Italia – USA 0-1, Prandelli: “Faremo un grande Europeo”

L’Italia non c’è, non c’è ancora, quando mancano solo 100 giorni al fischio d’inizio dell’Europeo 2012. Cesare Prandelli ha proposto una formazione “alternativa” nella speranza di trovare qualche indicazione utile per le convocazioni che arriveranno più in là. I dubbi riguardano soprattutto il reparto avanzato, quello che stasera contro gli Usa non ha offerto troppe garanzie in proiezione futura. Attacco a parte, un po’ tutto l’undici non ha girato come avrebbe dovuto, anche se il ct si dice soddisfatto al termine dell’amichevole di Genova.

Champions League quarti di finale ritorno: Chelsea-Liverpool 4-4 d’altri tempi, passano i “Blues” di super-Lampard (doppietta). Bayern-Barcellona 1-1, segna Ribery

Chelsea-Liverpool 4-4
Bayern Monaco-Barcellona 1-1

Chelsea-Liverpool: alla faccia di chi aveva parlato di gare a senso unico e qualificazioni già decise all’andata: il grande cuore Liverpool ha provato in ogni modo, fino all’ultimo respiro, a sovvertire un pronostico sfavorevole dopo l’1-3 di Anfield, anche nonostante l’assenza del capitano e leader carismatico Steven Gerrard. “Reds” in vantaggio al 19’ con una punizione di Fabio Aurelio mal valutata da Cech, che si lascia sorprendere; al 28’ ecco il raddoppio su rigore di Xabi Alonso, che si era procurato il fallo, e solo dopo questi due schiaffi in pieno viso si sveglia il Chelsea. La ripresa inizia con i “Blues” che mettono in campo tutt’altro piglio, tanto da accorciare con Drogba, pareggiare con Alex (su punizione violenta che effa il sempre positivo Reina) e trovare persino il vantaggio con Lampard. Finita qui? Tutt’altro, perché Lucas prima – con la complicità di Essien, che devia il pallone e spiazza il proprio portiere – e Kuyt poi ribaltano la situazione in 2’: ora al Liverpool basterebbe una rete per ritrovarsi in semifinale. Benitez gioca il tutto per tutto con Babel per Arbeloa, terzino destro piuttosto didattico, ma si sbilancia e subisce il 4-4 con un colpo di biliardo di Lampard al 44’, a chiudere definitivamente i giochi. Il buon Arrigo Sacchi ama ripetere che le partite più belle non sono quelle con il maggior numero di gol realizzati, ma ci sentiamo di dissentire: con tutte queste emozioni non c’è stato tempo per la noia.

Caos Bayern: Klinsmann verso l’addio, ma arriva Cannavaro

Nervi tesi in casa Bayern Monaco, dopo le ultime debacle che hanno notevolmente compromesso il cammino della squadra verso i traguardi più ambiziosi.

Il 5-1 rimediato contro il Wolfsburg e, soprattutto, le quattro pappine beccate in casa del Barcellona in Champions League, hanno messo in discussione la permanenza di Jurgen Klinsmann sulla panchina dei biancorossi, che ora rischiano di ritrovarsi fuori da ogni gioco.

A parlare di divorzio è soprattutto l’autorevole Bild, che già celebra il funerale dell’ex tecnico della nazionale tedesca. A leggere le colonne del giornale pare che il presidente Karl-Heinz Rummenigge e il general manager Uli Hoeness  siano già proiettati verso la prossima stagione, nella speranza che la squadra riesca almeno a qualificarsi per la Champions del prossimo anno.

Luca Toni spacca il Bayern Monaco

Nel bene o nel male finisce sempre in prima pagina. Lui è Luca Toni, attaccante del Bayern Monaco e della nazionale italiana, finito negli ultimi tempi sulle copertine delle riviste patinate per vicende che vanno al di là del fatto puramente sportivo.

Stavolta invece è la sua capacità di attaccante a venir messa in discussione e non da uno sconosciuto e poco esperto giornalista, ma da Franz Beckenbauer in persona, un mito del calcio tedesco, nonché presidente del club bavarese:

Luca Toni è un tipico attaccante italiano, che vede solo se stesso, la palla e la porta.

