Amichevoli: una Roma distratta ne becca tre dal Valencia

Ormai la preparazione non è più una scusa, visto che tra due settimane comincia il campionato e tra nemmeno una c’è l’importante partita contro lo Slovan, e così la debacle in casa del Valencia la si può spiegare solo per un difetto di concentrazione. Sembra giustificarsi così Luis Enrique nel dopo-partita, quando parla di “errori da bambini” sui primi due gol subiti in amichevole dalla Roma che sembra ancora una cantiere aperto.

Nella difficile trasferta del Mestalla nessuno si aspettava di vedere una squadra scintillante, visti i tanti cambi in campo e in panchina, ma nemmeno una sconfitta così pesante. I giallorossi avevano a disposizione tutti gli effettivi tranne Lamela che sta dando spettacolo nel Mondiale di categoria, e De Rossi che ha appena giocato in nazionale. E così gli occhi sono puntati tutti su Bojan.

Roma: vittoria comoda con il Vasas, scoperto un nuovo talento

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Si chiama Federico Viviani, ha 19 anni, e probabilmente sarà il nuovo gioiello della “cantera” della Roma. Da quando è iniziata la preparazione, Luis Enrique ha dichiarato che il giovane della Primavera era quello che lo aveva impressionato più di tutti, ed un suo gol ha regalato la vittoria ieri sera alla squadra in amichevole.

Una vittoria scontata, visto che gli avversari del Vasas, anche se militano nella massima serie ungherese, di certo sono tecnicamente di gran lunga inferiori ai giallorossi, ma la gara è servita soprattutto per dare un’identità di gioco alla squadra e provare i nuovi arrivati.

Roma, Luis Enrique vuole rinforzi

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La nuova stagione sta per partire e la Roma spera di presentarsi al meglio nelle prime uscite ufficiali della nuova proprietà americana. Lavoro non facile per il neo-allenatore Luis Enrique, che non ha ancora tutta la rosa a disposizione e che aspetta gli ultimi colpi di mercato per gettarsi appieno nell’avventura sotto il Cupolone.

Stando alle voci che circolano intorno all’ambiente giallorosso, il tecnico spagnolo non avrebbe chiesto rincalzi, gente da tenere in panchina in attesa dell’occasione buona per essere gettata nella mischia, bensì giocatori da affiancare agli elementi insostituibili della squadra da utilizzare subito come titolari.

DiBenedetto presenta il sogno-Roma

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E’ un grande giorno per la sponda giallorossa della Capitale, che ha visto l’arrivo di Thomas DiBenedetto, azionista di maggioranza della Roma, e di Luis Enrique, nuovo allenatore. Il nuovo patron ha messo immediatamente sul tavolo i propri progetti ed ha presentato il sogno della Roma del futuro:

Stiamo cominciando una nuova era che cambierà il mondo del calcio. Abbiamo ambizioni e un sogno condiviso dalla gente di Roma, un sogno che richiederà del tempo per concretizzarsi, ma noi ci lavoreremo alacremente. Stiamo creando le condizioni affinché la squadra possa dare il meglio di se stessa. Il nostro obiettivo primario è quello che avviene sul campo e nelle prossime settimane avremo le idee più chiare sul futuro della squadra. Stiamo inseguendo dei giovani, puntiamo su di loro e dobbiamo avere pazienza se faranno degli errori. Di certo la priorità è creare il miglior team di management, mettendo la squadra al centro di tutto.

Roma vicina al colpaccio Bojan

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Dalla Spagna dicono che è fatta, ma è meglio andarci cauti, non si sa mai. Bojan Krkic potrebbe presto essere un calciatore della Roma. Sabatini ha vinto il braccio di ferro con il Barcellona grazie alla mediazione di Luis Enrique, il quale conosce bene l’attaccante ed ha convinto la società ad abbassare le pretese.

L’accordo trovato con i blaugrana parla di prestito con diritto di riscatto di 10 milioni di euro, ma con un controriscatto da parte del Barça di 15 milioni, nel caso in cui il giovane talento dovesse esplodere in giallorosso. Si tratterebbe comunque di un ottimo colpo, visto che il ragazzo ha solo 20 anni (ne compirà 21 a fine agosto), ed ha già dimostrato doti davvero eccezionali.

Roma: la “rivoluzione culturale” di Sabatini

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Lasciando riposare in pace Mao Tse Tung, Walter Sabatini ha annunciato di avere intenzione di avviare una “rivoluzione culturale” alla Roma. Una rivoluzione che ovviamente non si farà con la lotta, ma sul campo, per dare discontinuità al gioco del calcio ed avviare una nuova era con una politica completamente diversa.

Per farlo il primo passo è stato quello di ingaggiare Luis Enrique, un allenatore giovane ma con idee molto diverse dagli altri, un po’ una sorta di Zeman con trent’anni in meno, che possa portare qualcosa di nuovo nel calcio italiano.

