Bundesliga: due volte Toni, senza la maglia azzurra va come un treno

In Nazionale non gira proprio, ma quando rientra in Germania Toni non lo ferma proprio nessuno. Ricomincia la cavalcata dell’ariete italiano e del suo Bayern Monaco, che si sbarazza facilmente del povero Colonia (0-3 il punteggio finale) con un doppio Toni e rete al novantesimo di Podolski, giusto per far ricordare che lui comunque c’è.

Ma non è comunque sufficiente questa grande prestazione per guadagnare la vetta della Bundesliga. Non è stato un caso il pareggio della prima giornata tra i campioni in carica e l’Amburgo, perchè questa squadra è stata costruita talmente bene da poter vincere le 3 gare successive e arrivare prima in solitaria già dalla quarta giornata.

Toni e Ronaldinho: nessuno è profeta in patria

Può un calciatore essere acclamato quando scende in campo con la maglia del proprio club e venire invece fischiato non appena indossa quella della nazionale? Può, eccome! Accade a due miti del calcio mondiale, due di quelli che fa strano veder contentastati su un campo di calcio, due di quelli che dovrebbero vivere di rendita, per quanto di buono hanno fatto nei tempi passati.

Eppure capita che anche due come Toni e Ronaldinho vivano il loro momento difficile, e non in assoluto, ma solo quando vengono chiamati a difendere i colori del proprio Paese.

Per fortuna non è sempre così, ed anzi siamo sicuri che già dalla prossima occasione i due talenti avranno modo di riscattarsi, ma fa strano dover registrare fischi e contestazioni nei loro confronti.

Italia-Cipro: Lippi esordisce con il tridente

Finalmente ci siamo, dopo due anni riparte la macchina azzurra alla difesa del titolo mondiale. Dopo lo sfacelo dell’Europeo in cui gli azzurri sono sembrati solo lontani parenti di quegli 11 che solo due estati prima facevano tremare qualsiasi avversario, è tornato Lippi al timone della Nazionale, e questo significa due cose: rigore ed esperienza.

Sicuramente il tecnico campione del mondo porterà quel polso duro che Donadoni non ha mai avuto, lasciando all’estro dei calciatori superpagati e superviziati la possibilità di scelta se stare con la squadra o giocare solo per sè stessi. Servirà per ricreare quello spogliatoio che è stata la vera forza di due anni fa, e ripartire dai tanti campioni del mondo per costruire la nazionale del futuro ancora vincente.

Bundesliga: prima vittoria del Bayern, ma è lo Schalke a comandare

Deve recuperare il tempo perso il Bayern Monaco, dopo i due pareggi consecutivi all’inizio del campionato, e stavolta ci mette anche troppo zelo per recuperare i tre punti. La sfortunata di turno è stata l’Herta Berlino che è capitato proprio nel momento migliore dei bavaresi, quando cioè hanno cominciato a far funzionare gli schemi di gioco e hanno recuperato gli uomini infortunati.

E così succede che segnino contemporaneamente Toni, Lahm, Schweinsteiger e Klose (questi ultimi due su rigore), e così abbiamo la consapevolezza che il Bayern è tornato. Anche se i punti da recuperare sono tanti.

Massimo Oddo al Bayern Monaco

C’era un tempo in cui il campionato italiano era considerato il più bello del mondo e tutti, o quasi tutti i calciatori avrebbero fatto carte false pur di vestire la maglia di una squadra italiana. Poi arrivarono le offerte faraoniche dell’Inghilterra e della Spagna e fummo costretti ad assistere ad una sorta di controtendenza, perdendo molti grossi nomi che preferivano inseguire il sogno economico.

Da qualche anno sembra essersi aggiunta una nuova frontiera per il calcio, spostata un po’ più verso est ed abbiamo scoperto non senza meraviglia che anche in Germania amano gli italiani. E così abbiamo perso uno dei bomber più forti d’Europa, Luca Toni, ammaliato dalle sirene del Bayern Monaco, seguito a ruota da Barzagli e Zaccardo, che hanno lasciato il sole caldo della Sicilia per accasarsi al Wolfsbug.

Ma la lista è destinata ad allungarsi e, prima che cali il sipario sul calciomercato di questa estate, il Bayern è riuscito ad assicurarsi le prestazioni di un altro campione del mondo, Massimo Oddo, arrivato dal Milan in prestito con diritto di riscatto.

Bundesliga: vetta alla neopromossa Hoffenheim, altro stop per il Bayern di Toni

Non solo in Francia ci sono sorprese in campionato. Anche in Germania la capolista della Bundesliga dopo due giornate è una neopromossa, l’Hoffenheim. Dopo la vittoria convincente della prima gara di campionato della scorsa settimana, è bastato solo un gol contro un’altra neopromossa, il Borussia Monchegladbach, per raggiungere da sola la vetta della classifica.

E mentre questa squadra dal nome impronunciabile (e anche difficilissimo da scrivere, ve lo assicuro) rimane da sola all’ultimo posto con zero punti, la situazione comincia a farsi pesante per il Bayern Monaco.

Bundesliga: partenza col freno a mano tirato, si fermano tutte le big

Come per la Premier League, anche la Bundesliga inizia con molte difficoltà per i campioni in carica. Stavolta alla corrazzata del Bayern Monaco è toccato aprire il campionato, e non è stato un esordio facile.

Già l’urna era stata impietosa, facendo pescare ai bavaresi l’Amburgo, una delle squadre più ostiche del campionato tedesco. L’inizio sembrava promettere bene, dato che dopo un quarto d’ora i campioni in carica erano già in vantaggio di due reti, segnate da Schweinsteiger e Podolski, ma abbassando la guardia hanno subìto il ritorno degli avversari che con Guerrero e Trochowski hanno pareggiato i conti e fatto iniziare col piede sbagliato quest’annata alla squadra di Toni (che peraltro era fuori per infortunio).

Flop 10, tutto il peggio degli Europei

L’Europeo ancora non è finito, ma in rete impazza già la top ten delle cose più brutte viste in questo torneo. La maggior parte di esse riguardano grosse aspettative andate deluse, oppure figuracce in cui, purtroppo, anche la nostra nazionale fa la sua parte.

Raccogliendo tutti gli insulti e gli sfottò del web, il Sun ha stilato la classifica definitiva dei flop dell’Europeo, anche con qualche giorno d’anticipo rispetto alla fine, perchè nè Germania nè Spagna potrebbero rientrarci, dato ch sono state tra le cose migliori viste in questo ultimo mese.

11 punte per me, posson bastare

E’ tempo di fare una Roma con i fiocchi, che possa puntare seriamente a scudetto e Champions League. Ma senza punte, si sa, non si va da nessuna parte. Vucinic da solo non può far miracoli, Totti ormai passa più tempo in infermieria che sul campo, e i 32 anni cominciano a farsi sentire. Esposito non è affidabile, Giuly non è una prima punta, e anzi Spalletti lo fa giocare quasi da centrocampista, Mancini a giorni cambierà maglia. Pare insomma che la Roma abbia urgente bisogno di una punta. Una vera, stavolta.

Una di quelle alla Batistuta, che ormai mancano nella capitale da troppo tempo. Si sperava nel talento di Okaka, destinato ad essere come Balotelli, ma che quest’anno in serie B ha dimostrato di avere ancora molta strada da fare. E così Spalletti si è stancato di aspettare e ha presentato al direttore sportivo Pradè la sua lista di attaccanti, 11 per la precisione, sperando che almeno uno di essi il prossimo anno vesta la maglia giallorossa.