Inter, Moratti difende Cassano

Gli anni passano, i bimbi crescono, ma certi atteggiamenti infantili testimoniano come alcuni grandi campioni non potranno mai vantarsi di aver raggiunto la maturità. Inutile dire che parliamo di Antonio Cassano, caduto ancora una volta i tentazione, tanto da arrivare quasi alle mani con l’allenatore Stramaccioni. Non sappiamo esattamente come siano andate le cose e da quale parte sia la ragione, ma è un dato di fatto che Fantantonio riesca a creare problemi in qualunque spogliatoio che lo ospita. Massimo Moratti recita il padre del buon padre di famiglia e difende il suo gioiello.

Sampdoria: la vicenda-Cassano non è ancora completamente svelata, e intanto parte la class action

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Le nubi sul cielo di Genova, sponda Samp, cominciano a farsi sempre più dense. A margine della conferenza al Banco di San Giorgio del presidente Garrone, era inevitabile che qualche domanda sulla squadra sarebbe capitata, ed infatti ciò che il patron temeva, chiarimenti sulla vicenda-Cassano, è accaduto. A dir la verità non c’è stato nemmeno bisogno di insistere molto, perché evidentemente le verità sono così forti che è difficile trattenerle:

Non vorrei essere stuzzicato a raccontare quale è la storia vera avvenuta con Cassano. Perché non andate a chiedere a Cassano perchè parlerà solo tra dieci anni, come ha già ripetuto tre o quattro volte? Sembra quasi che io l’abbia violentato, anche fisicamente. Non credo sia facile violentare Cassano. È un cosa molto brutta.

Cassano resta alla Samp, ma con lo stipendio dimezzato

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Né vincitori né vinti. La querelle tra Antonio Cassano ed il presidente della Sampdoria Garrone finisce in pareggio, ma allo stato delle cose nessuno può permettersi il lusso di cantar vittoria. Il Collegio Arbitrale della Lega ha finalmente espresso il proprio parere, imponendo il reintegro in rosa del fantasista di Bari Vecchia sin dal primo gennaio prossimo.

Reintegro in rosa non significa però che Fantantonio possa tornare a giocare al fianco di Pazzini & Co., visto che la società è libera di decidere chi far scendere in campo e chi no, e su questo Garrone è stato perentorio:

A prescindere dalla decisione del Collegio Arbitrale, Cassano non vestirà più la maglia della Samp. La sua esperienza con noi è finita.

Prandelli non abbandona Cassano

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Un concentrato di classe pura, forse non sempre continuo come ci si aspetterebbe, ma comunque in grado di infiammare le platee e di strappare applausi a scena aperta ad ogni tocco di palla. Questo è Antonio Cassano, il fenomeno di Bari Vecchia, il campione che impersona il sogno di milioni di ragazzini cresciuti per strada con la palla tra i piedi. Genio sì, ma anche tanta, troppa sregolatezza, come quando spezzava una bandierina a calci dopo una rete segnata o come quando si esibiva nel “pezzo migliore” delle sue cassanate, minacciando l’arbitro che lo aveva appena espulso. Anche questo è Antonio Cassano, che proprio per le sue intemperanze è stato spesso privato della gioia di giocare in nazionale.

Trapattoni gli regalò la soddisfazione dell’esordio, Lippi non lo inserì nella lista della spedizione campione del mondo in Germania, Donadoni si vide costretto a convocarlo per l’Europeo del 2008, ma quando Lippi riprese il comando, Cassano dovette accontentarsi di guardare l’Italia in tv. Poi arrivò Prandelli e per Fantantonio si aprirono nuovamente le porte della nazionale, fino a quando non ne combinò un’altra delle sue.

Lite Cassano – Garrone: addio pace, si passa alle carte bollate

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Ormai il divorzio è ufficiale, e si passa nelle mani degli avvocati. Ad Antonio Cassano non è andata giù la battuta del presidente Garrone sulla “cassanite“, ed ha capito che non ci sono più le condizioni per fare pace. E allora, da bravo attaccante, riparte in contropiede.

