Reja e Beretta a rischio esonero

La squadra va male? Si cambia allenatore! E’ cosƬ da sempre nel mondo del calcio, dove fior di tecnici hanno dovuto subire l’onta dell’esonero, sebbene spesso le colpe fossero da ricercare da altre parti.

Un’onta che potrebbe toccare di qui a poco a due allenatori della serie A, incapaci di tirar fuori le proprie squadre da situazioni di classifica disastrose rispetto alle aspettative. I due “colpevoli” rispondono ai nomi di Edy Reja e Mario Beretta, dopo le deludenti prestazioni offerte nelle gare del pomeriggio.

Mentre scriviamo a Lecce ĆØ in corso un summit per decidere il futuro della squadra, un futuro dal quale sembra escluso il tecnico giallorosso. Il pareggio interno con la Reggina ha fatto precipitare la situazione, tanto che il patron Semeraro si ĆØ lasciato andare a dichiarazioni che lasciano pochi dubbi sul destino dell’allenatore.

L’Inter va, il Milan rallenta. E domenica c’ĆØ il derby

Le speranze dell’Italia anti-nerazzurra si vanno via via affievolendo di fronte ad una classifica che vede l’Inter sempre piĆ¹ saldamente al comando, un po’ per merito proprio, un po’ per le disfatte altrui. Mourinho & Co. continuano a ripetere di non essere interessati ai risultati delle dirette concorrenti, di voler fare il proprio campionato e bla bla bla… I soliti discorsi di circostanza, insomma.

Certo ĆØ che le altre pretendenti allo scudetto non si stanno dannando l’anima per rendere difficile il cammino dell’Inter e, anzi, il piĆ¹ delle volte fanno a gara per stendergli un bel tappeto rosso sotto i piedi. Basta guardare la giornata di ieri. L’Inter ĆØ scesa in campo alle sei del pomeriggio ed ha fatto ampiamente il proprio dovere, guadagnando tre punti preziosi su un campo ostico come quello di Lecce.

Il Milan aveva il vantaggio di giocare in casa contro la Cenerentola del campionato, quella Reggina che lontano dal Granillo aveva guadagnato la miseria di 5 punti in 11 gare. Una partita da 1 fisso, con tutto il rispetto per i calabresi, che sulla carta non potevano certo sperare di conquistare punti-salvezza in quel di Milano. E invece ci ritroviamo a commentare l’ennesimo allungo dell’Inter che ora viaggia a +8 sui cugini ed a +10 sulla Juventus, costretta oggi a vincere sul campo del Catania, se vuole mantenere viva qualche residua speranza di gloria.

Bologna show, Napoli sogna

Sabato di campionato ricco di gol e di emozioni, in attesa della superfida di questa sera che vedrĆ  impegnate le seconde della classe, in una gara che deciderĆ  chi sarĆ  l’anti-Inter. Nel frattempo il Napoli sogna e, per almeno ventiquattro ore, si gode il secondo posto in classifica, raggiungendo Juventus e Milan.

Tre gol al San Paolo nell’anticipo della sedicesima giornata di campionato, che vanno ad aggiungersi ai sette messi a segno in Bologna – Torino, gara che vale la prima vittoria nella gestione-Mihajolovic e la prima sconfitta per il ritorno di Novellino sulla panca del Toro.

Niente da fare per il povero Lecce di fronte ad un Napoli spietato e poco in vena di regali. Gli uomini di Reja dimostrano ancora una volta la propria forza esplosiva e si propongono seriamente come candidati per un posto in Champions League.

Nel poker bianconero, Del Piero fa 250

Quattro reti per avvertire le dirette concorrenti che la sconfitta di MIlano ĆØ stata solo un episodio. Nevica a Torino e la Juve seppellisce sotto una valanga di gol la malcapitata Reggina, che pure nelle ultime uscite in campionato non si era mal comportata.

Riprende dunque la corsa bianconera all’inseguimento della capolista Inter, nella speranza che i punti di distacco si riducano giĆ  oggi (i nerazzurri sono chiamati al non facile impegno contro il Napoli).

Intanto la Juve continua a crescere, sebbene Ranieri non faccia altro che predicare tranquillitĆ , visto che sono gli altri ad aver fatto proclami-scudetto: la Vecchia Signora mira solo a migliorare il terzo posto della scorsa stagione.

Ronaldinho illude il Milan, Esposito lo beffa

La zona Cesarini stavolta ĆØ stata fatale al Milan, dopo le ultime due gare vinte proprio sul filo di lana. Ronaldinho ha segnato la sua rete numero sei in maglia rossonera, togliendo lo zero anche nella casella delle reti segnate fuori casa, ma ciĆ² non ĆØ bastato a portare a casa i tre punti che sarebbero valsi la testa della classifica.

Di fronte ad un Lecce consapevole della superioritĆ  dell’avversario, la squadra di Ancelotti ha tentato in tutti i modi di scavalcare nuovamente i cugini nerazzurri in vetta. Numerose le occasioni create dagli ospiti, che perĆ² davanti alla porta non riuscivano a concretizzare in modo degno.

In particolare Borriello non ha dato dimostrazione di grande luciditĆ , fallendo ripetutamente la possibilitĆ  di portare il Milan in vantaggio. Per il Lecce da segnalare una grande occasione di Giacomazzi, che tutto solo davanti alla porta ha fallito il piĆ¹ facile dei gol.

L’inter riprende la corsa, la Lazio frena

Poteva essere una buona occasione per consolidare il primato solitario in classifica, ma quando si sbaglia cosƬ tanto e ci si trova di fronte ad una squadra ben messa in campo e per nulla intenzionata a fare solo sparring partner, ĆØ giĆ  molto se si riesce a mettere in cantiere un punticino.

La Lazio vista ieri nell’anticipo contro il Lecce ha creato tanto sin dall’avvio di gara, decisa a mettere subito in discesa la partita. Ma proprio quando ci si aspettava un gol del duo delle meraviglie Zarate-Pandev, arrivava inattesa la rete del Lecce con Tiribocchi che infilava di testa su assist di Polenghi. A quel punto la Lazio ha cercato di osare maggiormente, pur rischiando di prendere il secondo gol prima della fine del tempo.

Nella ripresa ancora biancazzurri in avanti alla ricerca del pareggio. Molte le occasioni create e sbagliate dagli uomini di Delio Rossi, che nonostante le sostituzioni effettuate non riusciva a trovare qualcuno capace di buttarla dentro. La svolta al 38′ della ripresa, quando Simone Inzaghi veniva buttato nella mischia per tentare il tutto per tutto.Ā  E, proprio quando eravamo pronti a registrare la seconda sconfitta della Lazio in campionato, arrivava la zampata vincente del nuovo entrato.