Da Ronaldo a Ibrahimovic: i migliori del 2008

Chi è stato il miglior calciatore del 2008? A guardare la classifica stilata da France Football, Cristiano Ronaldo non ha avuto rivali, ma in questo anno ricco di calcio (tra campionati vari, coppe, Europei ed Olimpiadi) vale la pena ricordare anche altri protagonisti del palcoscenico internazionale.

Oggi ci divertiremo in una sorta di fantaformazione, mettendo insieme quelli che riteniamo i migliori d’Europa, o almeno quelli che durante il 2008 hanno dato un notevole contributo alla vittorie delle proprie squadre. Ovviamente si tratta di una classifica assolutamente personale e nemmeno troppo equilibrata, vista l’abbondanza dei nomi in gioco.

So già di andare incontro a critiche furiose da parte vostra (in fondo all’articolo c’è spazio per i vostri commenti), ma per ora lasciatemi sfogare.

Cannavaro – Messi, botta e risposta

E’ riconosciuto da tutti come uno dei più forti giocatori al mondo e proprio per questo gode di un’attenzione particolare da parte dei difensori avversari, che spesso si accaniscono contro le sue caviglie (e non solo). Lionel Messi è uno dei calciatori più picchiati della Liga spagnola, sebbene risulti “solo” quarto in questa poco invidiabile classifica, preceduto da Marcos Senna, Santi Cazorla e Aritz Aduriz Zubeldia.

Ma rispetto ai suoi colleghi, la Pulce vanta un altro primato, quello cioè del calciatore che provoca il maggior numero di ammonizioni per interventi ai suoi danni (ben 10 dall’inizio del campionato).

Verrebbe da dire “povero Leo Massi”, ma non tutti sarebbero d’accordo con l’atteggiamento di compassione nei suoi confronti. Tra questi, Fabio Cannavaro, che gioca contro l’argentino almeno un paio di volte l’anno. L’ultima proprio domenica scorsa nella gara vinta dal Barcellona per 2-0, che ha ulteriormente allontanato il Real dalla vetta della classifica. Sentite le accuse dell’azzurro e la risposta della Pulce.

Liga: Barça troppo più forte del Real, il primato è irraggiungibile

In questo weekend non c’è stato soltanto Juve-Milan come big match, ma c’era anche un Barcellona-Real Madrid da brividi. I blaugrana erano chiamati a confermare il loro ottimo momento, il Real a tentare di ridurre lo svantaggio dagli eterni rivali, e soprattutto a regalare la prima vittoria a Juande Ramos. Ci mette molta buona volontà il Real, ma la terza sconfitta di fila è inevitabile, troppo forte questo Barça, e i punti di distacco ormai sono 12, un abisso.

Peccato perchè i blancos non erano partiti male. Faceva un pò impressione vedere il Real Madrid giocare con il catenaccio. Solo Guti in avanti, in 10 dietro la linea della palla, interventi duri su Messi ed Henry e ripartenze in contropiede. E dire che all’inizio sembrava anche funzionare questa tattica. Il Barcellona praticamente non si è mai reso pericoloso nel primo tempo, e anzi in contropiede quasi quasi il Real sfiorava anche il vantaggio.

Liga: il Real rientra nella crisi, il Barça prenota lo scudetto

I campionati europei stanno cominciando a delinearsi e ad indicare già un probabile campione. Se in Italia è l’Inter a farla da padrone, in Francia il Lione, in Inghilterra se la giocano Chelsea e Liverpool, in Spagna il leader indiscusso si chiama Barcellona, e non ci sono margini di obiezione.

Era al test di maturità il Barça sabato sera contro il Siviglia, una delle squadre più scomode della Liga. La gara finisce 3-0 per i blaugrana, un messaggio forte e chiaro a tutte le inseguitrici. Sì, anche perchè le inseguitrici non esistono. Il Real perde ancora, Villareal e Valencia vincono ma hanno rispettivamente 4 e 5 punti di distacco, e molta meno classe in campo.