Bundesliga: Toni prova a raggiungere l’Hoffenheim

Luca Toni c’è, il suo Bayern pure, manca solo il primato. Da quand’è tornato dall’infortunio l’ex attaccante della Fiorentina non si è fermato più, e nella gara di ieri ha messo a segno la sua quarta rete consecutiva, la settima dall’inizio della stagione.

Un gol che vale doppio, dato che arrivato in casa del Bayer Leverkusen nel big match di giornata. I rossoneri si sono un pò persi in quest’ultimo mese, passando dal primo posto al quarto dopo la sconfitta contro il Bayern e la contemporanea vittoria anche dell’Herta, anche se la partita sarebbe potuta andare in maniera diversa. Infatti una traversa nel primo tempo dei padroni di casa avrebbe potuto far giocare tutta un’altra partita, ma la fortuna che è mancata nelle prime giornate sta girando per la squadra di Klinsmann che rimane al secondo posto da sola, sempre a 3 punti dall’Hoffenheim.

Bundesliga: superToni non basta, il Bayern rimane ancora indietro

Sembrava dovesse essere tutto facile. La corazzata del Bayern al gran completo (cosa rara quest’anno) affrontava il Borussia Moenchengladbach, una delle squadre considerate più scarse del campionato. Tutto veniva facilitato dall’ottimo momento di Luca Toni, che da quando è tornato dall’infortunio non si è più fermato ed è intenzionato a vincere nuovamente il titolo di capocannoniere.

Apre proprio lui le danze, e raddoppia Ribery. Così Klinsmann già cominciava a fare il calcolo dei punti di distanza dalle prime, ma un pò troppo presto. Infatti mentre il Bayern già pregustava la vittoria il Borussia andava in rete due volte in due minuti, e il tempo di accorgersi di cosa stava succedendo che la frittata era fatta: Borussia-Bayern 2-2.

Bundesliga: Bayern ancora in crisi, vola l’Hoffenheim, dalla B al secondo posto

A.A.A. cercasi portiere disperatamente. E’ questo l’annuncio che ultimamente sta comparendo sui quotidiani sportivi di Monaco di Baviera. Da quando Oliver Kahn si è ritirato, il Bayern Monaco è andato in piena crisi di risultati. Non perchè l’attacco latiti (anche se di Toni ancora nessuna traccia), ma perchè segna tanto, ma subisce anche tanto.

Nell’anticipo del sabato i campioni di Germania erano in vantaggio 3-1 a 7 minuti dalla fine. Poi un’insensata uscita di Rensing (tra l’altro, candidato a difendere i pali della Germania), e l’insicurezza che si porta dietro da quando è cominciato il campionato, hanno regalato il pareggio ad un Bochum che già si era rassegnato alla sconfitta.

Bundesliga: rischia Klismann, il Werder ne fa ancora 5

Perdere una volta passi. Perderne due no, soprattutto se ti chiami Bayern Monaco. Se poi a questo si va ad aggiungere che due sono le sconfitte della squadra di tutto lo scorso anno, e ora sono arrivate una di fila all’altra; l’ultima è arrivata dopo aver subito 5 gol: hai la squadra che sulla carta è la più forte del torneo; e soprattutto la seconda sconfitta arriva contro l’Hannover, di certo non un avversario ostico, le cose cominciano a farsi complicate.

Trema, e non poco, la panchina di Jurgen Klinsmann, in un periodo più nero di quello che si può immaginare. Il suo squadrone non va, Toni fa quel che può, e infatti è uno dei pochi salvi dalle critiche dei giornali tedeschi, ma i miracoli il ragazzone italiano ancora non ha imparato a farli.

Storia degli Europei: Svezia 1992

Estate 1992. Otto nazionali a correre e sudare sui campi di allenamento, per l’invidia del resto d’Europa non qualificato per la fase finale dei Campionati Europei. Invidia si, ma anche la voglia di godersi le meritate vacanze dopo un anno di duro lavoro. Tra le invidiose, ma anche ormai rilassate, la Danimarca, arrivata seconda nel proprio girone e quindi fuori dalla lista delle otto regine.