La storia tra Cassano e la Sampdoria si può dire ufficialmente finita. Secondo il calciatore il litigio è stato solo un pretesto per mandarlo via, in quanto il suo contratto pesava troppo nel bilancio societario e secondo lui non andava alla famiglia Garrone di spendere così tanto per un solo calciatore. Non solo. Secondo la memoria difensiva dei suoi avvocati, questa versione viene confermata dal fatto che per due volte, una orale ed una via email, il presidente aveva accettato le scuse del calciatore, per poi ritrattare dopo poche ore.

Garrone non perdona Cassano

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A margine della riunione a Milano della Lega Calcio, il presidente della Sampdoria, Riccardo Garrone, è ritornato ancora una volta sul caso Cassano. Ma le notizie non sono quelle sperate dai tifosi sampdoriani: Garrone non torna indietro.

Io cerco di essere coerente e la coerenza è una virtù molto rara.

Insomma non cambia nulla nonostante i tentativi di conciliazione di Cassano e del suo procuratore Beppe Bozzo.

Lite Cassano – Garrone, Striscia la Notizia cerca di mettere pace

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Non è bastato nemmeno l’annuncio di Cassano

per farmi perdonare berrei anche il petrolio

che peraltro ha peggiorato la situazione, a far tornare sui suoi passi Riccardo Garrone. Il presidente della Sampdoria è deciso a mandar via il suo miglior giocatore per qualche parola di troppo, e così a fare l’ultimo tentativo di riappacificare l’ambiente è Striscia la Notizia.

Cassano disposto a pagare per restare alla Samp

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E’ il solito Cassano, quello che fa e disfa, quello che offende pesantemente e poi si cosparge il capo di cenere e cammina sui carboni ardenti per chiedere scusa, quello che può permettersi il lusso di litigare anche con il Presidente della propria squadra, perché tanto sa che tutto alla fine gli viene perdonato in nome del talento sopraffino che Madre Natura gli ha concesso.

Se la prende con i giornalisti perché lo fanno passare per quello che non è, perché il nome Cassano unito alle cassanate fa vendere copie. E forse è così, ma questa volta c’è una società che si dice stufa dei suoi eccessi e che lo mette fuori rosa alla faccia del talento. Forse non se lo aspettava Fantantonio o forse sì, ma l’istinto è stato più forte della razionalità e non ha saputo fermarsi nemmeno di fronte all’autorità di chi gli consente di mettere insieme il pranzo con la cena. Ed ora arriva il pentimento e le scuse pubbliche, quasi in ginocchio.

Lite Cassano-Garrone, la verità di Fantantonio

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La Samp ha vinto nella non facile trasferta di Cesena, ma in casa doriana continua a tenere banco la vicenda-Cassano, dopo la pubblicazione della trascrizione dell’alterco tra i fantasista ed il presidente Garrone. Fantantonio ne avrebbe combinata un’altra delle sue, scagliandosi violentemente contro chi gli paga lo stipendio, contro chi lo ha sempre trattato come un figlio, contro chi gli ha permesso di avere un’altra chance in nazionale.

Ma questo aspetto della vicenda era già noto. Quella che ancora non avevamo ascoltato è la versione del diretto interessato, che prima chiede scusa alla Sampdoria e si augura di rimanere e Genova, poi cerca di giustificarsi.

Lite Cassano – Garrone, tutta la verità

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Non si tratta, a quanto pare, di una ricostruzione giornalistica, ma secondo quanto riportato questa mattina sulla Gazzetta dello Sport, pare sia stato messo tutto nero su bianco direttamente dal presidente Garrone ciò che è avvenuto quel fatidico pomeriggio del 26 ottobre scorso. Il motivo del contendere era il premio Rete d’Argento che doveva essere consegnato alla Sampdoria a Sestri Levante, ma il problema non era che Cassano voleva partecipare alla premiazione, ma esattamente il contrario: non ci voleva andare. Ecco la ricostruzione del club:

Non vado a prendere un premio in quella merda di albergo…

avrebbe risposto il calciatore, con Garrone che cercava di calmarlo ordinandogli di non alzare la voce.