Champions League: impresa Roma, Inter sconfitta ma qualificata

Cluj-Roma 1-3 (11′ Brighi e 64′, 22′ Totti, 30′ Y.Kone)
Inter-Panathinaikos 0-1 (65′ Sarriegi)
Anorthosis-Werder Brema 2-2 (62′ Nicolau, 68′ Savio, 72′ Diego rig, 87′ Almeida)
Shakhtar Donestk-Basilea 5-0 (32′ e 65′ Jadson, 48′ e 70′ Da Silva, 75′ Seleznov)
Sporting Lisbona-Barcellona 2-5 (14′ Henry, 17′ Pique, 47′ Messi, 65′ Veloso, 66′ Muniz, 67′ Caniera, 69′ Perez)
Atletico Madrid-Psv 2-1 (14′ Simao, 28′ Rodriguez, 47′ Koevermans)
Liverpool-Marsiglia 1-0 (23′ Gerrard)

Tutti vorrebbero diventare giocatori del Barça

Già giocare nel Barcellona significa guadagnare suon di quattrini. Contratti milionari, sponsor con i marchi più importanti del mondo, e premi partita piuttosto scontati, solo perchè vesti la maglia blaugrana. Eppure al presidente Laporta tutto ciò non basta e vuol dare di più. E siccome i calciatori non capiscono altro che i soldi, ecco che è pronto ancora una volta a riempirli d’oro: 34 milioni di euro da dividere tra 31 giocatori per i tre obiettivi stagionali.

Vincere per i blaugrana è una cosa semplice, e già i premi partita basterebbero a calmare le ambizioni di qualsiasi calciatore. E invece ora arriva un’incentivo in più che verrebbe assegnato anche se non si dovesse raggiungere l’ambita “tripletta” (scudetto, Champions e Coppa del Re), ma anche se la bacheca dovesse arricchirsi di un solo trofeo.

Liga: Real sempre più in crisi, Barça sempre più solo

Sappiamo che per adesso rimane al suo posto, ma l’allenatore del Real Madrid Bernard Schuster se l’è vista davvero brutta sabato scorso. Dopo i numerosi k.o. che stanno arrivando nelle ultime settimane (ultimo in coppa del Re contro una squadra di serie C), perde anche in campionato contro il Valladolid. Se poi aggiungiamo che i punti di distacco dal Barcellona sono ora 5 e che proprio i blaugrana 7 giorni prima avevano rifilato 6 reti al Valladolid, la situazione sembra farsi sempre più grave.

A far precipitare le cose anche l’infortunio di Van Nistelrooy, dato che Higuain si è sgonfiato dopo i 4 gol della partita precendente e l’attaccante più pericoloso dei blancos è stato Cannavaro, il che è tutto dire. La difesa inoltre traballa, e così Schuster ha le ore contate: se non dovesse vincere contro il Recreativo sabato prossimo sarebbe fuori.

Liga: poker di Eto’o e Higuain, spettacolo in Spagna

Il Barcellona è una macchina da gol praticamente inarrestabile. Terza gara in cui i blaugrana vanno in gol per ben 6 volte, ma stavolta l’eroe della serata non è il solito Leo Messi, autore comunque di una gran partita e di un paio di assist, ma l’attaccante che sembrava doversene andare la scorsa estate, Samuel Eto’o.

Il camerunense segna 4 gol al Valladolid e diventa così anche capocannoniere della Liga con 13 gol. E dire che stava per andare a giocare in Uzbekistan. Tutto facile comunque per gli uomini di Guardiola, in vantaggio già dopo 6 minuti e ora primi nella Liga, con il miglior attacco e la miglior difesa del campionato.