Ma in quell’anno in Europa non si parlava solo di calcio e la guerra in Jugoslavia occupava le prime pagine dei giornali, influendo purtroppo anche sul mondo dello sport. La nazionale jugoslava venne così estromessa dalla manifestazione continentale a favore della Danimarca, richiamata in gran fretta a giocarsi le sue chances.

In realtà i danesi avevano ben poche possibilità di approdare al turno successivo e molti dei giocatori di quella nazionale, con la testa già alle vacanze, furono anche infastiditi dalla chiamata del tecnico. Poco male, c’erano tre partite da giocare e poi si sarebbe tornati al sole delle spiagge. Ma non andò proprio così.

Bundesliga: il Bayern si porta a casa mezzo scudetto

E il campionato tedesco si chiude definitivamente. Non bastavano i nomi altisonanti che il Bayern aveva schierato dall’inizio dell’anno. Ora anche le inseguitrici mollano la presa, e per Toni e compagni diventa tutto più facile.

Prima era il Werder a mollare la presa, ora anche l’Amburgo, che non sembrava potesse fermare i bavaresi, ma almeno poteva tenere vivo il campionato ancora per un pò. E invece l’1-1 contro il Wolfusburg cancella le ultime speranze di un torneo vivo, e sposta l’attenzione su altri obiettivi.
Nella giornata in cui la pareggite colpisce anche la Bundesliga (metà delle partite sono finite 1-1), ne approfitta il Bayern Monaco che con un doppio Toni di sbarazza della terza in classifica, il Leverkusen, e si cuce sulla maglia lo scudetto (+7 dalla seconda).

Toni Kroos: talento Made in Germany

E’ ancora troppo giovane e noi abbiamo il compito di proteggerlo, non di farlo sentire una sorta di superstar. Ora deve soltanto pensare a giocare a calcio, noi penseremo al resto.

Questa la dichiarazione di Uli Hoeness, ex calciatore ed attualmente dirigente del Bayern Monaco, riguardo all’astro nascente del calcio tedesco, Toni Kroos. Ed in effetti questo ragazzino di 18 anni ha tutte le carte in regola per diventare una superstar, proiettato verso un futuro di sicuro successo sia nella squadra di club che i nazionale.

Enfant prodige del calcio tedesco, sin da piccolo si è messo in evidenza, mostrando doti che i coetanei potevano solo sognare. L’esplosione a 16 anni, con la nazionale Under 17, dove segna 18 gol in 36 partite, attirando l’attenzione dei club di mezza Europa. Lo acquisterà il Bayern, strappandolo alla concorrenza di Chelsea, Shalke 04 e Werder Brema, che avevano insistentemente chiesto il cartellino del ragazzo.

Bundesliga: solo 1-1 per il Bayern, ma è sufficiente per la volata

Se la classifica si potesse rovesciare, l’ultima giornata di Bundesliga avrebbe avuto più senso.
Caso più unico che raro a livello europeo, a parte i pareggi, ogni vittoria che c’è stata, è stata conquistata dalla squadra sfavorita, almeno guardando la classifica.
Questa occasione è vista bene dagli amanti del calcio che prediligono l’incertezza alla marcia solitaria di alcune squadre, e al momento il campionato tedesco dà questa opportunità.

Al primo posto, ovviamente troviamo il Bayern Monaco, che nonostante il suo attacco stellare non va oltre l’1-1 con l’Amburgo. Certo, gli avversari non erano di primo pelo, dato che sono in piena lotta per la Champions, ma da un attacco con Toni, Podolski e Klose ci si sarebbe aspettato di più, anche perchè a salvare la faccia a Klinsmann ci ha pensato Ze Roberto, un difensore.
Quando poi hai in squadra uno scriteriato come Van Bommel che si fa ammonire per aver applaudito ironicamente l’arbitro per avergli fischiato un fallo inesistente, e poi si becca la seconda ammonizione nonappena il direttore di gara si gira, per avergli fatto il gesto dell’ombrello, si capisce che forse tutta questa serenità in casa Bayern non c’è, e che forse la forza della rosa rimane solo sulla carta.