Pelè: “mai detto che Robinho ha assunto droghe”

Probabilmente si chiude qui una polemica che va avanti da una settimana, e che vede coinvolto il guru del calcio brasiliano, Pelè, e due dei calciatori più rappresentativi della nazionale verdeoro, Robinho e Ronaldo. O almeno, è chiusa la vicenda sul calciatore del Manchester City.

Qualche giorno fa, interrogato da un giornalista sulla droga nel mondo del calcio, O’Rey accostò il nome dei due calciatori brasiliani a quello di Diego Armando Maradona, dicendo che loro sono gli unici, o comunque fra i pochi nel mondo del calcio, ad aver avuto problemi con la droga. Immediatamente sono scattate le polemiche, e primo fra tutti a reagire è stato Mark Hughes, manager della squadra inglese.

Niente Kakà? E lo sceicco si compra il Milan

La quasi totalità del mondo del calcio fino a poco tempo fa sorrideva all’idea di uno sceicco di Dubai che, a suon di milioni, voleva metter su la squadra più forte del mondo. Aveva puntato sul cavallo sbagliato però Al-Mansour, e cioè su un club con poca storia, poco appeal, e da sempre considerato il fratello povero del grande Manchester United.

E allora ecco la soluzione: dopo i numerosi due di picche dei grandi campioni del calcio, che non volevano trasferirsi a Manchester perché il club era poco nobile, meglio comprarsene uno che di nobiltà ne ha da vendere: il Milan. Fonti del Corriere della Sera hanno messo in circolo ieri delle voci secondo le quali lo sceicco vorrebbe acquistare il 40% delle azioni del club rossonero alla modica cifra di 500 milioni di euro. Fantacalcio? E invece pare proprio di no.

Gli sceicchi ci riprovano, tutti i giovani promettenti nel loro mirino

Il petrolio sta finendo, ma i petrol-dollari sembra proprio di no. Gli sceicchi arabi, la categoria più ricca al mondo, ha deciso di entrare nel calcio, e da quando ha preso questa decisione, sta creando numerose polemiche. Prima era soltanto il Manchester City la squadra “rompiscatole”, cioè quel club che, a suon di milioni, voleva acquistare i migliori calciatori del mondo. Adesso però anche i club asiatici si fanno vivi per far diventare i propri campionati allo stesso livello di quelli europei.

Nonostante i fallimenti passati dei campionati del Qatar, Uzbekistan e chi più ne ha più ne metta, adesso sono gli Emirati Arabi a tentare le nostre stelle. O per meglio dire, le nostre stelline. Secondo quanto riportato su Tuttomercatoweb questa mattina, sarebbero nel mirino degli sceicchi il milanista Alexandre Pato, lo juventino Sebastian Giovinco, il viola Stevan Jovetic ed il laziale Mauro Zarate. Età: dai 19 ai 22 anni.

Fiducia a Robinho, in campo contro l’Italia

La vicenda ha fatto tremare il calcio inglese, finito ancora una volta in prima pagina per uno scandalo a sfondo sessuale. Bisognerà attendere la conclusione delle indagini per sapere se Robinho è implicato o meno nello stupro ad una diciottenne in una discoteca di Leeds, ma per ora il giocatore è tornato alla vita di tutti i giorni, contribuendo alla vittoria del City nella gara contro il Newcastle (assist a Shaun Wright-Phillips per il provvisorio 1-0).

Per ora dunque il brasiliano sembra godere della fiducia della società, che gli ha perdonato la fuga dal ritiro di Tenerife (dopo avergli comminato una multa salatissima) e che non crede che il ragazzo possa essersi macchiato di un reato tanto grave.

Si pone sulla stessa lunghezza d’onda anche Carlos Dunga, allenatore del Brasile, che lo ha convocato per la gara del prossimo 10 febbraio contro l’Italia, difendendolo a spada tratta da qualunque accusa.

Robinho arrestato per violenza sessuale

E’ cominciato nel peggiore dei modi il 2009 per i tifosi del Manchester City, illusi da un padrone milionario, che voleva far razzia di grandi campioni, e ritrovatisi quasi alla conclusione del mercato invernale con pochi motivi per festeggiare.

Ma i clamorosi rifiuti incassati in questi ultimi giorni potrebbero non essere il male peggiore per i Citizens, che questa mattina sono stati svegliati da una notizia scioccante: la loro stella più splendente è stata arrestata per violenza sessuale. Si, avete capito bene, Robinho è stato fermato dalla polizia per il presunto coinvolgimento nello stupro di una ragazza di 18 anni.

I fatti sarebbero avvenuti un paio di settimane fa in una discoteca di Leeds, ma solo ora sarebbe saltato fuori il nome del talento brasiliano, che si dice estraneo alla vicenda e pronto a collaborare con la polizia.

Calciomercato: torna il tormentone-Villa

Gli emissari dello sceicco Mansour continuano a girovagare per l’Europa con la loro valigetta traboccante di milioni, alla disperata ricerca di un pezzo da novanta da portare a casa prima della fine del mercato invernale.

Dopo il gran rifiuto di Kakà, i Citizens avevano rivolto le proprie attenzioni all’ivoriano Didier Drogba, approfittando anche del rapporto non proprio idilliaco tra il giocatore e mister Scolari. Ma anche in questo caso la valigetta è rimasta chiusa, visto il desiderio dell’attaccante di raggiungere mister Mourinho in quel di Milano, se non ora, almeno a giugno.

