Moggi attacca la Juventus: “Facevo i loro interessi”

 La sentenza di primo grado emessa dal giudice Casoria martedì scorso fa ancora molto parlare di sè. E l’ultimo a commentare la situazione attuale è proprio il diretto interessato Luciano Moggi, che continuerà a difendere se stesso e  Juventus, ma si è sentito tradito dal comunicato della società bianconera che ha preso immediatamente le distanze dall’ ex Direttore Generale. Ecco le dichiarazioni di Moggi, condannato a 5 anni e 4 mesi:

In campo non andavo certo io. Mica stiamo parlando di Moggi-Udinese o Moggi-Lazio: non capisco e sono sorpreso per l’atteggiamento del club. Come si fa a pensare che non facessi gli interessi della Juve? Li ho fatti anche con le sim straniere: ero pedinato e intercettato, dovevo difendere le nostre strategie di mercato. Me le hanno comprate loro

Parole pensanti che evidenziano ancora una volta come la sentenza sia quantomeno strana, visto che ha assolto la Juve da responsabilità oggettive ma condannato il suo direttore generale dell’ epoca associazione a delinquere.

Calciopoli: la Juventus annuncia battaglia da innocente

Se la sentenza di ieri su Calciopoli è stata una mazzata per Luciano Moggi e gli altri imputati condannati, è servita come trampolino per rafforzare la posizione della Juventus. Nella sentenza infatti si legge che la società risulta estranea ai fatti, in pratica non ha responsabilità oggettiva in quanto non sapeva cosa stava combinando il suo direttore generale, e perciò è stata assolta.

Appena dopo la sentenza è arrivata la risposta di Andrea Agnelli, presidente bianconero, che ha definito “stridente” la sentenza di ieri con quella della giustizia sportiva che 5 anni fa, molto sommariamente, mandò la Juventus in Serie B e le tolse gli ultimi due scudetti. Per questo i bianconeri hanno annunciato di voler dare battaglia in aula, in attesa della sentenza del Tnas, forti di quest’altra sentenza.

Calciopoli: 5 anni e 4 mesi a Moggi; condannati anche Bergamo e Pairetto

Si conclude con la sentenza di primo grado l’ennesimo capitolo della vicenda Calciopoli, che ha visto finire sul banco degli imputati Luciano Moggi, i designatori arbitrali Bergamo e Pairetto, diversi esponenti delle giacchette nere, presidenti e dirigenti di numerosi club. I giudici del Tribunale di Napoli hanno parzialmente accolto le richieste del pm, condannando a 5 anni e 4 mesi l’ex dg della Juventus, a fronte di una richiesta di 5 anni ed 8 mesi.

Non va meglio agli ex designatori arbitrali, condannati a 3 anni ed 8 mesi (Paolo Bergamo) ed a 1 anno e 4 mesi (Pierluigi Pairetto). Claudio Lotito, Andrea e Diego della Valle sono invece stati condannati ad un pena di 1 anno e 3 mesi, oltre al pagamento di una multa di 25mila euro.

Moggi: “La Juve rispetti Del Piero”

C’è un caso-Del Piero nella Juventus? Sembrerebbe di sì dopo le parole del Presidente Agnelli, che ha di fatto “licenziato” il capitano, dichiarando che questo è il suo ultimo anno in bianconero. La vicenda sembrava però essersi sgonfiata, almeno fino allo scorso sabato, quanto Conte ha deciso di far entrare il numero 10 solo a pochi minuti dalla fine della gara contro il Genoa, dando l’impressione di voler concedere all’ex compagno di squadra una sorta di “contentino”. Sulla vicenda interviene Luciano Moggi, sempre molto attento a quanto accade in casa Juventus:

Chi ha fatto peggio tra Agnelli con la sua uscita su Del Piero e Conte che utilizza Alex solo nei minuti di recupero? Quest’ultima mi sembra un’esagerazione, una cosa fuori posto. Forse Antonio voleva tentare il tutto per tutto, ma cinque minuti sono davvero troppo pochi e poi è una mancanza di rispetto nei confronti di un giocatore come Alex Del Piero.

Calciopoli, Bergamo a Rodomonti: “In caso di dubbio, aiuta l’Inter!”

Luciano Moggi aveva promesso nuove sconvolgenti rivelazioni sulla vicenda Calciopoli ed oggi è arrivato finalmente il momento di scoprire le carte. Inutile dire che si tratta dell’ennesima intercettazione portata alla luce dalla difesa dell’ex direttore generale della Juventus, radiato dal calcio ma pronto a dimostrare di non essere l’unico colpevole.

