperienza internazionale. Ma chi sono questi arabi in grado di spendere tutti questi milioni?