Il Napoli porta bene: Denis, Lavezzi e Gargano in nazionale

Essere convocati dalla propria nazionale è già il traguardo più importante della carriera di un calciatore. Quando poi a convocarti è un certo Diego Armando Maradona, la soddisfazione diventa doppia. Nonostante la sconfitta di domenica scorsa contro il Milan, il Napoli di quest’anno resta la più bella realtà del campionato, merito di un ambiente caldo, un allenatore preparato, ma soprattutto di grandi giocatori che hanno saputo rischiare per poi venire premiati.

Intervistato da Napolissimo il neo ct della nazionale argentina ha confermato di voler puntare molto sul Pocho Lavezzi, probabilmente il suo erede nella squadra partenopea, nonchè nuovo Messi, secondo alcuni. Ma siccome sta facendo bene, anche Denis d’ora in avanti verrà convocato da Maradona, che conoscendo l’ambiente napoletano sa che lì i calciatori crescono bene e sereni.

Champions League: rientra in gioco il Marsiglia, Barça già qualificato

La gara teoricamente più semplice per il super Barça si è trasformata in una quasi figuraccia per i blaugrana. Un grande Henry fa di tutto per segnare, ma il portiere del Basilea Costanzo gli dice di no per più volte. E allora l’unica freccia buona tra le tante dell’arco di Guardiola entra in campo e non fallisce: Messi segna dopo pochi minuti dal suo ingresso e salva ancora una volta il tecnico spagnolo. Ma non è finita perchè il Basilea non vuol fare da sparring partner e riesce a pareggiare nel finale.

Poco male comunque per i blaugrana, perchè il punticino permette ugualmente alla squadra di Guardiola di festeggiare con due giornate di anticipo la qualificazione. Infatti lo Sporting Lisbona liquida lo Shaktar in una gara praticamente senza storia, con una sola squadra in campo, e permette al Barcellona di mantenere 7 punti di distacco, e anche di ipotecare per sè stessa la qualificazione al prossimo turno, dato che per far qualificare gli ucraini dovrebbe accadere un miracolo.

Liga: Barça in testa da solo, risorto definitivamente il Gijon

Si ferma il Real, perde il Valencia, ringrazia il Barcellona. Dopo 9 giornate finalmente i blaugrana ritornano nella posizione di loro competenza, il primo posto, e lo fanno ancora una volta vincendo e convincendo. Stavolta la malcapitata si chiama Malaga, che nel posticipo, davanti al proprio pubblico, è costretta a subire ben 4 gol (è la terza goleada in 4 partite del Barça, che ha segnato 5 gol domenica scorsa e addirittura 6 all’Atletico tre giornate fa).

L’uomo chiave di questo Barcellona non è, come tutti si aspettano, Messi, ma Xavi, un autentico uomo squadra. Dai suoi piedi passano praticamente tutte le azioni dei blaugrana, sblocca sempre lui le gare, e alla fine segna anche la doppietta che lo consacra migliore in campo.

Champions League: Chelsea e Barça con un piede negli ottavi

Stavolta non si sono ripetuti i fuochi d’artificio di 24 ore fa, ma la serata di Champions ha regalato delle buone emozioni anche questa volta. E’ andata bene alle italiane guardando le concorrenti dei gironi. Nel girone della Roma la sconfitta col Chelsea viene ridimensionata dalla vittoria del Bordeaux contro il Cluj. La formazione che è parsa stellare contro i giallorossi si è sgonfiata contro i francesi, permettendo così di accorciare la classifica, che vede volare il Chelsea, ma rimanere in gioco tutte e tre le altre concorrenti.

Nel girone dell’Inter è ancora tutto più facile. La solita goleada che accompagna le partite del Werder Brema si ripete anche stavolta, in casa del Panathinaikos. Passano in vantaggio i tedeschi con il difensore Mertesacker, e si fanno raggiungere dopo 7 minuti da Mantzios. Il greco raddoppia nella ripresa, ma nel finale Hugo Almeida pareggia e lascia strada libera all’Inter che naviga tranquilla, e lascia all’Anorthosis ancora speranze di qualificazione.