Ecco allora aprirsi la pista spagnola, dove gioca David Villa, il talento che la scorsa estate è stato al centro di numerose indiscrezioni di mercato, salvo poi prolungare il contratto con il Valencia fino al 2013. Per averlo il City è disposto a sborsare 70-75 milioni di euro, sebbene debba attendere fino a giugno per poterlo portare a Manchester. Ma figuriamoci se la strada della trattativa è così facile per gli emissari di Mansour…

Sfumato Kakà, ora le grandi d’Europa tremano

 MILANO, 21 gennaio– Ora le big d’Europa hanno paura. Ma soprattutto provano a blindare anzitempo i loro gioielli. L’affare Kakà sfumato all’ultimo sospiro, potrebbe portare a conseguenze devastanti nel panorama del mercato internazionale: lo sceicco Mansour, proprietario del Manchester City, ha il portafoglio pieno e una gran voglia di rifarsi andando a prendere un campione, uno di quelli con la C maiuscola. Anche se, a dirla proprio tutta, per far sì che la sua squadra entri a far parte dell’elitè del calcio mondiale, non basterà comprare campioni su campioni: il Chelsea di Roman Abramovič, ne è un esempio lampante.

L’affare-Kakà si decide ad Arcore

Centocinque milioni di euro per assicurarsi le prestazioni di un solo giocatore: impossibile non trovarsi spiazzati di fronte ad un’offerta simile, impossibile chiudere la porta e rimandare il tutto al mittente con tanto di “no grazie”. Lo sa Kakà. lo sa Galliani, lo sa soprattutto patron Berlusconi, che nei giorni scorsi ha dato l’assenso alla trattativa.

Ed ora la palla passa proprio a lui, al Presidente del Consiglio, chiamato a decidere della sorte di uno suoi figli prediletti in un summit che si sta tenendo nella sua villa di Arcore. Con lui l’amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani, ed altri pezzi grossi della società che esprimeranno la propria opinione in merito alla trattativa dell’anno.

Ma c’è poco da discutere. Kakà sarà pure uno dei giocatori più forti del mondo, ma con la sua vendita il Milan si assicurerebbe un pezzo di futuro, incassando i soldi necessari a rinforzare ogni reparto (e sappiamo quanto abbia bisogno di svecchiare e ricostruire). Il summit di Arcore quindi non potrà far altro che confermare quanto detto dai protagonisti negli ultimi giorni, sebbene la parola finale spetti al diretto interessato.

Kakà o non Kakà?

Ci aspettavamo il solito calciomercato invernale, infarcito di grossi nomi sparati qua e là, tanto per scaldare le varie piazze, per poi constatare a febbraio che nulla può cambiare in un mondo del pallone, dove regna sovrana la crisi.

Poi sono arrivati gli arabi e le nostre convinzioni sono andate a farsi benedire, lasciando il posto alla consapevolezza che tutto si può comprare, anche qualcuno che fino al giorno prima era stato definito incedibile. Inutile ripercorrere le varie tappe della vicenda-Kakà, visto che da giorni l’argomento ha monopolizzato i discorsi di tutti gli amanti del pallone, facendo passare in secondo piano qualunque altra vicenda.

Meglio guardare al futuro per cercare di intuire sotto quale cielo giocherà il brasiliano nei prossimi anni, ammesso che su quel contratto da numerosi zeri non ci sia già la firma in calce, come annunciato ieri dal sito Arabian Business. Kakà ha firmato per il City, si era detto, salvo poi veder sparire la notizia in un battibaleno, quasi a non voler disturbare una trattativa che sta valutando gli ultimi dettagli.

Kakà ha firmato per il City

L’indiscrezione che scontenterà milioni di tifosi del Milan arriva dal giornale on-line Arabian Business. A dare la notizia proprio lo sceicco Mansour, proprietario del Manchester City, che ha detto, in

Non solo Kakà, il City vuole mezza serie A

Ammettiamolo ragazzi: qualche mese fa abbiamo sorriso di fronte alla dichiarazione dei neo-proprietari del City, allorché si erano presentati al mondo con la ferma intenzione di diventare la prima squadra di Manchester, arrivando a conquistare Premier e Champions nel giro di tre anni.

Erano i primi di settembre ed il mercato estivo chiudeva le sue porte, lasciando agli arabi solo il tempo di assicurarsi le prestazioni di Robinho, strappato alla concorrenza del Chelsea e convinto a lasciare Madrid a suon di milioni. Da allora si è molto vociferato riguardo ad acquisti più o meno eccellenti da parte del club inglese, con smentite tanto puntuali quanto perentorie dei diretti interessati.

Ma ora il mercato si è riaperto e quelle che sembravano offerte da fantacalcio, buone solo a far vendere qualche copia in più, sono diventate realtà. Primo obiettivo della nuova proprietà è quello di arrivare a Ricardo Kakà con un’offerta che difficilmente potrà avere risposta negativa (105 milioni di euro), di fronte alla quale il “no” secco di Galliani è diventato un “perché no? parliamone”. E se cede una società che ha nel suo padrone l’uomo più potente e ricco d’Italia, figuriamoci come si comportebbero gli altri club di fronte ad offerte irrinunciabili.