L’intercettazione è datata 28 novembre 2004, vigilia del derby d’Italia Inter-Juventus, con i bianconeri primi in classifica a +15 dai nerazzurri. Le voci sono quelle di Paolo Bergamo, designatore arbitrale, e Pasquale Rodomonti, arbitro chiamato a dirigere la gara. Ebbene, il designatore arbitrale chiede a Rodomonti di favorire l’Inter in caso di dubbio, come potete leggere dalla trascrizione subito dopo il salto.

Calciopoli, Moggi rilancia: “pronta intercettazione sconvolgente”

Nonostante le prove a suo carico, Luciano Moggi continua a dichiararsi innocente, sostanzialmente “perché così fan tutti”. Ma ora che da qualche mese è passato al contrattacco, ha forse trovato il modo per dimostrare all’Italia che il processo di Calciopoli è stata una vera e propria farsa, e che è stato costruito ad arte per far pagare la Juventus e “mettere al centro altri”.

Questa notte è stata trovata un’intercettazione che sconvolge il processo. Nel calcio ci sono delle cose importanti ed invisibili non si sa mai dove sono gli amici ed i nemici, bisogna ripararsi da tutte le parti. Il 27 andrò a parlare io e vedrete che questo nuovo elemento dimostrerà il contrario di quanto ci hanno detto.

Il 27 settembre infatti Moggi sarà chiamato in aula ed il suo avvocato tirerà fuori questa intercettazione, il cui contenuto ancora non è noto, in cui si dimostra come ciò che viene imputato a Moggi, in realtà veniva effettuato da altri. Qualche indiscrezione però comincia a trapelare.

Moggi: Milan promosso, Moratti bocciato

Da anni non fa più parte del mondo del calcio, ma Luciano Moggi non perde neanche un’occasione per dire la sua su questo o quell’altro argomento di attualità. E allora eccolo dare i voti al calciomercato delle grandi, prime fra tutte Milan ed Inter:

Il Milan è avanti anni luce rispetto alle altre. L’Inter, invece, visto che Moratti è ritornato a lavorare in prima persona, ho dei dubbi che possa fare bene. Il presidente nerazzurro ha iniziato a svendere piuttosto che a vendere e ad acquistare male. Non penso siano competitivi e la questione Forlan credo sia una regola comune a quello che fa Moratti: non è uno disciplinato quando decide le cose. E’ un tipo che va a braccio e certe situazioni possono capitare.

Zeman come Moggi: “revocate lo scudetto all’Inter”

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Clamoroso! Per una volta Zeman e Moggi sono d’accordo su qualcosa, la revoca dello scudetto all’Inter. E se due personaggi così diversi e così opposti nel vedere il calcio convergono su una posizione, significa che c’è davvero qualcosa di grave sul conto dell’Inter.

Credo che sia giusto revocare lo scudetto 2006 all’Inter. Questo è un mio parere, ma le intercettazioni dimostrano che qualcosa è successo

ha dichiarato il neo tecnico del Pescara che ha confermato quanto di buono si diceva sul personaggio di Facchetti, anche se le leggerezze commesse in occasione delle intercettazioni non si possono perdonare.

Calciopoli, Moggi: “Pronto alla guerra, vedranno”

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Una radiazione dal mondo del calcio non pare aver scalfito le convinzioni di Luciano Moggi che, dopo aver accolto la sentenza della giustizia sportiva (identico destino anche per Antonio Giraudo, dirigente e collega di Moggi alla Juventus, e Innocenzo Mazzini, ex Presidente della Figc) non ha esitato a replicare per dichiararsi pronto alla guerra. L’ex direttore generale dei bianconeri, intervenuto nella tarda serata di ieri al talk calcistico in onda su 7Gold – “Diretta Stadio” – ha mostrato unghie e denti e, attraverso uno sfogo che ne ha anticipato le intenzioni, ha fatto capire di non avere affatto gradito le decisioni annunciate. Parole perentorie:

“La sentenza ha disatteso completamente quello che ha detto l’Alta Corte del Coni. C’è qualcuno che pagherà e lo sanno benissimo. Vogliono la guerra? La guerra gliela facciamo. Vedremo questo gioco a cosa porta. Voglio uscire dal calcio quando lo dico io, non quando lo dicono gli altri ingiustamente”.

