Champions League: altro pari nel girone dell’Inter, show Barcellona (video)

Tutto sommato è andata bene all’Inter dato che, nonostante il pareggio in casa del Twente, la situazione in classifica non cambia, visto il pareggio (sempre per 2-2) delle avversarie del girone. Siamo ancora alla prima giornata ed i valori visti in campo non sono da prendere come modelli, ma gli osservatori nerazzurri avranno imparato molto da Werder Brema-Tottenham, visto che entrambe le squadre hanno mostrato il loro lato migliore in un tempo e quello peggiore nell’altro a parti invertite.

Cominciano bene gli inglesi i quali, nonostante le tante assenze, approfittano di un Werder un po’ addormentato che si affida troppo a Marko Marin che, a differenza della splendida gara contro la Sampdoria, non è in serata. E così nel primo tempo gli Spurs vanno in gol due volte grazie a Crouch (la prima in collaborazione con il difensore Pasanen), immarcabile sui cross dal fondo. Dopo 18 minuti il risultato è sullo 0-2 ed il Tottenham avrebbe l’opportunità di chiuderlo, ma a fine primo tempo subisce la rete di Almeida che riapre tutto. Marin pareggia ad inizio ripresa ed il Werder sale finalmente in cattedra, anche se le occasioni migliori capitano sui piedi ruvidi di Crouch che non inquadra più la porta.

Liga: il Barça corre, Mourinho no

Chi pensava che la Liga con Mourinho sarebbe andata in modo diverso rispetto allo scorso anno, sarà costretto a ricredersi. Se il buon giorno si vede dal mattino, sarà un’annata piuttosto difficile per lo Special One. E’ vero che Mou aveva esordito sulla panchina dell’Inter con un pari e poi ha vinto tutto, ma la storia qui è molto diversa.

Ha contro infatti un avversario a dir poco strepitoso, il Barcellona di Messi che ci mette solo quattro minuti per avere la meglio sul Racing Santander. E’ proprio della Pulce il gol dello 0-1 con un gran pallonetto che concretizza un’azione perfetta, raddoppiato dopo pochi minuti da Iniesta che insacca approfittando di un rinvio errato del portiere. Ma i blaugrana sono forti in tutti i reparti, e lo dimostra anche Valdes che strappa gli applausi dei suoi parando un rigore che avrebbe potuto riaprire la partita. Osservato speciale era Villa, e lui non delude le aspettative, segnando la rete dello 0-3 ad inizio ripresa che chiude la gara.

Mondiale 2010: conosciamo l’Argentina

Dopo le esclusioni dalla lista dei preconvocati avvenute nella giornata di ieri, le possibilità di vittoria dell’Argentina vengono leggermente ridimensionate. Di certo la nazionale di Maradona è una delle favorite per la vittoria finale, ma mancando uomini di classe ed esperienza, sostituiti da giovani interessanti ma non avvezzi a tali pressioni, la situazione potrebbe diventare molto più complicata.

La nazionale argentina non ha bisogno di presentazioni. La sua storia è ben nota, con le sue tante partecipazioni alla fase finale del Mondiale vinta già due volte, ed anche i suoi componenti sono molto conosciuti visto che molti di essi giocano in Italia (7 su 23), ci hanno giocato (come Veron e Coloccini), o hanno fama internazionale come Messi, Higuain, Tevez, Aguero, ecc.

Se proprio dobbiamo trovare un punto debole, questo è proprio il suo allenatore. Maradona infatti non aveva esperienza in quel ruolo fino a quando, nel 2008, non ha occupato la panchina dell’albiceleste (ad esclusione di una piccola parentesi di 15 anni fa), le sue scelte tattiche sono spesso discutibili, ma soprattutto lo sono le convocazioni, spesso dettate da motivi personali più che tecnici. Famosa infatti l’esclusione per dissapori con Riquelme, e quella momentanea di Aguero dopo aver tradito sua moglie (figlia di Maradona). Con lui una nazionale dalle potenzialità esplosive stenta sempre a trovare un gioco convincente, e la dimostrazione si è avuta durante le qualificazioni (famose le 4 sconfitte consecutive nel girone, tra cui il 6-1 contro la Bolivia), ed il fatto che il Messi allenato da Maradona non è lo stesso Messi allenato da Guardiola. Anzi, sembrano due giocatori diversi: anonimo il primo, incontenibile il secondo.

Lionel Messi al cioccolato

Di riconoscimenti ne ha ricevuti tanti, ma mai nessuno dolce come questo! Lui è Lionel Messi, “trasformato”in una statua di cioccolato che pesa la bellezza di 115 chili dall’artigiano Ramon