Roma: Luis Enrique ha firmato


Abbiamo dovuto aspettare più di un mese, ma alla fine la firma è arrivata via fax. Luis Enrique ha accettato di diventare l’allenatore della Roma per i prossimi due anni, con opzione per il terzo, ad 1,5 milioni di euro a stagione. Cifre medio-basse, che potrebbero salire in caso di vittorie e trofei, ma che dimostrano come lo spagnolo crede nel progetto-Roma, dato che ha rinunciato ai 2,5 milioni offerti dall’Atletico Madrid.

Le richieste di Luis Enrique, che avevano rallentato le trattative nei giorni scorsi, sono state in parte esaudite. A parte l’ingaggio, leggermente inferiore a quanto richiesto, i famosi 5 del suo staff sono stati ridotti ad uno, Ivan De La Pena, mentre gli altri 4 saranno sì spagnoli, ma non quelli che lui aveva indicato.

Roma: Luis Enrique già in bilico, si pensa a Giampaolo

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Non comincia sotto i migliori auspici l’avventura di Luis Enrique a Roma. La firma, che doveva arrivare oggi, è stata ulteriormente rimandata e Walter Sabatini, che di tempo ne ha già perso troppo, ha messo in preallarme Marco Giampaolo.

L’ex tecnico del Catania ha firmato per il Cesena, ma ha voluto una clausola sul suo contratto che gli garantiva di liberarsi a costo zero se la Roma lo avesse contattato. E allo stato attuale sembra che questa clausola debba essere esercitata.

Roma: Luis Enrique allenatore al 99%

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Sarà Luis Enrique l’allenatore della Roma, a scanso di stravolgimenti dell’ultimo minuto. A confermarlo sono le voci provenienti dalla Spagna che assicurano che il Barcellona ha liberato l’allenatore della squadra B, il quale è libero di trovarsi una sistemazione per la prossima stagione.

Luis Enrique ha ammesso di non voler pensare alla sua prossima squadra fino a sabato, quando il Barça B disputerà la sua ultima partita di campionato, ma già dopo il fischio finale, o al massimo il giorno dopo, annuncerà il nome della squadra in cui lavorerà nella prossima stagione. E per quasi tutti questa squadra sarà la Roma.

Roma: Deschamps o Luis Enrique, entro martedì la scelta

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Pericolo scampato. Con tutto il rispetto per Pioli, la virata degli ultimi giorni sul possibile allenatore della Roma fa tirare un sospiro di sollievo ai tifosi giallorossi che ora non saranno costretti a dover sperare nel “miracolo” di un allenatore abituato ad allenare le piccole, ma potranno contare su un coach di livello internazionale.

Il cerchio si è ristretto intorno a due nomi, i quali hanno già dato il loro assenso. Il primo, in ordine di tempo, è stato Didier Deschamps che, in conferenza stampa, ha spiegato:

Tutti sapete che posso liberarmi entro una certa data, io sono pronto ad ascoltare chi mi vuole. Voglio capire le ambizioni del Marsiglia per il futuro. Se negassi i contatti con la Roma, farei ride­re.

Italia-Spagna tra scommesse e Tassottazi!

Ci danno per sconfitti ancor prma di scendere in campo. Pazienza, non è la prima volta che ci capita e non sarà neppure l’ultima, tanto che a leggere i quotidiani spagnoli, non ci offendiamo nemmeno tanto.

E’ normale esaltare una compagine che ha già dato molte soddisfazioni ai propri tifosi, infilando nella prima parte del torneo tre vittorie su tre ed esibendo a lunghi tratti un gioco spettacolare. Ed i quotidiani spagnoli non fanno altro che riflettere l’opinione comune, secondo la quale nella gara di domani sera non ci sarà storia.

Esaltazione, dunque, soprattutto sulla prima pagina di AS che carica l’ambiente, titolando a caratteri cubitali Claro che podemos! (Certo che possiamo!). Ma non manca un pizzico di polemica, sebbene mascherata di ironia, specie su Marca, che invita i propri lettori a scommettere su un Tassottazo, ricordando la gomitata rifilata da Mauro Tassotti a Luis Enrique, che procurò allo spagnolo la frattura del setto nasale e all’azzurro otto giornate di squalifica (praticamente la conclusione della carriera in nazionale).

Italia-Francia: i commenti della stampa estera

Potevamo ritrovarci a discutere di questioni culinarie e dietetiche, visto che il biscotto tanto temuto da italiani e francesi ha occupato le pagine dei giornali di mezza Europa per almeno tre-quattro giorni di fila.

Invece eccoci qui, liberati dall’incubo della glicemia, ad osannare i nostri ragazzi e a ringraziare quel gran signore di Van Basten, che ha scongiurato un’uscita prematura di entrambe le finaliste dell’ultimo mondiale.

Entusiasmanti i commenti sulla stampa italiana, dopo i fiumi di chiacchiere sull’onestà e la correttezza dell’Olanda, ed anche i tabloid stranieri non hanno potuto far altro che esaltare l’impresa azzurra, non trovando, per una volta, spunti di critica.