Tradotte, le frasi di Moggi lasciano presagire il ricorso a tutti i gradi di appello garantiti dalla giustizia e danno una interpretazione soggettiva – punti di vista – di quanto accaduto:

Calciopoli: radiati Moggi, Giraudo e Mazzini

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Negli ultimi mesi Luciano Moggi ha cercato di dimostrare – trascrizioni delle intercettazioni telefoniche alla mano – che nella vicenda Calciopoli non era implicata solo la Juventus e che lui era stato solo il capro espiatorio di un sistema bacato.

Ma il darsi tanto da fare evidentemente non è servito, se è vero che oggi è arrivata la decisione della Corte della Commissione Disciplinare della Federcalcio, che si è abbattuta come un macigno sulla testa dell’ex dirigente bianconero: radiazione, impossibilità di ricoprire qualunque ruolo all’interno della Figc. La stessa sorte è toccata ad Antonio Giraudo, altro ex dirigente della Juventus, e ad Innocenzo Mazzini, ex Presidente della Figc.

Calciopoli, chiesti 5 anni ed 8 mesi per Moggi

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E venne il giorno della requisitoria dei pm nell’ormai celeberrimo processo di Calciopoli, che vede imputati Luciano Moggi ed altri esponenti di società calcistiche del Belpaese, oltre ad una sfilza di arbitri. Le richieste di pena per gli imputati non sono affatto lievi, a partire da quella che riguarda l’ex dirigente della Juventus, per il quale sono stati chiesti 5 anni ed otto mesi di reclusione.

Non va meglio agli ex designatori arbitrali Paolo e Bergamo e Pierluigi Pairetto, che rischiano rispettivamente 5 anni e 4 anni e sei mesi di carcere. Condanne pesanti richieste anche per l’ex direttore sportivo del Messina Angelo Fabiani (3 anni ed otto mesi), per il Presidente della Fiorentina Diego Della Valle (2 anni ed 80mila euro di multa), per il fratello Andrea (1 anno ed otto mesi, oltre ad una multa di 70mila euro).

Casoria censurata dal Csm. Salta il processo di Calciopoli?

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Il giudice del processo di CalciopoliTeresa Casoria – è stata censurata per il linguaggio utilizzato con i colleghi e assolta per le accuse più gravi.

Una sentenza interlocutoria che comunque potrebbe condizionare la richiesta di ricusazione della Casoria depositata dai Pubblici Ministeri alla Corte d’Appello di Napoli – la decisione dovrebbe arrivare il 20 maggio.

Moggi: “Crollato il castello accusatorio del processo Gea”

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Qualche giorno fa è arrivata la sentenza della Corte d’Appello di Roma sul processo alla Gea, che in breve conferma il quadro accusatorio delineato nel processo di primo grado, con Alessandro e Luciano Moggi condannati per violenza privata e pena ridotta.

Qualche giorno dopo la sentenza, Luciano Moggi è ritornato sul tema durante la trasmissione condotta da Pippo Franco dal titolo Ieri, Moggi e domani. Dall’alto della sua tribuna mediatica l’ex-direttore generale della Juventus ha ricordato che:

Il castello accusatorio dei PM di Roma è crollato del tutto. La sentenza di appello ha confermato che non è mai esistita nessuna associazione a delinquere che manovrava illegalmente il mercato.

Processo Gea: in appello un anno a Moggi senior, 5 mesi a Moggi jr.

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Condanne confermate ma pene ridotte. E’ questo ciò che la Corte dei Appello di Roma ha deciso ieri in merito alle vicende legate alla Gea World e che vedevano alla sbarra, in uno dei tanti processi, Luciano Moggi, insieme al figlio Alessandro. In precedenza erano coinvolti anche Davide Lippi, Francesco Ceravolo e Francesco Zavaglia, assolti sia in primo che in secondo grado.

Una notizia cattiva per i Moggi, ma anche una buona, dato che per entrambi la pena è stata ridotta da 18 mesi a 12 per Luciano Moggi e da 14 mesi 5 per Alessandro. Lo sconto è dovuto alla riduzione dei reati riconosciuti in quanto la vicenda legata al calciatore Nicola Amoruso (a cui Moggi aveva imposto di andare a giocare un anno a Perugia per poi richiamarlo alla Juve se avesse lasciato il suo procuratore e fosse entrato in Gea) non è stata confermata, come invece era accaduto in primo grado.