Puntata de Le Iene da non perdere quella di domani, con un Massimiliano Allegri che risponde alle domande su colleghi, calciatori e mercato in modo aperto e spiritoso, non risparmiando critiche ed appunti a chicchessia. Non sappiamo quanto ci sia di realmente sentito e quanto di provocatorie nelle parole rivolte a Josè Mourinho, definito un vero patetico:
Ogni tanto è patetico. Ripete sempre continuamente le stesse cose, diventa anche banale. Credo che sia molto bravo, ma dietro la sua arroganza nasconde delle insicurezze.
Lui è così, prendere o lasciare. Duro e corretto in campo, schietto davanti ai microfoni, quando si tratta di commentare questo o quell’altro episodio. Nessuno può negare però che nell’andata degli ottavi di Champions League contro il Tottenham Rino Gattuso abbia esagerato, quando si è scagliato contro Joe Jordan con fare minaccioso, davanti allo sguardo allibito di milioni di telespettatori, che mai avevano assistito alla messa in scena del “Gattuso furioso”.
Per quel colpo di testa il centrocampista del Milan si è beccato ben cinque giornate di squalifica ed ora deve sperare che i suoi compagni conquistino la finale per poter tornare su un campo europeo prima del termine della stagione. Rino ammette le proprie colpe ma ha qualcosa da ridire riguardo al lungo stop inflittogli dall’Uefa. Eccolo al microfono de Le Iene:
Ho fatto una figura di m…a, ma per me il rispetto è importante. Mi hanno dato 5 giornate, ci manca solo che mi davano un mese di galera. Al ritorno volevo esserci, ma mi hanno consigliato di no: sono in 37mila, sai come sarei tornato gonfio a Milano. Avrei preso 37mila schiaffi.
Il nome dei familiari, moglie e figli, dev’essere una vera e propria fissazione per i calciatori, che non riescono proprio a fare a meno di tatuarseli per tutto il corpo. Certo, il nostro capitano della nazionale Fabio Cannavaro non è ai livelli di Materazzi, ma da questo punto di vista non può invidiargli proprio niente.
Nonostante la lunga carriera e le tante vittorie, il nostro Fabio ha “solo” 6 tatuaggi in tutto il corpo, sparsi un pò ovunque, giusto per non scontentare nessuno. Il tatuaggio diventato più famoso di tutti è quello che si leggeva in rilievo nel momento in cui alzava la coppa del mondo, il nome del figlio Andrea. Ah che bei ricordi.
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